Madama Butterfly

di Rota
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20. Qualcosa che manchi



-Ora che si fa?-
-Cosa si dovrebbe fare?-
-Si dovrebbe concludere tutto...-
-Dove sta il problema?-
-Non voglio aspettare un'altra riunione di famiglia per vederti, cugino!-
-Nessuno ha detto che tu sia obbligato a farlo...-
-Questo implica che la mia presenza ti è gradita!-
-Non è necessariamente detto...-
-Shino... tu dici che Nayako riuscirà a superare la morte di Hanae?-
-Credo sia possibile. Potrebbe arrivare a capire che Hanae non voleva questo...-
-Hanae è stata una maestra davvero crudele...-
-L'unica in grado di insegnare qualcosa a Nayako...-
-Però mi chiedo se valeva la pena arrivare a tanto per ottenere questo risultato...-
-Rei...-
-Sì, cugino?-
-Non potrei mai perdonarti se tu facessi una cosa simile...-
-Una cosa simile in che senso?-
-Se tu ti uccidessi per insegnarmi qualcosa...-
-Non penso che a un morto servano la comprensione e il perdono dei vivi...-
-Tu allora cosa desideri da me?-
-Qualcosa che con la morte non avrei davvero... Non ti preoccupare, non arriverò a tanto... Piuttosto penso che mi limiterò a romperti le scatole per il resto della mia vita. Non sei felice di questo?-
-Rei...-
-Noto che ti ricordi perfettamente come si pronuncia il mio nome!-
-Ti piacerebbe rimanere qua, alla Villa? Così non accadrà più che ci sia qualcosa che manchi...-
C'era silenzio, persino sul viso del più anziano dei due ragazzi. La porta di casa cigolava lontana, come le voci gracchianti delle poche api ancora nei paraggi. La stanza attorno pareva essersi ingrandita troppo, riempiendosi di vuoto.
Shino non teneva gli occhi bassi, ed era così immediato il ricordo che suggeriva della magnificenza di Makiko che quasi – se solo Rei fosse stato un poco più blasfemo – avrebbe detto che la sensazione che suscitava in lui era davvero la medesima.
Non riuscì neanche a sorridere. Ma almeno gli occhi, dietro le lenti a forma di farfalla che erano solamente sue, sapevano di verità come mai prima d'allora.
-Sì...-





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