Un
fruscio continuo di pagine che si rincorrono sospinte dalle sue dita
affusolate.
Un brusio di sottofondo esce impetuoso dalle sue
labbra socchiuse, legge bisbigliando, ma non legge tutto.
Sarebbe impossibile per lui, leggere tutto quello che vi è
scritto in
quattro secondi al massimo. Legge a scaglioni, legge saltando da una
riga all'altra, senza soffermarsi troppo sulla narrazione.
Pagine e pagine vengono macinate
in una manciata di secondi, mentre il suo sguardo voglioso passa
direttamente alle pagine finali. Lì, il ritmo rallenta, i
secondi spesi
per leggere una pagina diventano minuti. Il suo sguardo non corre
più
vacuo da una riga all'altra, si fissa su di una riga, a volte su di una
parola, come se volesse imparare a memoria l'esatta posizione delle
parole, della punteggiatura e di chissà cos'altro.
Passa dal bacio iniziale a quello finale come se
in mezzo non ci fosse altro, come se non si potesse permettere di
leggere le pagine centrali, di condividere l'evoluzione del rapporto
fra i personaggi principali, le loro mille sfaccettature e,
soprattutto, le motivazioni che sottostavano alla scelta descritta nel
capitolo finale.
Lui crede
di non meritare le pagine centrali, forse perché nessuno gli ha mai
lasciato il privilegio di viverle.
Ryan non gli ha mai concesso di
viverle insieme a lui.
« Ci siamo
incontrati con un bacio d'addio, Brendon. Era destino. » gli
aveva rifilato qualche anno prima, lasciandogli un casto bacio fra le
labbra ed uscendo dall'appartamento trascinandosi dietro le valigie ed
il suo
cuore.
Nella sua mente non
c'erano stati capitoli centrali, c'era solo un bacio iniziale ed uno
finale, non aveva avuto modo e tempo di capire l'altro, di assaporare
il tempo speso in sua compagnia, di testare il loro rapporto durante
quei due mesi di convivenza. O, se l'aveva avuto, ne aveva
cancellato ogni singola traccia.
Lui legge soltanto la
fine, sperando con tutto sé stesso che, dietro a quella
parola o a quel bacio, ci sia una promessa d'eternità, un '
Vissero felici e contenti nonostante tutto' e, anche quando non lo
trova, se lo crea. Riscrivendo di proprio pugno il lieto fine su delle
pagine consunte di un vecchio diario.
In tutto ne ha scritti
tredici, tredici finali lieti per tredici libri finiti male. Tredici
piccoli pezzi di sé scritti frettolosamente con una penna
rossa.
Ian li ha letti tutti.
Ian li ha fotocopiati,
tenendo quelle copie nel cassetto del comodino, custodendo gelosamente
quei pezzi di carta ed il segreto che si cela dietro a quelle righe.
Ian vorrebbe
inginocchiarsi di fronte ai suoi piedi come nei peggiori film romantici
del ventunesimo secolo, afferrando le sue mani, sussurrando promesse
d'eternità che non è in grado di mantenere.
'' Voglio essere
le tue pagine centrali. "
vorrebbe urlargli, ma non ne ha la forza.
Si limita a fissarlo, a
fotocopiare i suoi finali alternativi e a regalargli libri con lieti finali,
sperando che l'altro si accorga dei suoi sentimenti.
Tutto ciò che
ha in cambio è un sorriso vacuo ed un grazie sussurrato,
qualche bacio su di un palco e il privilegio di potersi addormentare al
suo fianco senza però avere il permesso di toccarlo.
« Non puoi
continuare così. » non c'è rabbia nelle
sue parole, solo una dolcezza infinita, la dolcezza che solo Spencer
gli sa regalare.
Ian si accoccola fra le
sue braccia, stringendo fra le mani il colletto della sua camicia,
chiudendo gli occhi ed immaginando che sotto di lui vi sia Brendon.
« Ian, dico
seriamente. » sussurra.
Ian annuisce, aprendo gli
occhi e fissando con un sorriso mesto la figura del cantante, ancora
china su di un libro.
Quello che Spencer non sa
è che alcune frasi sono sbarrate con una penna rossa mentre
alcune sono sottolineate.
Quello che il cantante
non sa è che alcune frasi le ha scritte lui, usando la sua
stessa penna, riscrivendo un finale alternativo di un libro tanto
catastrofico quanto ben scritto.
« Ho letto miliardi di
volte Romeo e Giulietta, Ian. » aveva cinguettato qualche ora
prima Brendon.
«
Lo so, ma questo è diverso, Brenny. »
«
Davvero? » gli aveva chiesto sorridendo «
Pensavo che l'autore fosse morto secoli e secoli fa. »
«
Pensavi male. »
Brendon
gli aveva lasciato un piccolo bacio sulla fronte come ringraziamento,
prima di sedersi sulla poltrona del salotto e di immergersi nella
lettura. Ian si era seduto di fronte a lui, fingendosi impegnato nella
lettura di un quotidiano come gli altri.
«
Perché sorridi? » chiede Spencer fissando il
ragazzo seduto su di lui con un cipiglio.
Ian non risponde, Ian si
alza ed esce dalla stanza.
Lo sguardo di Spencer si
sposta verso la figura del cantante che sorride anch'esso fissando la
pagina finale del libro. Prova a chiedergli qualcosa, ma le parole gli
muoiono in gola non appena lo vede alzarsi e correre dietro al
più piccolo, facendo cadere a terra quel vecchio libro
impolverato.
Spencer lo raccoglie,
sfogliandolo e cercando all'interno una spiegazione.
Le pagine iniziali sono intatte,
nessun segno di penna, nessun foglietto che possa rispondere alle sue
domande.
Le pagine centrali sono
cancellate, c'è un segno rosso su ogni frase, non si legge nulla.
Le pagine finali sono intatte, tranne
l'ultima sulla quale svetta un foglio di carta ed una semplice frase.
"
Saprai come finisce solo quando imparerai a leggere le pagine centrali,
a viverle realmente. "
Spencer sorride, chiude
il libro e lo ripone nell'enorme biblioteca del salotto.
Crede realmente che sia
bastato quel minuscolo pezzo di carta per 'svegliare' il cantante, non
sa che Ian è furbo di quanto si possa pensare.
Ian conosce
così bene Brendon da saper prevedere ogni sua mossa. Il
biglietto non l'aveva incollato sulla pagina, così da
nascondere il finale, l'aveva semplicemente messo lì,
così da lasciare a Brendon la scelta di toglierlo e di
leggere il finale o di chiudere il libro e correre da lui. Ma non era
così stupido da lasciare intatto il vero finale del libro,
così l'aveva cancellato con un pennarello bianco. Al posto
delle parole stampate vi aveva posto una frase scritta frettolosamente.
"Posso avere il privilegio di
viverle insieme a te?".