Limbus - Fringe 1215

di katyjolinar
(/viewuser.php?uid=3135)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Val di Susa, estate 1215.

Generalmente quel valico sulle Alpi era semplice da attraversare, specialmente in quel periodo dell’anno, senza la neve e il freddo che rallentavano la marcia. La carovana camminava lenta lungo il sentiero. In lontananza si vedeva già la loro prossima tappa: la Sacra di San Michele. L’avrebbero raggiunta entro sera, procedendo a quella andatura.

Il capo carovaniere apriva la fila. Il suo cavallo camminava rapido e prudente allo stesso tempo; era una bestia resistente.

Qualcuno tossì, alle sue spalle. Il capo carovana non se ne curò, era normale che qualcuno si ammalasse, durante quei lunghi viaggi. I monaci della Sacra lo avrebbero curato e il giorno dopo sarebbe stato meglio.

Un altro colpo di tosse. Un’altra persona si era ammalata. Il capo carovaniere cominciò a considerare l’idea di assumere dei sostituti nel vicino borgo di Sant’Ambrogio.

Ancora tosse. Questa volta erano più persone. Il capo carovana si voltò. Quello che vide non gli piacque affatto.

Il monaco guardiano stava per chiudere i cancelli per la notte, quando vide salire lungo il sentiero che si arrampicava sul Monte Pirchiriano e portava all’abbazia la carovana che aspettavano.

I cavalli camminavano lenti, in fila indiana. Il monaco guardiano si avvicinò per dare il benvenuto ai nuovi arrivati. Riconobbe il capo carovana, davanti al gruppo, ma c’era qualcosa di strano. Il monaco lo guardò meglio; era accasciato sulla sella del cavallo, e grossi bubboni scuri gli coprivano la pelle. Il monaco riconobbe i sintomi e si affrettò a dare l’allarme: la peste nera aveva colpito ancora.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1010174