OS SEBTANA
I'm Glad You Came.
Cammino dritta verso la caffetteria. Forse era meglio per me, per Brittany e per lui lasciar completamente perdere tutto.
Non so più chi scegliere, se non me stessa. Che egoista che
sono. Forse dovrei scappare e sparire, avrebbero vissuto tutti meglio.
Il problema sono sempre stata io e non me ne sono mai accorta. La mia
felicità non si basava su chi mi stava attorno, ma su cosa avevo
dentro.
Ogni cosa dipendeva unicamente da me. Che merda. Avrei voluto parlarne
con qualcuno, ma tutti se ne erano andati nonappena avevano saputo che
avrei fatto soffrire la persona più dolce del pianeta: Brittany.
Il Glee Club mi aveva ufficialmente abbandonata. Nella mia mente non
c'è altro che le ultime parole del professor Schuester prima di
avermi chiuso la porta dell'aula in faccia. « Sei ufficialmente
fuori, Santana. Le persone non si fanno soffrire, te lo abbiamo detto
un sacco di volte. Impara ad ascoltare. »
Impara ad ascoltare? E come?
Mi ero completamente sentita esclusa da tutto. Sentivo l'istinto di nascondermi nello
spogliatoio e urlare, piangere, costringermi all'autolesionismo. Almeno
per questa volta non avrei fatto male a nessuno se non a me stessa,
avevo pensato. Ma era inutile. Mi ero limitata a fare l'espressione da
menefreghista come sono e ad uscire, la divisa da Cheerios ancora
addosso. Respiro l'ultima boccata d'aria ed entro dentro la
caffetteria. E' ancora mattino, il che significa libertà e
nessuna persona a romperti le palle. Mi siedo su una poltrona beige di
pelle e ordino un caffè macchiato, con tre cucchiai di zucchero
già dentro.
Continuo a guardare fisso un punto e ad immaginarmi ancora e ancora quella scena.
Gli occhi color verdi, verdi indefiniti, viso furbo e sorriso da toglierti il fiato. Ecco cosa mi ricordo di quella scena.
Mi aveva fatto impazzire, confondere del tutto.
« Ami ancora Brittany? », e accompagnò quella domanda sfiorandomi i capelli. Ricordo che un brivido aveva raggiunto la mia schiena.
Cercavo di fregarmene. Fregatene, Santana, dicevo tra me e me. A me
piacciono le ragazze, ecco a cosa dovevo pensare in quel momento. Non
dovevo assolutamente cedere. Eppure Sebastian era fatto così.
Persuadeva.
Anche
lui è confuso, glielo si può capire in faccia che non sa
da che parte stare e chi amare. E' un animale perso.
Ricordo anche il suo fiato sul mio collo, i baci nascosti e
rubati in un bagno dimenticato dal mondo, quella voglia di capire chi
dei due stava sbagliando, chi dei due stava facendo confondere chi e
chi. Sospiro e penso di essere completamente una stronza. Come si fa a
non capire da che parte stare? Come si fa a non capirsi da soli?
Prima di incotrarlo non pensavo ad altro che ad amare Brittany come
nessuno. E adesso quando penso a lei, penso anche alle labbra sottili
di Sebastian, al suo sorriso quando gli dicevo che era tutto uno
sbaglio.
'A te piacciono le ragazze, Santana, non fare pazzie. I maschi sono
stronzi' e cercavo di autoconvincermi che fosse così, che non
avevo perso la voglia di amare le ragazze come sempre, di amare
Brittany, di amarla come non mai. Scuoto la testa e cerco di non
pensare a lei.
Sono stupida, stronza, bugiarda. Una puttana da tutte le angolature possibili.
Cerco di bere un sorso di quel caffè bollente ma il cervello si
rifiuta di portare il bicchiere alle labbra e di inghiottire quel
sapore amaro. Appoggio il caffè sul tavolo. Ci sono momenti in
cui non riesco a capirmi. Eppure mi capisco sempre, quando sono me
stessa.
Il problema è che mi ero persa. Come Sebastian, ero anche io un animale perso.
Mi alzo per andarmene e appoggio i soldi sul tavolo. Sento una mano – troppo grande e calda per non essere riconosciuta – che mi ferma sulla soglia. Sebastian, il suo respiro affannato dalla corsa. Come sapeva dove ero?
Non oso girarmi. Mi sarei persa completamente, avrei lasciato che tutta
la confusione mi invadesse, eliminando l'ultima parte cosciente che mi
era rimasta. La mano stringe ancora di più il mio polso fino a
farmi male. Cerco di staccarmi.
Non voglio dargli questa soddisfazione.
« Santana » e lo dice con una voce che solo io
potevo conoscere. La paragono a quella di Brittany, quella dell'altra
sera, quando le avevo detto tutto e la stavo per lasciare. Le sue
lacrime, il suo viso perso. Avrei voluto saltarle ancora addosso e
dirle che l'avrei ancora amata, ma non era così. Sapevamo
entrambe che non era così. Scuoto impassibile la testa e cerco
di staccarmi dalla sua presa.
« Lasciami stare » e sento la mia voce spezzata.
Cerco di respirare ma solo ora mi rendo conto dei singhiozzi che
percuotono il mio petto.
La mano lascia il mio polso e le sue braccia mi abbracciano da dietro.
Glielo avevo detto, una volta, che avevo questo debole per gli abbracci.
« Lasciami stare » e glielo ripeto più
forte, così che lo capisca. Sebastian cerca di non mollarmi e mi
gira con poco.
La mia faccia a pochi centimetri contro la sua.
Mi guarda fissa negli occhi e cerca di riprendere l'argomento. Se una
cosa se la metteva in testa, quella era. E sentivo il mio cuore battere
all'impazzita per l'ansia di quel che stava per dire. Non ero pronta
per affrontare le cose, volevo solo scappare da tutto e da tutti.
Respirare aria nuova e sentire di non aver bisogno di pensare a
qualcosa. Sebastian mi guarda ancora.
« Santana, non puoi ignorarmi per tutta la vita e
neanche io posso farlo. Sai bene la confusione che ho in testa
perchè anche te, ci scommetto, ce l'hai. Non puoi negare di
essere perdutamente innamorata di Brittany e basta. Te lo sei anche di
me, anche se per una piccola parte. » e molla la presa appena
vede una lacrima varcarmi il viso. Cerco di trattenere la seconda e la
terza, ma invano.
« Sebastian » e non riesco nemmeno a dire il suo nome al completo che mi ferma con un cenno di mano.
« Te mi ami? » e rimette quelle mani sulle mie
spalle. Sì, giusto per darmi del peso in più. Fai pure,
Sebastian.
Guardo altrove e cerco di formulare una risposta precisa.
« Non lo so » e cerco di dirlo mantenendo il
tono da menefreghista e calmo che ho sempre avuto. Peccato che le
lacrime e i singhiozzi non mi siano di aiuto.
Sebastian ride e si passa la mano tra i capelli, fissando un punto lontano da noi. «
Sai, forse è meglio che vada. Non voglio persone che non sanno
rispondere. Ho fatto uno sbaglio. » e si gira, dirigendosi verso
il bar, facendo un cenno di saluto.
« Sebastian, ti prego. Prova a capirmi. » e lo
dico con tutta la disperazione e la frustazione che ho dentro. Lui si
gira e mi guarda indifferente. Si morde il labbro come per trattenersi.
« Prova a capirmi », gli ripeto, « Ho sempre amato Brittany, te lo sai. Ora, dimmi, chi devo amare? »
« Sai cosa? Ti credevo più intelligente.
» e accompagna la frase con un tono menefreghista rispetto a
quello di prima. Sento il mio corpo scaldarsi e la Santana di prima
ritornare. Forse odiarlo era l'unico modo. Mi ero confusa per niente.
Lo detestavo ancora, sin da quando aveva mandato Blaine all'ospedale.
Eppure tutti quei baci, la sua voce, i suoi occhi.. cosa dovevo fare?
Cerco di ricompormi. Mi mordo il labbro come lui e se ne accorge.
Sorride furbamente e fa un passo verso di me. Indietreggio di un passo.
« Io sono intelligente, Sebastian. Sono solo confusa.
» e riesco a dirlo con la voce semplice e precisa che spesso
avevo.
« Confusa solo per dei baci? Eddai, Santana, io
credevo fosse un gioco e invece ci siamo innamorati l'uno dell'altro.
Io non ho paura di dirlo, almeno. »
Sento il sangue bollire e le guance andare in fiamme. Non mi sono
innamorata. « Come fai a saperlo,
mister-sono-sebastian-e-so-tutto? »
Mette le mani nelle tasche dei suoi pantaloni e fa spallucce. « Non ti saresti mai innamorata di un'altra persona, cioè io, se amassi così tanto Brittany. »
Ora è troppo, penso, non può farmi questo. Sono solo confusa, non innamorata!
« Sebastian, ti preg- » e sento le sue labbra premute sulle mie. Il fiato trattenersi e il cuore battere a mille.
Sento le sue mani cingermi la vita e alzarmi.
Sento il calore del suo collo, l'aria calda attorno a noi, i suoi muscoli sotto la sua divisa dei Warblers.
Mi ci sarebbe voluto un po' di tempo ad ammetterlo, ma sì, io amavo Sebastian Smythe.
» Angolo!
Questa OS Sebtana è la prima che faccio su Glee (tendo sempre a fare FF sui oned, se volete vedere il link è qui) e sì, shippo Sebtana a vita AHAHAH.
Non si metteranno mai insieme, lo so, ma ho provato a scrivervi una
delle mie grandissime e confusissime pippe mentali che ho fatto nei
momenti di noia.
Ed è grazie alla mia migliore amica se shippo loro (grazie machoman!).
Spero vi sia piaciuto e che non vi abbia deluso. Accetto critiche e correzioni o semplici recensioni da parte vostra.
Ciao e grazie! c:
- marie.
|