Like there's no tomorrow

di Sunishere
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Primo capitolo: tonight, we are young
 
"Tonight, we are young, so 
let's set the world on fire, we
can burn brighter than the sun."
fun - we are young;

Venerdì sera;
- Sì, credo che andrò a ballare stasera. - annuì Samantha aprendo l'armadio alla ricerca di un abito da indossare.
- Vai a ballare? Strano! Vedi di non portare a casa nessuno.  - scherzò Allison dall'altra stanza.
- E non finire nel letto di nessuno, soprattutto! - rise Deborah, assecondando l'amica.
Samantha sbuffò divertita, anche se sapeva che le ragazze non dicevano quelle cose tanto per dire. Lei era una ventenne 
che sapeva divertirsi, e nel suo divertimento rientrava sempre un ragazzo diverso.  
- Voi non uscite? E' venerdì sera, non potete rimanere qui a girarvi i pollici! - esclamò, inciampando nel vestito tirato su fino alle ginocchia.
- No, Sam, stasera non sono dell'umore. 
- Ancora per Josh? Debs, devi dimenticartelo, son passati due mesi dall'ultima volta che sei uscita. Vieni con me, te lo trovo io 
un bel ragazzo, altro che quel...coso che era il tuo fidanzato.
Alla parola 'coso' Deborah corrucciò la fronte, poi alzò le spalle affondando nel divano. - Domani esco, d'accordo? Però stasera 
preferisco restare a casa a guardare un film. 
Allison entrò in camera di Samantha, sedendosi sul suo letto. - E io le faccio compagnia, in caso un'altra crisi si impossessi di lei. 
Non è affidabile quando comincia a piangere, ti ricordi l'ultima volta?
- Come faccio a non ricordarmelo? Era ieri. - rise Sam, allacciandosi la cerniera del vestito e girandosi verso l'amica per sapere cosa ne pensasse.
- Quel vestito è meraviglioso. Nuovo? 
Samantha si girò verso lo specchio soddisfatta. I capelli scuri e lunghi erano venuti benissimo quella sera, erano perfettamente lisci ma 
voluminosi, e il trucco chiaro le risaltava gli occhi neri come la pece. - Sì, però ho bisogno delle tue scarpe rosse, così le abbino. 
- Fai pure, tanto non ne ho bisogno. - Allison si alzò e tornò in soggiorno, accomodandosi accanto all'amica che aveva già un pacchetto 
di cleenex in mano, pronta all'apertura della diga che stava dietro ai suoi grandi occhi color nocciola.
Samantha si diresse alla porta, prendendo un golfino dall'appendino. - Ciao ragazze, a stasera!
- Da sola, possibilmente! - esclamarono in coro le due amiche.
Sam rise e scomparì nel buio, chiudendosi la porta alle spalle.


***

Harry scese dalla macchina sistemandosi la giacca, rivolgendo lo sguardo al buttafuori del locale. - Sbaglio o è un po' che non 
veniamo in questo posto, ragazzi?
- E' un po', effettivamente. Ma si ricorderanno sicuramente di noi, siamo sempre stati di casa, dopotutto. - disse Louis, facendo spallucce 
mentre chiudeva la portiera.
- Speriamo che si ricordino, ci hanno sempre trattato benissimo qui.
- Niall, andiamo, lo sappiamo che ti piace venire qui perché non ti fanno pagare buona parte di quello che mangi! - esclamò Liam, 
facendo scoppiare a ridere l'intero gruppo.
- Siete vivi, allora! Pensavo non aveste più intenzione di venire a trovarci. - li salutò il buttafuori.
- Perdonaci Mike, è stato un periodo un po'...movimentato. - rispose Zayn, allungando la mano per salutarlo.
Mike annuì. - Dai, entrate, Dawson aveva paura che non sareste più tornati. - scoppiò a ridere.
Il gruppo si fece spazio tra la gente e arrivò al bancone del bar, dove una bionda urlò nel vederli. - Non ci posso credere, un miraggio!
I ragazzi risero. - No, siamo proprio noi! - scherzò Liam.
- Cosa vi posso dare da bere, ragazzi? - chiese la barista, sorridendo.
- Gwen, per me una vodka. - disse Harry.
- Per tutti, allora. - risposero in coro gli altri quattro.
La bionda prese cinque bicchieri e ci versò la vodka, porgendola ai ragazzi. - Come mai siete spariti dalla circolazione?
I ragazzi presero un sorso della bevanda. - Ah, lunga storia. L'importante è che ora siamo qui, no? - disse Louis, facendole un occhiolino.
- Certo, certo. Dai, ora andate a divertirvi, stasera il locale è pieno! - li incoraggiò Gwen, indicando con un cenno la pista.
Il gruppo la salutò e si diresse verso la calca di gente che stava ballando.


***

"Quanta gente stasera", pensò Samantha entrando. "Meglio prendere qualcosa da bere."
La ragazza si fece strada fino al bancone. - Ehi Gwen! - salutò.
- Ehilà, bellezza! Prendi il solito? 
- Sì, grazie. Allora, come vanno le cose? Hai trovato l'appartamento che cercavi?
Gwen scosse la testa, affranta. - No, non riesco a trovare dei coinquilini che non facciano i cretini con me.
"Non hanno tutti i torti." pensò la mora, osservandola. 
Gwen era una bionda con le curve al posto giusto, occhi color del ghiaccio e molto, molto estroversa. E anche molto, molto bella.
- Te lo ripeto, se non trovi niente puoi venire a stare da noi tutto il tempo che vuoi. - rispose infine Sam, sorridendole.
La bionda ci pensò un attimo su, porgendo la bibita all'amica, che cominciò a sorseggiarla. - Grazie Sammi, ma non vorrei rovinare 
la vostra atmosfera. Cioè, io ti conosco bene, ma le tue amiche non conoscono me.
- Non importa, ti conosceranno. Pensaci, poi fammi sapere. Ora vado a ballare, stasera sono carica! - scherzò, facendole cenno con 
la mano mentre si allontanava tra la gente.
Era davvero pieno, quella sera. Sam frequentava quel locale da circa due mesi, da quando aveva riallacciato i rapporti con Gwen, con 
la quale non si sentiva da quando aveva sedici anni. Era sempre stata la sua migliore amica, ma poi tra una cosa e l'altra avevano 
smesso di sentirsi, 
fino a quando si incontrarono per caso in un parco, appunto due mesi prima.
Samantha si mise a ballare, e subito arrivò un ragazzo che cominciò a ballare con lei.
La ragazza ci stette per qualche minuto ma decise che quel ragazzo non era il suo tipo, quindi se ne allontanò, andando nell'angolo a 
destra della pista, dove ballò per un po'.
La serata stava passando in fretta, tra un drink e l'altro, ballando con un po' di ragazzi. 
- Gwen, un'altra vodka, per favore. 
- Sammi, direi che per stasera è meglio se non bevi più... - rispose la bionda, allungandosi per reggerla mentre stava per cadere.
Samantha scoppiò in una risata isterica, come faceva di solito quando era "un po' brilla". - Va bene, come vuoi tu, torno a ballare. 
Ricominciò a scatenarsi, poi vide un bel ragazzo riccio, al quale si avvicinò per ballare insieme.
Il ragazzo le sorrise e cominciò a ballarci. 
- Non sto per niente bene. - esclamò lei dopo un po', in una delle sue risate isteriche, quindi si buttò su di lui per baciarlo.
Il riccio la allontanò, preoccupato. - Ehi, ehi, vuoi uscire a prendere dell'aria? 
La ragazza si tenne la testa, piegandosi sulle ginocchia.
- Ehi, vieni, tirati su, usciamo. - disse lui, prendendola per un braccio.
Samantha si accasciò. Tutto era diventato nero, e le voci, la musica, stavano scomparendo, lasciando posto al silenzio più totale.


***

- Oh no, no, no, no, no! Dai, ehi, tirati su! - disse il riccio, cercando di sollevarla. Presa in braccio si girò per cercare i suoi amici. - Louis, 
Louis, chiama gli altri, portiamola fuori. 
- E lei chi è? - chiese l'amico, spalancando gli occhi.
- Vai a chiamare gli altri! - urlò Harry, mentre usciva dal locale. Nessuno sembrava essersi accorto di niente.
Uscì dalla discoteca, fermando con un cenno della mano il buttafuori che stava sicuramente per chiedere cosa fosse successo.
Anche il resto del gruppo uscì di corsa. - Harry, che hai combinato? - esclamò Zayn trafelato, vedendo la ragazza sul pavimento dell'entrata. 
- Niente, era ubriaca e stavamo ballando, quando mi ha detto che non stava bene, poi s'è accasciata e ora.. - spiegò, mentre spostava 
i capelli dal viso della ragazza. "E' davvero bella, però" pensò, per poi scuotere la testa, allontanando il pensiero. Doveva aiutarla.
Niall gli porse una salvietta bagnata che era andato a prendere, e Harry cominciò a tamponarla sulla fronte della ragazza.
Liam invece prese la sua borsetta e ne estrasse il cellulare. - Chiamo il primo numero che capita. - disse. - L'ultimo messaggio è 
di una certa Debs..
Dopo qualche secondo, una voce rispose al telefono. - Pronto, Sammi, cosa c'è?
- Ehm, ciao, sono Liam. La tua amica, Sammi, ha avuto un..ehm..problemino. E' caduta e credo ch..- non fece in tempo a finire la frase 
che la ragazza dall'altra parte del telefono si mise a urlare. - Cos'è successo a Samantha? Cosa le avete fatto? Adesso arriviamo! - e la 
telefonata terminò, lasciando Liam leggermente perplesso.
- Ragazzi, sta arrivando una certa Debs, e credo sia in uno stato di isteria. Uno stato avanzato, direi.
Gli amici lo guardarono, assumendo l'aspetto di quattro punti di domanda.

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Spazio autrice:
Okay, questa è la mia prima FF, quindi siate buone ahah 
Fatemi sapere se come inizio vi piace, così continuo c:
Se ci sono errori, cose che non ho spiegato bene o altro che
volete chiedere scrivetemelo, così in caso spiego e correggo c:
Taaaanto amore, Becks.




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