Le Invasioni Barbariche

di MirkoD
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Anno del Signore 475. Le Lodi del mattino. Tutti i monaci sono riuniti nell’abbazia di Nostra Signora della Misericordia. Mentre l’abate pronuncia le solite preghiere, da lontano rimbomba il rumore degli zoccoli. L’abate continua imperterrito, ma il rombo dei cavalli si fa sempre più vicino. L’abate alza il tono della voce, fino a quel momento intimo e basso, per richiamare l’attenzione dei monaci intimoriti. Il fragore è ora prossimo, come se i cavalieri siano alle porte dell’abbazia. << Invochiamo la protezione dei Santi! >> I religiosi si chiudono in una preghiera che sembrava l’ultima prima della morte. Il frastuono si attutisce, come se la misericordia avesse salvato quei poveri confratelli. Tutti tirano un respiro di sollievo. L’abate torna alle preghiere. Finite le Lodi, i monaci escono ancora turbati dall’abbazia e si dirigono malvolentieri ai loro offici quotidiani. Agostinus, il novizio si avvicina all’abate, con molte domande su quegli uomini. << Chi sono ? >> << Cavalieri. Cavalieri venuti da lontano, oltre i confini dell’impero, da terre a noi sconosciute. >> << E cosa vogliono ? >> << Non lo so, figliolo. A noi non rimane altro che pregare affinché la Chiesa di Dio venga risparmiata. >> Agostinus se ne va pensieroso, come se non avesse trovato le risposte che cercava. Tornato in biblioteca, abbandona il suo lavoro di copiatura di una tragedia di un autore morto da chissà quanto tempo e si mette a rovistare tra gli scritti, in cerca delle informazioni che l’abate non gli aveva saputo dare. Intanto nero fumo si leva dal villaggio lì vicino, l’orda di cavalieri riprende la marcia, dopo aver devastato i campi ed il piccolo borgo.




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