Erica

di Mary Sue
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  Erica gettò indietro la coperta, si alzò dal letto con la candela in mano e si diresse verso l'armadio. Raccolse il coltello del macellaio e spense la luce. In punta di piedi, percorse il corridoio verso la camera dei suoi genitori. Fortunatamente, la porta era aperta. Sentiva il respiro pesante di suo padre. Con circospezione, si avvicinò al letto matrimoniale, dalla parte di lui. Teneva la coperta sopra alla testa. Senza pensarci troppo, cacciò il coltello nel corpo di suo padre.
Non udì alcun rumore. Nessun urlo. Sconcertata, Erica tirò indietro la coperta.

Cuscini. Suo padre aveva messo dei cuscini sotto la coperta. Probabilmente era andato al bar a ubriacarsi. Ma all'improvviso sentì qualcosa di freddo e metallico sul collo. Si voltò.

Le cadde il coltello di mano per lo stupore. Sul suo collo c'era una canna di fucile, uno schioppo da caccia. E dietro al fucile, suo padre. Sorrideva, ma era un sorriso malvagio, che faceva curvare in modo strano i baffoni. "Credevi forse di farmela, eh? Piccola sudicia traditrice!" In quel momento sua madre si svegliò. "LUIGI! CHE COSA FAI!" Gridò in preda al terrore. Suo padre rivolse il fucile verso sua madre, e le sparò. Non contento, continuò a bucare il corpo di sua madre con altri proiettili. Erica si riprese e colse l'occasione. Con uno scatto fulmineo si chinò, raccolse il coltello e lo piantò nella schiena di suo padre. Lo aveva piantato talmente in fondo che la punta lo trapassava e usciva dal petto. Luigi strabuzzò gli occhi e cadde di peso sul letto. Erica aveva il fiatone. Osservò suo padre, e si sentì terribilmente felice e realizzata. Ma il suo sguardo passò a sua madre, allora si buttò sul letto e pianse vicino al corpo forato dai proiettili. Dopo circa mezz'ora, le venne in mente che se le autorità avessero scoperto il suo crimine, davanti al plotone d'esecuzione ci sarebbe finita lei. Sfilò il coltello e lo pulì per bene, poi lo mise nel cassetto delle stoviglie. Prese un sacco di tela, e ci mise il cadavere di suo padre. Lo legò per bene e lo trascinò a fatica giù per le scale.
La strada era deserta. Tutte le persiane erano sbarrate. Tutto taceva. Solo Erica era sveglia in un mondo addormentato. Mentre camminava ansimando per il peso di suo padre, pensò a cosa avrebbe fatto il giorno dopo. Sicuramente avrebbe chiamato le autorità, e avrebbe detto di aver sentito dei colpi di fucile, di essersi svegliata e di aver visto sua madre morta e suo padre che fuggiva dalla finestra. Era una scusa piuttosto plausibile.
Arrivata al porto illuminato dalle lanterne, saltò sulla barca di suo padre, appese la lanterna e si mise a remare. Una volta al largo, gettò il sacco di tela in mare. In quel momento, guardando il mare illuminato dalla faccia bianca della luna calante, si sciolse i lunghi capelli biondi e sorrise. In quell'esatto momento, iniziava la sua nuova vita.  

 





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