Inappartenenza

di Randagia
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Camminare su tragitti già esplorati,
tutto è già stato conosciuto,
tutti i ruoli sono stati giocati,
questo dramma è di già avvenuto.
La familiarità di queste maschere,
mi scrive una parte, di certo, sicura.
Ma io che ho visto cose più vere,
sto stretta in questa sceneggiatura,
mi si strappa di dosso da sola,
viene via come la pelle bruciata.
Mi abbaglia il sole nella sala,
questa maschera di cera è distrutta,
come il teatro stantio che cade in pezzi,
frantumato dalla realtà che irrompe
in sala, tra i timori e i disprezzi
delle maschere poste a difesa delle colpe.
 
Sul palcoscenico grandioso di questo
dramma tutto nuovo, io recito
la mia parte da professionista.
Faccio della mia paura un’artista.




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