Sepolto.

di Learning
(/viewuser.php?uid=183204)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.



Sepolto.
 

L'organo, lo sento suonare ancora. Con i suoi soffi imponenti costeggia quello che dev'essere un addio. Un addio pieno di fiori, una miriade di fiori, con le bande su cui vi è una frase per ricordare. Ricordarlo. Perchè?, mi chiedo. Non è forse più semplice far finta che non sia successo niente?
L'organo attacca una seconda volta.
Respiro un odore profondo d'incenso, fin troppo.
Lo stomaco si chiude, schiacciato da se stesso.
Cedo.
No, non devo.
Il mio corpo cede di nuovo.
La mia mente non vuole cedere, assolutamente.
Alzo gli occhi al cielo: attraverso la finestra a forma di fiore, tonda, molto gotica, arancione, scorgo un fascio di luce. E' l'ultimo raggio di sole, almeno per oggi.
Con tristezza lo guardo dissolversi per poi scrutare le persone presenti in quella chiesa: fazzoletti e occhi rossi.
Osceno, come spettacolo.
Triste, veramente.
Mi volto e cerco di scacciare quella voglia impazzita, no, non devo proprio.
Nessuno della mia famiglia lo sta facendo; perché dovrei proprio essere io a cominciare?
Trattengo a stento quell'inondazione.
Guardo la luce che emana la piccola lampadina sopra all'organo; è elettrizzante nella sua perfezione.
Sbatto le palpebre.
Fisso un altro punto e mi accorgo di rivedere la stessa luce che mi riflette monotona.
"Diciamo queste ultime parole al nostro caro amico che ci ha..."
No.
Non dirlo.
No, ti prego. Risparmiamelo.
Sta zitto, non voglio sentire.
No! Fermati!
"che ci ha

lasciati"


Ecco.
L'ha detto.
Me la ricordato, come fosse solamente colpa mia.
Sposto lo sguardo e non posso fare a meno che puntarlo su quella scatola di legno scuro che ora m'appare una prigione.
La sua bara.
Perchè.
E' l'unica cosa che voglio sapere.
La sento ora, però.
Vorrei fermarmi, ma è nettamente più forte di me.
Mi sta schiacciando, questa voglia di piangere.
Alzo ancora gli occhi al cielo.
Impossibile, no.
Non devo!
Terribilmente, maledettamente, instancabilmente, piango.
Gli occhi s'allagano di lacrime che vogliono solo uscire da me, quale sostanza inafferrabile da me fornita.
Perchè mi hai lasciato? Perchè?
Lui non vuole rispondermi,
Lui non può.

Learning.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1017203