The Death of a Dream

di Ila_Chia_Echelon
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Sono fisicamente in bilico.
Il mondo non è mai dritto e in qualsiasi verso sia inclinato sembro sempre e comunque destinato a cadere.
Qualcosa di caldo mi attraversa la guancia e va a depositarsi nella piega del cuscino che ho formato mantenendo così a lungo la stessa laconica posizione.
Lo voglio?
Forse.
Il masochismo sembra in qualche modo appartenermi.
Una volta ho scritto che la malinconia è quasi confortante, perchè è una certezza.
Ma sono in bilico, non ci sono certezze in questo strano mondo rovesciato.



Chapter 1
La musica gli rimbombava nel petto, in gola, persino nella punta delle dita, fino a risalire alle orecchie, come un battito sordo. Era circondato da persone con ghirlande di fiori al collo, che si dimenavano come prese da una strana febbre, incuranti della sua presenza.
Non pensava a niente.
Il suo corpo e la sua mente erano completamente assorbiti dai suoni che lo circondavano, finchè non sentì una voce alle sue spalle: «Shannon..» era Antoine, che gli offriva un drink.
Shannon si girò verso l'amico, che aveva abbordato una biondina. «Come va, Shan?» «Bene» rispose lui. In realtà ne aveva abbastanza di quell'ammasso di persone sudaticce. Aveva bisogno di respirare.
Il ragazzo sul palco in fondo alla sala stava invitando una ragazza a salire, probabilmente perchè non sapeva più neppure lui cosa inventarsi. Era carina, piuttosto bassa, con un paio di ghirlande al collo. Shannon non ci fece molto caso, voleva solo uscire per un momento. «Vado a prendere una boccata d'aria» disse ad Antoine, tutto preso a parlare con la sua nuova amica.
In quel momento il presentatore sul palco chiese alla ragazza quale fosse il suo nome; lei sfoderò un sorriso dolcissimo e rispose: «Jacqueline Deimos».
Shannon si sentì gelare. La sua mente divenne improvvisamente vuota, fatta eccezione per una cosa. Risuonava forte e chiara, un ricordo che pensava di aver rinchiuso in un angolo della sua testa, per sempre. Quella voce..."No" si disse. Non poteva essere vero. Improvvisamente una paura cieca s'impadronì di lui. Non poteva restare lì, doveva andarsene immediatamente. Si fece largo tra la folla e uscì praticamente correndo. Salì in sella alla sua fantastica moto e andò dritto dritto al suo pub preferito. Aveva assolutamente bisogno di qualcosa di forte.
THE AGE OF MAN IS OVER



L'aveva visto. Shannon Leto.
Dall'alto del palcoscenico, tra la folla rivolta verso di lei, aveva visto LUI. Il batterista per il quale aveva deciso di iniziare a suonare, l'unico motivo per cui si trovava lì quella sera. Evidentemente lui non aveva più motivi per rimanere lì, invece: se ne stava andando facendosi largo a spintoni tra la gente, tra quelle persone che nemmeno si degnavano di guardarlo, mentre era l'unica cosa che lei vedesse.
Se ne stava andando, portando via con sè il sogno di Jacqueline: conoscere quell'uomo, dirgli quanto fosse importante per lei, chiedergli cosa provasse quando suonava la batteria con quell'energia, quella luce che gli illuminava gli occhi ogni volta che prendeva in mano le sue bacchette.
Sentì le lacrime affiorare tra le sue ciglia, quando una voce gracchiante interruppe i suoi pensieri: «Allora?! Cosa vuoi cantare?» Jacqueline sbattè violentemente le palpebre. «C-cosa?» «Ti ho chiesto cosa vuoi cantare..Ricordi? Il karaoke!» La ragazza finalmente si riprese, e la risposta alla domanda di quel presentatore incapace si materializzò in un attimo nella sua mente...«Savior» disse, con più sicurezza di quanta ne avesse mai avuta.
DON'T SAVE ME 'CAUSE I DON'T CARE









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