Alle due di notte abbiamo sonno

di SunnySideOfTheStreet
(/viewuser.php?uid=121674)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.






Fitta cadeva la neve e riempiva i davanzali della Torre di Grifondoro. La sala comune era poco illuminata e semideserta. Allo stesso tavolo, due studenti del quarto anno scrivevano chini sulle loro pergamene, senza rivolgersi la parola.
Seamus si passò una mano fra i capelli color sabbia, stanco e nervoso. Voleva finire quella relazione per Divinazione, ma non sapeva più che diamine scrivere.
«Allora» ricapitolò a voce bassa «Marte nella terza fase significa che un periodo di contrasto con il segno della Vergine si sta avvicinando e che-e-e» grosso sbadiglio «e che non è il momento per iniziare un lavoro di-i-i… aungh… concetto… non ne posso più!»
«Non un lavoro di concetto, Seamus, un lavoro manuale» lo corresse Lavanda, voltandosi verso di lui con gli occhi gonfi di sonno. «Ti aiuto? Dove sei arrivato?»
«Se mi aiuti mi fai un favore… tu stai facendo Trasfigurazione? Ti correggo il tema?»
«Sì, non so più che cosa scrivere… Dacci un’occhiata, per favore…».
I due ragazzi si scambiarono le pergamene e restarono assorti a correggere l’uno il compito dell’altro. In un altro momento (per esempio, alle tre del pomeriggio), si sarebbero detti che cosa c’era che non andava e si sarebbero spiegati a vicenda il motivo delle proprie correzioni e dei propri appunti, ma alle due di notte nessuno aveva voglia di chiacchierare. Sempre senza dire una parola, si scambiarono di nuovo le pergamene e ricopiarono in bella i compiti finalmente completi.
«Grazie, Seamus» mormorò Lavanda stropicciandosi gli occhi e appoggiandosi alla spalla del compagno.
«Grazie a te, Lavanda» mormorò Seamus passandole un braccio intorno alle spalle e accarezzandole le punte dei capelli biondi.
Rimasero così fermi per un po’, accoccolati e insonnoliti. Quando Seamus si riscosse, non seppe dire se avevano dormito. Lavanda riaprì gli occhi, spaesata, ma vedendolo sorrise stancamente.
«Sto morendo di sonno, devo andare a letto…» mormorò, raddrizzandosi. «Buonanotte, Seamus» aggiunse, abbracciandolo e dandogli un bacio sulla guancia.
«Buonanotte, Lavanda» disse Seamus, ricambiando l’abbraccio e baciandole la tempia.
Lavanda raccolse le sue cose e sparì su per le scale del dormitorio femminile.
Seamus rimase un attimo a fissare il fuoco, con il profumo di Lavanda ancora su di sé, poi si passò una mano sulla faccia, raccolse anche lui i suoi affari e andò a coricarsi.
«Domani le chiedo se vuole venire al Ballo del Ceppo con me» si disse, prima di sprofondare nel mondo dei sogni.










Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1017005