Capitolo 1
Capitolo 1 “Ecco i nostri eroi!!!”
Era una splendida giornata di
sole nell’era Sengoku e uno strano ragazzo camminava nervosamente avanti e
indietro vicino ad un pozzo.
Era vestito di rosso e al suo
fianco pendeva un spada che aveva un'aria piuttosto malridotta. Aveva dei lunghi
capelli argentati e degli occhi color ambra ma la cosa che incuriosiva di più
chi lo vedeva per la prima volta erano senza dubbio le orecchie da cane che
aveva sulla testa.
“Dannata Kagome! Che fine ha
fatto? Aveva detto che sarebbe tornata oggi e ancora non si è vista! Dobbiamo
riprendere la ricerca dei frammenti della sfera!” disse Inuyasha continuando a
camminare.
“Su Inuyasha, calmati. Vedrai
che la divina Kagome tornerà presto. E’ inutile preoccuparsi.”disse un giovane
monaco seduto sotto un albero della radura in cui si trovava il pozzo.
“Sì Inuyasha, Miroku ha
ragione. Kagome tornerà presto.”disse un piccolo demone volpe seduto accanto al
monaco per poi aggiungere, abbassando la voce, “Fossi in Kagome, visto il modo
in cui si comporta Inuyasha, me ne starei lontano ancora un po’.” Il mezzo
demone lo sentì e, pochi secondi dopo, lo colpì con un pugno in testa per poi
tornare a camminare avanti e indietro.
Erano passati pochi istanti da
quando era accaduto tutto ciò quando una voce proveniente dal pozzo disse “Sono
tornata!” e una ragazza con una divisa scolastica bianca e verde uscì dal pozzo.
“Finalmente! Si può sapere
dove sei stata? Sei in ritardo! Muoviti che dobbiamo riprendere il viaggio!”le
urlò il mezzo demone.
“Inuyasha, A CUCCIA!” SBAM!!!!
E il povero cane senza un briciolo di cervello finì spiaccicato al suolo senza
poter fare nulla per impedirlo (poteva starsene zitto e buono direte voi ma vi
ricordo che è Inuyasha e che lui il cervello non è capace di utilizzarlo! ndA).
“Sono appena tornata, vedi di
esse un po’ più gentile altrimenti me ne torno indietro subito!”disse Kagome per
poi avviarsi verso Shippo e Miroku.
“Forza Inuyasha, andiamo visto
che hai tanta fretta!”disse la ragazza cominciando a camminare a fianco degli
altri due mentre il mezzo demone si rialzava e, senza ribattere per paura di
essere mandato nuovamente a cuccia, la seguiva e, mettendosi al suo fianco,
riprendeva il viaggio ignaro di ciò che sarebbe successo di lì a poco.
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“SA-GA-RA! Stupido fissato di
roba militare! Cosa diavolo ti è saltato in mente? Perché hai fatto saltare in
aria il laboratorio di chimica?”urlò una ragazza con i capelli blu e una divisa
scolastica bianca e azzurra.
“Semplice! Alcuni individui
sospetti stavano preparando armi batteriologiche di distruzione di massa che
avrebbero messo in pericolo l’intera umanità! Ho ritenuto necessario porre fine
alla produzione di queste sostanze e distruggere quelle che erano state
completate!”disse il ragazzo che stava di fronte a lei come se tutto l’accaduto
fosse stato la cosa più normale al mondo.
“Stupido. Stupido. Stupido.
Stupido.”disse la ragazza colpendo più volte il giovane con un grosso ventaglio
bianco mentre lui, ad ogni colpo ricevuto, rispondeva dicendo “Che male. Che
male. Che male. Che male.”.
“Sei sempre il solito! Non
stavano facendo niente! Erano solo degli studenti che facevano qualche
esperimento di chimica. Non c’era nulla di pericoloso o mortale!”disse
sospirando la ragazza.
“Ma Chidori…”
“Niente ma! Devi imparare che
non puoi sempre far saltare in aria tutto! Quante volte ancora te lo devo
ripetere Sosuke!”disse Kaname Chidori ripensando a tutte le volte che quello
stupido aveva combinato qualche guaio a cui aveva sempre dovuto rimediare lei.
A volte si chiedeva come
poteva fare un tipo del genere a proteggerla eppure si sentiva al sicuro al suo
fianco e dopo tutto il tempo passato con lui aveva finito per innamorarsene.
Mentre Chidori era persa nei
suoi pensieri il sergente Sosuke Sagara si apprestava a combinarne un’altra
delle sue. Quando Kaname si voltò verso di lui lo vide mentre inchiodava la
porta di un’aula cercando di non farsi vedere dalla ragazza.
Lei si avvicinò alla porta del
laboratorio di chimica, quello che doveva essere ancora intero visto che dei due
presenti nella scuola il primo era esploso. Con un calcio decisamente forte
sfondò la porta e guardò dentro.
In pochi istanti una strana
aura la avvolse completamente.
“SA-GA-RA! Non è possibile!
Hai fatto saltare in aria anche questo! Sei uno stupido!”urlò mentre colpiva il
ragazzo con il ventaglio con tutta la forza che aveva scaraventandolo fino in
fondo al lungo corridoio che aveva davanti.
Andò a prendere la sua
cartella e si incamminò verso casa mentre Sosuke la seguiva come sempre per
proteggerla se qualcuno avesse tentato di farle del male.
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Come tutti i giorni una
giovane ragazza con i capelli rossi tornava a casa dopo essere stata alla
stazione di Shinjuku per vedere se c’era qualche avviso sulla bacheca.
Ormai era più di un mese che
nessuno assumeva lei e il suo socio, anche se quest’ultimo non se ne preoccupava
minimamente anzi passava tutto il suo tempo correndo dietro alle ragazze.
La ragazza fu distratta dai
suoi pensieri da una goccia d’acqua. Stava cominciando a piovere e lei non aveva
l’ombrello. Cominciò a piovere piuttosto forte e lei, mentre correva verso casa,
non si accorse che di fronte a lei c’era un ostacolo e ci andò a sbattere
contro.
“Oh, mi scusi, la prego. Mi
scusi. Non l’avevo proprio vista.”disse tenendo lo sguardo basso.
“Sei sempre la solita
distratta Kaori. Su, alzati. Sei tutta bagnata è meglio se ci muoviamo
altrimenti ti ammalerai. Forza, andiamo a casa!”le disse l’uomo con i capelli
corvini che le stava davanti.
“Ryo, cosa ci fai qui?”chiese
sorpresa la ragazza mentre lui l’aiutava ad alzarsi.
“Passavo di qui per caso e ti
ho vista mentre correvi.”disse l’uomo cominciando a camminare con la ragazza al
suo fianco.
La rossa era meravigliata.
Erano rari i momenti in cui il suo socio era gentile con lei. Da quando si erano
conosciuti erano passati otto anni e lei aveva sofferto molto. Lui la trattava
male e la prendeva in giro ma tutte le volte che si era trovata in pericolo
l’aveva sempre salvata e lei se ne era innamorata come succedeva sempre a tutte
le loro clienti. Erano otto anni che lo amava e lui, tranne qualche piccola
manifestazione di gentilezza e dolcezza, non le aveva mai detto chiaramente cosa
provava per lei.
Kaori era talmente assorta nei
suoi pensieri che non si accorse che aveva smesso di piovere e Ryo, dopo aver
chiuso l’ombrello, si era lanciato all’inseguimento di una bella ragazza.
“Mi lasci in pace!
MANIACO!”urlò una voce femminile che Kaori sapeva appartenere alla ragazza che
il suo socio stava importunando.
“RYO!”urlò la rossa lanciando
in direzione del socio un enorme martello che lo colpì in pieno e lo fece finire
dritto contro un muro. Lo sweeper si riprese in fretta e corse a importunare
un’altra ragazza poi, vedendo Kaori che si avvicinava, cominciò a correre per le
vie della città mentre la socia lo inseguiva brandendo un altro martello più
grande del precedente.
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Mentre succedevano tutte
queste cose in un'altra parte di Tokyo un uomo si apprestava ad azionare una
macchina creata per poter conquistare il mondo.
“Capo è tutto pronto. Possiamo
azionare la macchina quando vuole.”disse un uomo.
“Tuttavia signore c’è un
piccolo problema. Non sappiamo dove si aprirà il varco, non siamo certi che si
apra qui davanti a noi.”aggiunse un altro.
“Non importa. Fate un
tentativo e aprite un varco. Se si apre di fronte a noi bene altrimenti apritene
degli altri. Prima o poi se ne aprirà uno qui. Procedete.”disse Victor Cassidy,
il capo dell’intera operazione.
Era stata sua l’idea ed era
lui a finanziare il progetto. Voleva conquistare il mondo e per farlo aveva
deciso di aprire un passaggio per poter arrivare nell’era Sengoku dove avrebbe
stretto un’alleanza con dei demoni per portare a termine il suo piano. Degli
scienziati avevano creato per lui una macchina in grado di aprire questo
passaggio ed ora il suo sogno stava per realizzarsi.
Che ne pensate? Recensite!
Baci Sarachan89
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