Posai
la mia ultima valigia dentro quella che sarebbe
diventata la mia nuova casa. Era un appartamento nel cuore della Parigi
babbana, semplice, ma estremamente confortevole. Mi avvicinai
lentamente alla
finestra, che prendeva gran parte del soggiorno per dimensioni. La Tour Eiffel si ergeva poco
distante. Avevo
sempre adorato Parigi e sapevo che sarebbe stato il luogo predestinato
per la
mia "ammirevole" fuga.
Già…
perché Hermione Granger, salvatrice del mondo magico,
orgogliosa Grifondoro nel sangue… era fuggita dal suo
paese… dalla sua vita.
Codarda… non facevo altro che ripetermelo da quando avevo
preso questa
decisione.
Ero scappata
dall'amore, da Ron… l'unico amore della mia
vita? No… un uomo come tanti che aveva buttato all'aria la
nostra relazione per
una scappatella con la sorella di Fleur. Uno scandalo… tutti
i giornali
parlavano di noi e dipingevano me come la povera ragazza ferita che
passava le
ore a piangere. Ed era vero… solo che non volevo che tutto
il mondo magico ne
fosse al corrente. E così fuggii. Avvertii solo Harry con un
biglietto, presi
tutta la mia roba e mi smaterializzai qui, nell'unico posto dove volevo
stare,
dove ero sicura che non avrei incontrato nessuno che conoscevo.
Chissà se la
scelta della capitale francese come meta fosse in qualche modo
collegata alle
origini di Fleur e di… quella lì.
Sbuffai,
decidendomi infine a buttarmi su quello che sarebbe
diventato il mio letto. Era soffice e… incredibilmente
comodo. Lo sentii subito
mio.
Chiusi gli
occhi per un attimo e mi addormentai
immediatamente… Neanche me ne resi conto…
La mattina
seguente fui svegliata dai raggi del sole, che
entrarono prepotentemente nella casa dalla finestra, lasciata aperta.
Mi vestii
con una tuta comoda nera e uscii dall'abitazione per fare un po' di
Jogging.
Adoravo
correre… in certo senso riusciva a
tranquillizzarmi…
a liberarmi. Passai davanti a diversi bar, dai quali usciva un
INVITANTE odore
di croissant. Solo in quel momento mi resi conto che non avevo fatto
colazione
e che stavo letteralmente morendo di fame. Comprai un cornetto con la
cioccolata e ricominciai a correre, per non pensare… a tutte
le calorie di quel
cornetto! Forse era per quello che Ron mi aveva tradito…
pensava che mangiassi
troppo? E io cosa dovevo pensare di lui allora?!?! Per colazione si
mangiava i
bufali interi!!! Sorrisi a quel pensiero… Ron… il
mio Ron…
Mi ricomposi
quasi subito e tornai concentrata sulla strada
che stavo facendo per cercare qualche appiglio che mi facesse ricordare
la
direzione giusta per tornare a casa.
La trovai dopo
diversi tentativi. Salii le scale, correndo.
Davanti alla mia porta, cercai le chiavi nelle tasche. Stavo per
entrare quando
ebbi una strana sensazione… come se qualcuno mi stesse
fissando. Mi voltai e
sul pianerottolo, vicino le scale, vidi una bambina guardarmi con
attenzione.
Avrà avuto sì e no 5 o 6 anni. I capelli erano
lunghi e liscissimi, di un
castano scuro, simile al colore della cioccolata fondente. Mi osservava
con
curiosità con quegli occhioni verdi. Quella bambina aveva un
qualcosa di
familiare, come se avessi già visto quegli occhi o quel naso
all'insù. Era
impossibile, pensai, continuando ad aprire la porta.
-
Ciao… tu sei la nuova vicina?- mi chiese con un inglese
perfetto, senza nessuna traccia di accento francese. Annuii, curiosa, e
lei mi
sorrise. Si avvicinò a me, facendo svolazzare qua e
là la sua gonna rosa. Mi
tese la mano, come per presentarsi.
- Io sono
Karen… e abito qui alla porta affianco… Tu sei
più
simpatica dell'altra vicina, vero?- chiese con occhioni inquisitori.
Non potei
non sorridere a quella dolcezza.
- Certo,
tesoro… lo spero almeno… Comunque io mi chiamo
Hermione… Piacere.- le strinsi la mano e lei la fece
scuotere con forza,
divertita.
Mi spinse verso
di lei, come per condurmi da qualche parte.
- 'Mione,
vieni… ti faccio conoscere il mio papino…
è il
papà migliore del mondo…- mi trascinò
verso la porta di casa sua. Io ero un po'
titubante. Non volevo presentarmi al mio vicino, tutta puzzolente di
corsa
appena fatta. Scossi la testa, non potevo certo dire di no a
quell'angioletto
di bambina.
Mi fece entrare
a casa sua e rimasi a bocca aperta. Era
bellissima, la mia sembrava una topaia in confronto.
- Papone!!!
Abbiamo visite!- urlò con grazia Karen,
cominciando a saltellare verso la cucina. Rimasi sola, ma riuscivo a
sentire la
loro conversazione nell'altra stanza.
- Tesoro, ti ho
detto che non devi dare confidenza agli
sconosciuti…- diceva l'uomo con estrema dolcezza, come se
non riuscisse
seriamente ad avercela con lei.
Quella
voce… sembravo conoscerla…
Poi il mio
cuore perse un battito dalla sorpresa. Il papà di
Karen aveva fatto il suo ingresso nel soggiorno con un grembiule da
cucina. I
capelli erano biondissimi e gli occhi color del ghiaccio. Quando mi
vide fece
cadere un bicchiere di vetro che aveva in mano, facendolo rompere in
mille
pezzi sul pavimento. Quell'impatto sembrò destarci e
sembrò capace di
interrompere quegli sguardi di sorpresa e di incredulità che
ci stavamo
scambiando. Con nonchalance lui prese la sua bacchetta e
ripulì il pavimento
dai pezzi di vetro. Karen si portò una mano sulla bocca.
- Non ti
preoccupare, tesoro… anche lei conosce il nostro
segreto… è una strega…-
spiegò Draco Malfoy alla bambina. La figlia mi
fissò
con stupore e ammirazione insieme.
Io…
bhè… io dovevo ancora riprendermi dall'immagine
di
Malfoy, padre di famiglia, con un grembiule legato in vita.
- Amore
mio… papà ed Hermione si
conoscono… vuoi andare a giocare in camera, così
noi ci scambiamo due
paroline?- Draco si accucciò e diede un bacio sulla fronte
di Karen. La bambina
gli sorrise e si allontanò, salutandomi con la mano. Non
feci in tempo a
pensare a come fosse stato dolce lui con la figlia che nei suoi occhi
di
ghiaccio riconobbi lo stesso sguardo di odio che conoscevo ormai
benissimo.
- Cosa ci fai
qui, Granger?-
chiese lui con voce gelida e con odio.
- Potrei fare
la stessa domanda a
te…- gli risposi a tono.
Miseriaccia!
Sembrava di essere
tornati ai tempi della scuola...
-
Beh… io ci vivo…- rispose lui,
alzando le spalle.
- Io
anche…-
Rimanemmo un
attimo in silenzio,
forse imbarazzati… forse vulnerabili, perché
avevamo scoperto il nascondiglio
segreto l'uno dell'altra.
- Non sapevo
avessi una figlia…-
provai a dire, con timidezza. Perché questa incertezza nella
voce? Malfoy mi
metteva… in soggezione?
- Non avresti
dovuto neanche
saperlo…- rispose lui, ritrovando la sicurezza, i suoi occhi
erano ridotti a
due fessure. Capii subito che non voleva toccare l'argomento "Karen",
ma non lo ascoltai, testarda come ero.
- Chi
è la madre?-
Fu un attimo.
Nei suoi occhi lessi
incertezza, tristezza pura, forse dolore. Poi tornò tutto
come prima, Draco
continuò a guardarmi con odio, forse con un odio maggiore se
possibile.
- Granger,
sarai anche la mia
nuova vicina, ma io non voglio avere nulla a che fare con te! Ti odio
come ti
odiavo sei anni fa. E adesso, vattene…-
Non me lo feci
ripetere due volte
e, lanciandogli un ultimo sguardo di sfida, mi chiusi la porta alle
spalle
.
Note dell'autrice:
Salve a tuttiiii :D
E' la prima fanfiction che scrivo dopo mesi e mesi di digiuno
:D
Spero che vi piaccia
... la storia è divisa in 8 capitoli e, visto che l'ho
già scritta, non ci metterò tanto a postarla.
Giusto il tempo per lasciare un po' di suspence XD
Commentate il
più possibile così che possa migliorare...
ciauuuu
|