I
Era da un paio di mesi che ci pensavo e avevo finalmente preso la mia
decisione. Io e Blaine stavamo assieme da ormai mezzo secolo, tempo
relativamente breve per due vampiri, ma sufficente per farmi capire che
volevo passare il resto dell'eternità con lui. Renderlo
ufficiale. Sposarci, insomma. Così gli avevo detto che
quella sera ci saremmo
trovati per fare una passeggiata. Come al solito. L'avrei aspettato
sopra la quercia
che troneggiava davanti al suo castello. Come al solito. Attesi che il
sole calasse e mi incamminai, raggiungendo la pianta e arrampicandomi
sopra. Passarono quasi trenta minuti prima che uscisse dal portone. Lo
osservai mentre scrutava l'albero alla mia ricerca. Aveva indosso una
camicia blu notte, gli ultimi bottoni lasciati slacciati che facevano
intravedere il suo petto muscoloso sopra il quale ricadeva la catenina
con il simbolo del suo clan. I jeans scuri e attillati che gli
fasciavano le gambe erano perfetti su di lui. Odiavo quando invece ci
incontravamo ufficialmente ed
entrambi dovevamo vestirci, secondo tradizione, con lunghi mantelli e
stupidi cappelli. Anch'io avevo preferito indossare un paio di jeans
attillati neri e una maglietta viola, il colore preferito di Blaine. I
capelli sparati in aria, come piacevano a Blaine. Mi raggiunse con un
balzo, passandosi una mano tra i riccioli scompigliati, liberi dal gel
con cui se li doveva imprigionare per farli stare in quegli odiosi
cappelli che doveva indossare di solito.
"Ehi"
"Ehi"
"Mio fratello mi copre anche stanotte, ma le sue richieste iniziano ad
essere assurde. Due chili di banane. Ti rendi conto? Due chili! Di
banane! Cosa se ne fa? Siamo vampiri! Non mangiamo quelle schifezze!"
si lamentò perplesso incrociando le braccia al petto.
Sorrisi. "E' tuo fratello. E' normale che ti faccia impazzire con
richieste assurde. Però non è così
stronzo da non
coprirti. E lo sai che rischierebbe volentieri la vita per te! Ti vuole
bene, e lo sai!" risposi sistemandomi meglio sul ramo della pianta per
ritrovarmi con il naso a due centimetri da quello di Blaine, il suo
respiro gelido che si scontrava contro la pelle del mio viso,
altrettanto gelida.
"Lo so..." sospirò Blaine allungando la mano destra per
andare a
prendere la mia sinistra e far intrecciare le nostre dita. "E ti
assicuro che ne vuole anche a te e rischierebbe la vita anche per te.
Anzi, rischia la vita tutte le volte che mi para il culo. Gli piaci
davvero, sai?"
Ridacchiai. "Bene!"
"Tuo fratello, invece?" chiese facendosi serio e stringendomi di
più la mano.
Sospirai. Avevo litigato con Finn anche quella sera. Come nelle ultime
due settimane. "Mio fratello sta iniziando a dare i primi segni di
cedimento. Dice che non ce la fa più a rischiare
così.
Che se ci scoprono finirà nei guai per colpa nostra..."
"Beh, non ha tutti i torti..."
"Sì, ma pensa solo a se stesso...non gliene frega niente di
noi.
Lo sta facendo solo perché l'ho minacciato di dire a sua
moglie
che una volta ha avuto una scappatella con quella Quinn...la bionda,
hai presente?"
"Sì, quella con cui mia cugina San ha litigato una volta ad
una cena..."
"Sì, lei."
"Beh, ma se continui a minacciarlo...non ci tradirà,
giusto?" chiese titubante.
Abbassai lo sguardo sopra le nostre mani unite, sospirando di nuovo.
"Non lo so..."
"Ehi, tranquillo..." mi richiamò Blaine facendomi alzare il
mento perché i nostri occhi si incontrassero di nuovo.
Quando il
caramello trovò i miei occhi, mi sorrise dolcemente prima di
continuare a parlare. "Io ti amo, Kurt. E lo sai che preferirei morire
tra le sofferenze più atroci piuttosto che vivere senza di
te...."
Anch'io sorrisi. Lo sapevo. Per questo mi ero deciso di chiedergli di
sposarmi. "P-per questo ti ho chiesto di uscire stasera...ti devo
chiedere una..." ma non feci in tempo a finire la frase. Entrambi ci
pietrificammo, fissandoci intensamente negli occhi, spalancati per la
paura. Qualcuno stava uscendo dal portone. Lo sentimmo aprirsi e poi
richiudersi. Dei passi veloci iniziarono a risuonare nel silenzio
dell'oscurità. Staccai lo sguardo da quello di Blaine per
spostarlo oltre le sue spalle per vedere un vampiro servo degli
Anderson che camminava veloce, una pergamena in mano. Dopo alcuni
minuti, quando fui sicuro che fosse abbastanza lontano e nessun'altro
stesse per uscire dal portone, riportai il mio sguardo su di lui.
"E-era solo un messaggero..."
"Sicuro?"
"Sì, tranquillo. Ma...è meglio se ce ne andiamo
da qua."
"Sì, direi proprio di sì."
Lo presi per il polso e inziai a correre, trascinandomelo dietro.
Raggiunto il nostro rifugio segreto mi fermai. Ci chinammo entrambi,
entrando nella grotta che mi ero divertito a decorare quella volta che
Blaine era rimasto via per due settimane in missione con la sua
famiglia. Volevo che fosse accogliente e così era. Avevo
rubato
un paio di tappeti, due poltrone, un divano letto e uno
specchio.
Lasciai il polso di Blaine piazzandomi davanti allo specchio per
sistemarmi il ciuffo che l'aria mi aveva scompigliato. La momentanea
paura mi aveva fatto andare in tilt e avevo perso tutto il coraggio
raccolto in quelle ultime settimane per chiedergli finalmente di
sposarmi. Stavo prendendo tempo, aggiustandomi il ciuffo con troppa
calma e più cura del dovuto. Notai Blaine dietro di me
guardarmi
con un sopracciglio inarcato e le braccia incrociate al petto.
"Kurt..." mi chiamò piano. Feci finta di non averlo sentito.
"Kurt!" In un secondo mi fu alle spalle, il suo fiato contro il retro
del mio collo. Mi voltati verso di lui sorridendo.
"Cosa c'è, amore?"
"Mi stavi dicendo una cosa prima..."
"Oh, davvero? Me ne sono scordato!" dalle mie labbra uscì
una
risatina nervosa. Mi rigirai verso lo specchio, evitando che i nostri
occhi si incontrassero, fingendomi particolarmente interessato ai miei
capelli.
Blaine, da dietro, mi afferrò forte per le spalle,
riportandomi
con il viso rivolto a lui. "Kurt...cosa c'è che non va?"
disse
preoccupato. "S-sicuro che fosse solo un messaggero? Era qualcun altro
ma non me l'hai voluto dire??"
"Cosa? No, no! E-era solo un messaggero!"
Allentò leggermente la presa sulle mie spalle, ma sentivo il
suo
sguardo fisso su di me. "Cosa c'è, allora, che non va? Cosa
mi
volevi dire prima? Kurt...rilassati."
Non mi ero nemmeno accorto di trattenere il respiro. Per non parlare di
tutto il mio corpo, teso come una corda di violino. Alzai appena gli
occhi, ma appena trovai quelli di Blaine puntati su di me distolsi di
nuovo lo sguardo. "Blaine..."
Blaine spostò le mani sopra le mie guance, alzandomi il viso
per
impedirmi di guardare di nuovo altrove. "Perché non mi
guardi
negli occhi? Kurt...davvero. Mi stai facendo preoccupare!"
Sospirai, lasciando finalmente che i nostri occhi si incontassero. Lo
sentii rilassarsi appena.
"Kurt...parlami. Lo so che non ti sei dimenticato quello che mi stavi
per chiedere prima...dimmelo. Io...io ti amo, Kurt. E lo sai che farei
qualsiasi cosa per te. Qualsiasi."
"Sposami." Ecco, l'avevo detto. Senza quasi rendermene conto. Una
semplice parola. Sposami. Gliel'avevo chiesto. Mi sentii liberato da un
grosso macigno che mi stava sullo stomaco. Qualcosa però non
andava. Tutto non andava. I suoi occhi si erano spalancati prima di
distogliere lo sguardo abbassandolo a terra. Mi lasciò
andare il
viso, dandomi le spalle. "Ku-Kurt..."
Mi sentii il mondo crollare addosso. Sapevo i rischi che avremmo corso,
sapevo che non potevamo, che era contro i nostri clan, nemici da
migliaia di anni, che sarebbe
stato impossibile. Ma non pensavo che Blaine avrebbe rifiutato.
"Blaine...hai-hai appena detto qualsiasi cosa! Pensavo lo intendessi!"
mi scaldai stringendo i pugni lungo i fianchi.
Si voltò di nuovo verso di me, i suoi occhi a pochi di
centimetri di distanza dai miei. Minacciosi. Infuocati. "Certo che lo
intendevo!" mi sibilò in faccia.
"E allora qual è il problema?" replicai senza distogliere lo
sguardo stavolta. Sì. Avevo recuperato tutto il mio
coraggio. Ma
con il coraggio avevo trovato anche rabbia, frustrazione. Mi sentivo
tradito e offeso.
"Qual è il problema? Qual è il problema??? Kurt,
cosa
cazzo ti passa per la testa?!?" gridò passandosi una mano
tra i
capelli.
"Hai appena detto che avresti fatto qualsiasi cosa per me!!"
Blaine rise. Ma non una risata come quelle che amavo tanto. Era diversa
questa volta. Scosse la testa. "Ti rendi conto di quello che mi stai
chiedendo, Kurt? Te ne rendi conto?" chiese puntandomi un indice contro
il petto.
"Certo! Ti ho chiesto di sposarmi! Ti ho chiesto quello che per due
mesi ho cercato il coraggio di dirti!"
"E guarda un po' ti ci sono voluti due mesi per trovarlo! A te! Il
coraggioso e spietato Kurt Hummel! Chissà perché
ti ci
è voluto così tanto?! Forse perché
sapevi tu
stesso che è una cazzata! Un'enorme, madornale cazzata!" Ci
stavamo urlando in faccia. Senza quasi aspettare che l'altro avesse
finito. Non avevamo mai litigato così.
"Ci ho messo così tanto perché sapevo che sarebbe
stato complicato, che avremmo avuto difficoltà..."
"Complicato?? Difficoltà?? Kurt, mi prendi per il culo? I
nostri
clan sono nemici da millenni! Ogni anno litighiamo per
qualcosa. E se si venisse a scoprire della nostra
relazione...scoppierebbe una guerra! Pensavo fossi a conoscenza di
queste cose...pensavo fossi consapevole che già la nostra
storia
è una follia assurda.... che probabilmente ci
porterà
entrambi alla morte...ed è un miracolo che duri da
cinquant'anni!"
"No, guarda. Non lo sapevo! Litigo tutte le sere con mio fratello per
poi sgattaiolare fuori dalla finestra di camera mia perché
odio
passare dalle porte!"
Blaine rise. Di nuovo quella risata. Iniziavo ad odiarla. Scosse la
testa, dandomi le spalle.
"BLAINE! Guardami quando ti parlo!"
"Non. Osare. Darmi. Degli. Ordini!" replicò voltandosi di
scatto
e bloccandomi contro il muro. Le sue mani strinsero forte i miei polsi,
le sue gambe premute contro i miei inguini per impedirmi ogni
movimento. Lottai per alcuni secondi per cercare di
liberarmi. Ma lui era più forte di me. Lo era sempre stato.
Se
poi era arrabbiato era anche peggio. Ringhiai quando mi
sollevò
da terra, spingendo con un gmito il mio collo contro il muro. I suoi
occhi non
erano più di quel colore caramellato che amavo tanto. Erano
neri. Come la pece.
"Blaine..." mugugnai.
Per fortuna la mia voce sembrò calmarlo. Si accorse di aver
esagerato. I suoi occhi tornarono caramellati, anche se comunque
più scuri del solito. Mi lasciò andare,
allontanandosi di
nuovo, sempre dandomi le spalle.
"Scusa" sussurrò.
Mi lasciai crollare a terra. Lo sguardo fisso sul nulla. Adesso avevo
il fiatone. Come facevo ad avere il fiatone se a noi vampiri non serve
nemmeno respirare? Tirai le ginocchia contro il petto,
appoggiandovi la fronte sopra. "Non pensavo...avresti
rifiutato...Sei l'unica persona in cui ho davvero fiducia, in cui credo
davvero...non-non pensavo mi avresti tradito così..." Senza
neanche accorgermene avevo iniziato a piangere. Io. Il principe del
famoso clan degli Hummel. Io. Il principe erede al trono. Io.
Considerato uno dei più coraggiosi e temuti vampiri di tutto
il
paese.
"Kurt...Io...I nostri clan..." balbettò rigirandosi verso di
me
e venendosi a sedere al mio fianco, cercando di prendermi le mani tra
le sue. Le allontanai stizzito.
"Non capisci? Non capisci Blaine?"
Tirò su con il naso. Anche lui aveva iniziato a piangere. Ma
adesso mi guardava perplesso. "Cosa?"
"Se-se noi ci sposiamo...i nostri clan non saranno più
nemici!
Se noi ci sposiamo ufficialmente, nessuno potrà mettersi tra
noi. Ma soprattutto, se ci sposiamo, diventiamo noi i re. Noi
comanderemo su tutto il paese. Così dice la legge! Se il
principe erede al trono del clan si sposa diviene automaticamente il
re. E se ci sposiamo tra di noi diventiamo entrambi re. E i clan
saranno untiti. Tutto lo stato sarà unito. Non saremo
più divisi in contee.
Non litigheremo più per territori o per invasioni. Blaine.
Se
noi ci sposiamo...possiamo cambiare tutto!"
Blaine scosse la testa. "Come puoi pensare, illuderti che ci lasceranno
sposare...faranno di tutto per impedirlo..."
"Scappiamo in Italia. Là ci sono gli Antichi. Ci facciamo
sposare da loro. Non gliene frega niente a loro se siamo di clan
nemici...ci sposeranno. E poi torneremo qui. Nessuno si
oserà
opporre a qualcosa che hanno fatto gli Antichi stessi.
Nè
mio padre. Nè tuo padre. Nè nessun altro!"
"E' una follia, te ne rendi conto?"
"Blaine. Lo so. E' rischioso. E' completamente folle. Ma tu stesso
prima hai detto..."
"So cosa ho detto. Che preferirei morire piuttosto che vivere senza di
te...ma...posso-posso pensarci, Kurt? Per favore?" I suoi occhi erano
tornati del solito color caramello e adesso mi guardavano imploranti.
Annuii, finalmente rilassandomi. "O-ok..."
Restammo in silenzio per qualche secondo. Poi anche Blaine si
tirò le ginocchia al petto appoggiandovi la testa,
scuotendola.
"Scusa per prima..." sussurrò "Non avrei dovuto aggredirti
in
quel modo..."
"Ho esagerato anch'io..." risposi piano. Poi mi voltai verso di lui.
Presi il suo viso tra le mani tirandolo su per poterlo guardare dritto
negli occhi. Gli spostai un ricciolo dalla fronte per poi aggiungere un
"Ti amo" sussurrato all'orecchio, prima di far scontrare le nostre
labbra in un dolce bacio.
"Anch'io ti amo, Kurt." soffiò sulle mie labbra, appoggiando
la
sua fronte contro la mia. Gli occhi chiusi. "Solo...solo una cosa..."
Annuii piano. Lui prese un respiro profondo, senza aprire gli occhi.
"Se...se io...se io rifiuto...tu mi...mi lascerai, Kurt, vero?"
Aggrottai un sopracciglio guardandolo male. Poi gli tirai un pugno
sulla spalla che lo fece cadere di lato. Probabilmente non se
l'aspettava, visto che mi stava guardando offeso. "Sei completamente
rincoglionito?" gli domandai sbuffando. Lui si ritirò a
sedere
rivolgendomi uno sguardo perplesso e ferito.
"Blaine...innanzitutto...io ti amo. Sono cinquant'anni che ti amo e ti
amerò per sempre. E sai che quando dico per sempre intendo
per
sempre. E poi...credi sia così facile liberarsi del
coraggioso e
spietato Kurt Hummel???" gli feci il verso incrociando le braccia al
petto.
Blaine rise scuotendo la testa. "Mi hai fatto spaventare, cazzo. Non lo
fare più!" bofonchiò restituendomi il pugno di
prima.
"Scusa..." sussurrai prendendogli il pugno ancora chiuso e baciandogli
le nocche. "E...Blaine..."
"Mmm?"
"Se...se mi dirai di no...beh, continueremo a trovarci di nascosto,
consumando il nostro amore in una grotta sperduta nella foresta,
andando contro quelle fottutissime leggi dei nostri clan e l'odio che
li divide...tu sai poi perché si odiano tanto?"
"Ho provato a chiederlo a Coop una volta ma non mi ha saputo
rispondere..."
"Tutta colpa di uno stupido tradimento. O così si suppone.
Qualche volta ti racconto tutta la storia. Comunque è una
cosa
stupida secondo me..." risi
sarcasticamente. "Come d'altronde tutto quello che succede tra i nostri
clan. Seriamente, come si può litigare per una pianta?
Chissene
frega se sta nel territorio degli Hummel o degli Anderson! E' una
fottutissima pianta! Non ce ne facciamo nulla. Ma no! Dobbiamo litigare
anche per quello."
Blaine rise, guardandomi più sereno. "Sei adorabile quando
ti
arrabbi così, sai. Non quando sei arrabbiato con me,
però..." aggiunse ritornando serio.
Sorrisi accoccolandomi contro il suo petto mentre lui faceva scivolare
le dita tra i miei capelli. "Anche tu fai paura quando ti arrabbi...i
tuoi...occhi diventano neri e...non lo so...mi fanno paura."
"Scusa..."
Guardai verso l'alto, incrociando il suo sguardo. "Quando non sei
arrabbiato, però, i tuoi occhi mi fanno impazzire...te l'ho
mai
detto?"
"Uhm, sì...sono cinquant'anni che me lo
ripeti...anzi...è
stata la prima cosa che mi hai detto quando ci siamo incontrati...te lo
ricordi?"
"Come se fosse ieri..."
"Mio fratello mi ha dovuto riempire di gomitate per tutta la cena
perché non facevo altro che fissarti..."
"Parlando del diavolo..." Ci voltammo appena in tempo per vedere Cooper
intrufolarsi nella grotta.
"Blaine...devi tornare. Subito." Non l'avevo mai visto così
preoccupato.
Blaine mi scostò dal suo petto alzandosi e portandomi in
piedi con sè. "Cosa...cosa succede?" chiese allarmato.
"Nostro padre. Ti cercava. Ho-ho detto che eri uscito a prendere una
boccata d'aria e che sarei venuto io stesso a cercarti...spero solo non
mi abbia mandato dietro una guardia. Ma...è incazzato
perché sei uscito senza il suo permesso. Cazzo, B.
Penso...penso
sospetti qualcosa...solo...torniamo..."
Blaine si irrigidì al mio fianco, gli strinsi la mano.
"No...non
penso sospetti qualcosa..." scosse la testa Blaine. "E' impossibile.
Solo tu ne sei a conoscenza e sto sempre attento quando esco.
Sarà per qualcuna delle sue cazzate..."
"Sì...hai ragione..." Cooper si calmò, passandosi
una
mano tra i capelli, troppo lunghi per i miei gusti. "Però
sarà meglio che muoviamo i nostri bei culetti comunque..."
"Sì... Kurt, ci vediamo domani. Solito posto. Solita ora. E
verrò con una risposta. Te lo prometto. Ok?"
"Sì. E state attenti a quei culetti. Specialmente al
tuo...è di mia proprietà, in fin dei conti..."
sorrisi
lasiando andare la mano di Blaine che rise, imitato da Cooper.
"Stai attento anche tu." Mi sussurrò baciandomi sulle
labbra. "Ti amo, Kurt"
"Anch'io, Blaine"
Cooper alzò gli occhi al cielo, fingendosi disgustato. "Mi
sa
che alzerò la richiesta a tre chili di banane..."
borbottò.
"Sta' zitto!" rise Blaine raggiungendolo all'entrata della caverna e
uscendo facendomi un ultimo segno di saluto.
"Di che risposta stavate parlando??"
"Poi ti spiego.." li sentii dire mentre si allontanavano velocemente.
Mi lasciai cadere sul divano letto sospirando. Chiusi gli occhi.
"Spero solo che tu non rifiuti, Blaine...perché io non ce la
faccio più a vivere così..." dissi a non so
nemmeno io
chi.
**Allora, questa cosuccia mi
è venuta in mente leggendo "Promessi vampiri" un libro che
se vi piace il genere vampiresco vi consiglio perché molto
bello. La mia trama è completamente diversa, ma mi sono
ispirata per la storia dei clan nemici, che poi ovviamente riprende la
solita solfa Shakespeariana di Rome&Giulietta e anche altre
cosette qua e là. Ho preso anche alcune idee dai vari
Twilight, TVD e anche qualcosa da Supernatural (più
avanti).
Spero che possa essere di vostro gradimente e non troppo noioso. So che
è un genere che va molto ultimamente ma ci provo lo stesso xD
Alla prossima
Sil
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