La
notte era arrivata fredda e malvoluta. Itachi e Shisui camminavano per
una strada di Konoha, reduci di una missione impegnativa e portatrice
di qualche rogna.
Naturale,
pensò Shisui, ricordando con un brivido il commento poco
carino che uno di quei ninja inesperti ma sboccati aveva fatto sulla
famiglia del cugino. Gli Uchiha vantavano fama, certo, ma anche per
questo maldicenze. Quel ninja aveva provocato Itachi, vomitando insulti
alla sua persona, ai suoi genitori e, peggio di tutti, a suo fratello.
Il piccolo Sasuke, occhi adoranti e sorriso innocente sul volto,
comparve nella mente di Itachi che, all’ennesimo commento
impronunciabile, scattò dritto verso il ninja,
acchiappandolo per il collo e mettendo quasi fine alla sua esistenza. I
piani alti di Konoha rimproverarono il comportamento così
inusuale di Uchiha Itachi che, francamente, era ancora rimasto alla
frase del nemico che gli era stata alitata mentre lo teneva saldo nella
sua presa.
“Oh, ma guarda, guai a toccarti il fratellino, eh? Attento,
che presto diventerà un peso per la tua carriera e ti
trascinerà all’inferno.”
Shisui aveva avvertito quelle parole e, preoccupato, era stato lui a
placare l’ira del cugino ed evitare un omicidio assicurato.
Adesso stavano
tornando a casa, erano passate ore da quell’evento, ma Itachi
era scosso e pareva perso in un mondo tutto suo, pieno di fastidiose
preoccupazioni.
Shisui decise
che fosse venuto il momento di mettere fine alle paranoie del cugino e
sbloccarlo un po’, aiutandolo a esternare i suoi pensieri.
“Tu
lo proteggerai sempre e comunque, non è vero?”
Itachi
inconsciamente ordinò ai piedi di rallentare fino a
fermarsi, mentre un sorriso adornò le sue labbra pallide e
screpolate per il freddo.
Shisui pose la
mano sulla sua spalla, carezzando piano la stoffa della maglia.
“Sei
sempre stato un ottimo fratello e indubbiamente un ninja dalle
abilità sorprendenti, non vedo perché il primo ruolo dovrebbe intralciare il secondo.”
Itachi chiuse
gli occhi, inspirando profondamente.
“Potrebbe
presto arrivare il momento in cui sarò costretto a
rinunciare a una delle due parti.”
Shisui
avvertì all’improvviso un senso
d’inquietudine salire dentro le viscere e fondersi con i suoi
pensieri. Scacciò tutto con una scrollata di spalle e un
sorriso rassicurante che Itachi intravide di sfuggita.
“Peccato.
Il mondo sarà dunque privato delle tue splendide
abilità.”
Itachi
girò quasi di scatto il volto, incontrando lo sguardo
affettuoso del cugino.
“Cosa
ti fa pensare che rinuncerei alla mia carriera ninja?”
Il
più grande sospirò teatralmente.
“Ti
conosco bene. Sasuke è la tua priorità assoluta.
Mi domando se smetterai mai di vivere in funzione di tuo
fratello.”
Itachi
masticò la saliva in bocca, creando un sapore appiccicoso
nel palato di cui si liberò un istante dopo, ingoiando
quello che pareva un boccone fin troppo amaro.
“Non
vivo in funzione di nessuno, Shisui.”
L’altro
sbatté le palpebre, assumendo un’espressione
scettica.
“Oh,
certo. Gli allenamenti che dedichi solo ed esclusivamente a Sasuke sono
solo un caso. Così come le volte in cui lo vai a prendere
all’accademia, quelle in cui soddisfi ogni suoi minimo
desiderio… per non parlare di quando-”
“Sono
solo i miei doveri di fratello maggiore.”
“Doveri?
Ti obbliga qualcuno forse?”
“Non
ho certo bisogno di sentirmelo dire da altri quello che devo fare, ne
sono a conoscenza da solo.”
“Wow…
la prossima volta che ne dici di rispondere con un –so di
essere pazzo di mio fratello e ammetto la mia colpa. Vi prego,
risparmiatemi una condan-AHIA!”
Il gomito di
Itachi era scattato per amor incondizionato verso le costole del
cugino; sembravano richiamare un colpo ogni volta che Shisui parlava
per dare aria alla bocca.
“Ecco
cosa si ottiene dicendo la verità…”
piagnucolò, massaggiandosi la zona lesa.
Itachi parve
immobilizzarsi a quella frase, irrigidendo senza volere le membra.
Shisui si
accorse subito del cambiamento e, un po’ preoccupato di aver
nuovamente scatenato l’ira del cugino, si esibì in
una serie di scuse sconnesse e risolini impacciati.
Itachi allora
uscì da quella prigione che è comunemente
chiamata mente, osservando il comportamento ridicolo
dell’altro.
Grugnì,
afferrando Shisui per un braccio e ricominciando a camminare,
trascinandolo con sé.
“Ohi,
Itachi, così mi fai cadere, fermati un attimo!”
Stranamente,
pensò il maggiore, Itachi inchiodò davvero e
senza preavviso, mantenendo comunque salda la presa con la mano destra.
“Itachi?”
lo chiamò piano, tenendo lo sguardo fisso sulla sua schiena.
“Hai
ragione,” affermò, sussurrando quasi quelle due
parole.
“Ho
ragione? Ma-”
La stretta al
suo braccio aumentò e ciò bastò a
interrompere Shisui che, con sgomento, avvertiva la mano di Itachi
tremare.
“Rivelando
la verità si otterrà sempre e solo dolore. Una
realtà sfigurata da una bugia è una soluzione
più facile da affrontare.”
“Ne
sei sicuro?” la domanda arrivò pronta e veloce;
Itachi quasi si stupì del tono serio che aveva udito e non
poté evitare di girarsi per incontrare gli occhi del suo
interlocutore.
“Indubbiamente,”
continuò Shisui, tenendo un atteggiamento distaccato
“una realtà falsa ruota attorno alle parole di una
persona e dunque è davvero più facile da
affrontare. Credi però che sia altrettanto semplice riuscire
a mantenerla? Impiegherai sforzi disumani e poi la vedrai crollare con
un soffio. Lì sì che farà molto male.
Un dolore provocato artificialmente non troverà mai pace in
un mondo che non ha provveduto alla sua nascita.”
“Non-”
“Itachi,”
soffiò imperioso “non dire altre cazzate. E,
soprattutto, non fare qualcosa di cui potresti pentirti.”
L’Uchiha
minore restò in silenzio, abbassando lievemente il capo.
Shisui
capì di aver ottenuto l’effetto desiderato e, come
se fosse la cosa più semplice di questo mondo,
elargì una carezza sulla chioma scura di Itachi, prendendosi
la libertà di arruffargli un po’ i capelli.
“Bravo
ometto, così si fa. Ti porterò delle caramelle
come premio!”
“Shisui,”
disse allora, la voce bassa e affilata “primo, togli la mano.
Secondo, levati quell’espressione ebete dal volto.”
“Oh,
Itachi! Così mi ferisci! Volevo solo-”
“Farmi
arrabbiare?” concluse, guardandolo minaccioso.
“No,”
lo sorprese Shisui, avvicinando senza preavviso la bocca alla sua,
soffiandogli sulle labbra “far tornare l’Itachi che
conosco. Magari un po’ bastardo, ma fa niente. Mi piaci
così come sei, e lo sai.”
Itachi stava
per replicare a quella sottospecie di confessione con un insulto o un
avvertimento per qualche futuro arto rotto, non faceva differenza,
sennonché il cugino lo baciò con un nulla,
schioccandogli un amorevole suono sulla bocca, e distanziandosi dopo
poco.
“Shisui…”
cominciò Itachi, mordendosi le labbra quasi per ripicca
“osa produrre un’altra volta quello schiocco
ridicolo e giuro che-”
“Quanto
sei carino da imbarazzato, tesoro.” Chiocciò
l’altro con occhi adoranti, ridendo.
“Comincia
a correre. Veloce preferibilmente, altrimenti ti ritroverai piuttosto
malconcio.” Affermò sbrigativo, lo Sharingan che
si stagliava in quegli occhi fieri e decisamente irati.
“Ehm,
io, ma Itachi, lo sai che scherzo!”
“Oh,
lo so. Peccato che io non stia affatto mentendo.”
Chiarì, slanciandosi con uno scatto verso Shisui che,
rendendo giustizia al clan Uchiha, scansò
l’attentato, cominciando a correre per la strada come un
forsennato.
Idiota lo sarò anche, si disse, schivando a
pelo uno shuriken che mirava a tagliargli un orecchio, pazzo no di certo.
L’importante
comunque era riuscire nel proprio intento: Itachi era incavolato ma
almeno la tristezza pareva averlo abbandonato al momento.
E, rise,
sbilanciandosi troppo in avanti e rischiando di precipitare con la
bocca sull’asfalto, ne
era incredibilmente felice.
Spero
vi sia piaciuta, mi piacciono insieme Shisui e Itachi. In qualche modo
credo che Shisui sarebbe riuscito a sbloccare sul serio Itachi con quel
modo di fare suo che m’immagino ogni tanto. E, beh, Itachi in
questa fanfic ama sia Sasuke che Shisui; solo che il primo in maniera
fraterna e il secondo in senso romantico. Ci tenevo solo a ribadire i
due legami sotto la mia veduta per non creare malintesi, altrimenti
Shisui mi farebbe un po’ pena in questo capitolo, perso
dietro al cugino che, sì, pensa molto a Sasuke, ma
effettivamente passa del tempo anche con Shisui ed è il suo
modo principale per fargli capire che ci tiene davvero a lui. Apprezza
poi i suoi tentativi e il suo riuscire a pungerlo alla fine: insomma,
è innamorato, per questo e per altri suoi aspetti. Alla fine
Itachi rincorre Shisui perchè sta meglio, perchè
è merito del cugino, e perchè è
contento che si sia preoccupato per lui, aiutandolo a dimenticare per un po'.
Oh, e anche perchè è l'amore u.u
Oh, adesso
smetto, altrimenti le note vengono più lunghe della fanfic XD
Ciao a tutti :D
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