Mi Mujer

di Allegra_
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                    MI MUJER

 
PROLOGO: CAMBIATA IO, CAMBIATO TU, CAMBIATI NOI

 
Erano passati sei anni da quella magnifica notte nella quale ci eravamo amati davvero, e ci eravamo giurati amore eterno, e da allora lo sapevi: tutto era diverso.
Prima avrei giurato che mi amassi con tutto te stesso, ma da due anni a quella parte, non ero più della stessa idea.
 
Cambiata io …
Adesso non ero più la sedicenne innamorata persa di una volta: ero diventata una donna, anche se forse era accaduto tutto troppo velocemente, senza che potessi rendermene conto.
Ero più forte, più sicura delle mie scelte, più decisa e determinata: se prima anche un bambino riusciva a farmi cambiare idea, adesso ero irremovibile.
Anche per questa avevo scelto di frequentare la facoltà di Giurisprudenza: tutti mi dicevano che un buon avvocato doveva avere tutte queste caratteristiche.
 
Cambiato tu …
Forse era proprio questo il problema: tu eri cambiato, non eri più il Thiago diciottenne che mi amava nonostante avessi due anni in meno di lui .
Adesso eri un uomo, un ventiquattrenne maturo e responsabile che sapeva cosa fare della sua vita, o almeno così credevi.
Esteticamente eri ancora più bello, se possibile: i capelli che ti eri rasato due anni prima erano ricresciuti, anche se non erano lunghi come quelli di una volta, il tuo viso avevo assunto lineamenti più duri e i due occhi continuavano ad essere smeraldi incastonati nei bulbi oculari.
 
Cambiati noi …
Credevamo davvero che tutto fosse rimasto com’era, che dopo quella notte non ci saremmo mai più divisi, che il bene che ci legava era troppo forte.
Ma così non era stato.
Dopo quattro anni eri andata a New York per completare gli studi alla facoltà di Medicina, promettendomi che ogni mese saresti a farmi visita, e rassicurandomi dicendomi che due anni sarebbero passati in fretta.
E così era stato, ma con qualche variazione.
Dopo appena due mesi eri tornato a Buenos Aires e mi avevi confessato di avermi tradito, implorandomi di perdonarti e giurandomi che era stato solo un errore.
Ma non c’e l’avevo fatta: il solo immaginarti nelle braccia di un’altra ragazza era un dolore lancinante che distruggeva la mia anima a poco a poco.
E così, mentre tu eri ritornato a New York, io ero rimasta a deprimermi per quasi 6 mesi , fino a quando non avevo conosciuto lui.
Lui si chiamava Pedro Vorg ed aveva la mia età.
Anche se non aveva conseguito la laurea in nessuna facoltà e lavorava come scaricatore al porto della città, era un ragazzo serio ed intelligente, ed era per questo che tra due mesi io e lui ci saremo sposati, e non potevi aspettarti di ricevere una partecipazione, perché ormai di te in me non restava niente, se non qualche lacrima amara che cadeva di tanto in tanto e i ricordi indelebile stampati nella mia mente.
 
PICCOLO ANGOLO DI LUCE:
HOLA !! VI AVEVO PROMESSO CHE AVREI SCRITTO IL SEGUITO DI “MI NENA” ED ECCOLO QUI: SPERO VI PIACCIA.
ADESSO VOGLIO FARVI UNA PICCOLA DOMANDA: PREFERITE CHE AGGIORNI Più FREQUENTEMENTE QUESTA OPPURE UN’ALTRA STORIA (SPERCIFICATE QUALE) .
CERCHERò DI ACCONTENTARVI COME POTRò.
UN BESITO <3

 





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