A Side Story
by:
Suinogiallo
hoho
wo maderu yasashii kaze
namioto
ni yurarete
karada
no naka hodokete yuku yo
me
wo tojite mietekuru
kaze
no yuku michi ga
saa
kogi dasou hikaru nami e
egao
ga sugu kaboreru
nee
tsutae you
kono
tokimeki kaze ni naotte
anata
no moto e yukuwa undiine
(OP. Undine - Yui Makino)
- Akari-chan0
- la voce di Alicia la distolse da quello che stava facendo.
Come ogni giorno stava
scrivendo una mail ad Ai, su Man-Home1,
raccontandole
quello che aveva fatto il giorno prima e le persone straordinarie che
aveva conosciuto. Per lei chiunque abitava a Neo Venezia era una
persona straordinaria e quindi ogni giorno aveva qualcuno di cui
scriverle.
- Si - rispose
guardandola.
Vedendola cosi, con il
sole che le illuminava il volto ed i lunghi capelli biondi, riusciva
a capire ancora meglio come mai era considerata una delle tre Fate
dell'Acqua di Neo Venezia.
Non solo Alicia era
bellissima, ma i suoi modi, tutto il suo essere denotavano una
bellezza interiore che chiunque riusciva a scorgere.
Akari più di una
volta si era soffermata a guardarla mentre guidava la sua gondola
manovrandola nei canali di Neo Venezia con una leggiadria che non
aveva pari ed ogni volta rimaneva incantata a fissare quel sorriso
che sembrava non abbandonare mai quel volto.
Anche quando qualche
cliente non sembrava godersi il viaggio o se ne stava seduto a
guardare l'ora e pensare che era una perdita di tempo andare in giro
su di una gondola, lei non perdeva mai il suo sorriso e alla fine
riusciva sempre a renderlo più partecipe, vuoi mostrandogli
uno scorcio della città lagunare che ben poche undine2
conoscevano, vuoi fermandosi davanti ad un giardino sempre in fiore.
Spesso, quando usciva per
fare pratica con Aika e Alice, provava a comportarsi come Alicia, ma
ogni volta si rendeva conto che non era facile. Non riusciva ad
essere concentrata nel guidare la gondola fluidamente e
contemporaneamente a parlare, raccontando magari qualche aneddoto su
quel canale o su quella statua.
Sorridere, quello invece
si. Quello le riusciva facile, ed Alicia glielo aveva detto svariate
volte facendola arrossire come ogni volta che riceveva un
comportamento.
- Akari-chan, posso
chiederti un favore? - le chiese Alicia.
- Si - annuì
facendo dondolare le due trecce che portava ai lati del viso e per le
quali Akatsuki, il salamander3, la prendeva in
giro
chiamandola pigtails e tirandogliele ogni volta. Era stato il suo
primo cliente, cioè, non proprio vero cliente visto che lei
come "single4" non poteva
averne, ma una
specie di passeggero. Le aveva detto svariate volte che era
innamorato di Alicia e che prima o poi avrebbe trovato il coraggio di
dichiararsi a lei, ma ogni volta che gli si trovava davanti non
riusciva neanche ad articolare una parola di senso compiuto.
Aika lo prendeva sempre
in giro chiamandolo ponyman per via della coda da cavallo in cui si
acconciava i capelli ma a lei, però, era simpatico. Come
tutti
d'altronde. Sebbene non fosse originaria di Neo Venezia ma venisse da
Man-Home, in poco tempo era riuscita a conoscere e a farsi conoscere
da moltissime persone che, contagiate dal suo sorriso e dal suo
carattere semplice avevano imparato a volerle bene.
- Akatsuki-san mi ha
chiesto se potevo accompagnarlo a Calle dei Morti per prendere delle
cose per il fratello - le disse - ma oggi non posso proprio, e
quindi, mi chiedevo se potevi accompagnarlo tu -
- Ma, ma, pe...pensi che
sia pronta? - balbettò confusa ed emozionata. Era il secondo
incarico che le veniva commissionato ed il primo che avrebbe svolto
completamente da sola.
La prima volta si era
trattato di trasportare dei vetri molto preziosi per conto del
fratello di Akatsuki, ma Alicia era andata con lei e si era sentita,
tutto sommato, protetta dalla sua presenza.
Questa volta invece
sarebbe dovuta andare da sola ed aveva paura di non essere ancora
pronta.
Inoltre aveva anche paura
che Akatsuki non avrebbe preso molto bene quella sostituzione. Non
aveva mai fatto mistero che gli piacesse Alicia, arrivando a comprare
centinaia di rose rosse per il giorno del Boccolo. Alla fine non era
riuscito a dargliele e, anzi, Alicia si era convinta che le rose
fossero per Akari mettendo in imbarazzo entrambi.
Non credeva proprio,
insomma, che il vedersi arrivare lei al posto di Alicia l'avrebbe
messo di buonumore.
- Altrimenti non te lo
avrei proposto - sorrise - ti aspetta al Caffè Florian5
a piazza San Marco* - poi, si voltò e
iniziò
a dirigersi verso la sua gondola ormeggiata accanto alla palina*
piantata vicino all'edificio della Aria Company - Akari-chan, sono
sicura che farai un ottimo lavoro -
- Alicia-san - sussurrò
vedendola scendere a bordo della sua gondola e poi seguendola con lo
sguardo mentre si allontanava dolcemente sull'acqua.
- Uh! - esclamò
poi facendosi coraggio - President Aria, andiamo? -
- Punya - le rispose il
pacioso, ed obeso, gatto bianco dagli occhi blu che era da vent'anni
il presidente dell'Aria Company - Punya-nya - correndo a prendere il
cappello mentre Akari iniziava a sciogliere la cima che teneva
ancorata alla costruzione la sua gondola.
Per un
qualche
malinteso, mentre era su Man-Home ed ancora non entrava nella scuola
per undine, Akari era convinta che il modo corretto per condurre una
gondola fosse remare all'indietro e per questo, quando era giunta su
Aqua6 ed era scesa a Neo Venezia ed era salita
per la
prima volta su di una gondola, quella del postino dove il presidente
Aria era caduto, ed aveva provato a condurla aveva creato un po' di
panico per i canali.
Capite, non era di certo
cosa di tutti i giorni vedere una gondola andare all'indietro.
Aveva poi capito il suo
errore e vi aveva posto rimedio imparando a condurre correttamente la
gondola, ma, a distanza di due anni dal suo arrivo a Neo Venezia,
quando voleva davvero correre doveva ancora remare all'indietro.
Fortunatamente non c'era
quasi mai bisogno di correre a Neo Venezia.
- Chi lo sa cosa dovremo
portare? - domandò al presidente Aria mentre conduceva
dolcemente la gondola per i canali della città tenendo sotto
controllo il rollio ed il beccheggio per rendere la navigazione il
più fluida e confortevole possibile.
- Punya-nya-nya - le
rispose dondolandosi sulla pancia prominente e regalandole uno dei
suoi sorrisi felini. I gatti dagli occhi blu venivano considerati dei
portafortuna dalle undine e per questo ogni compagnia ne aveva uno
come presidente. Aria per la Aria Company, President Hime per la
Himeya e Maa per la Orange Planet.
Ma su Aqua, ed in
particolar modo a Neo Venezia, tutti i gatti erano un po'
particolari, come Akari aveva imparato quando, insieme alla sua amica
Aika, "single" della Himeya, aveva seguito President
Aria per i canali fino a giungere ad un posto dove agli essere umani
era vietato entrare e dal quale erano potute uscire solo grazie
proprio al grasso gatto che le aveva indicato la strada.
Ma quella non era stata
l'unica volta che Akari aveva avuto la prova che i gatti di Neo
Venezia fossero particolari. Forse c'era un qualche legame tra lei ed
i gatti, e soprattutto con Cait Sith, il leggendario e gigantesco re
dei gatti che, durante il carnevale si travestiva da Casanova andando
in giro per le strette viuzze della città accompagnato da un
gruppo di gatti mascherati che suonavano e ballavano intorno a lui.
A dir la verità
nessuno sapeva che in realtà sotto quella maschera si
nascondeva il gigantesco gatto ed anche Akari non sapeva dire se si
era trattato di un sogno o meno quando lo aveva visto scomparire in
una porta che dava in un mondo vietato agli essere umani, ma a lei
piaceva crederlo vero.
In fondo le piaceva
sognare e voleva credere che dietro gli occhi blu del presidente Aria
ci fosse molto di più di quanto si potesse immaginare.
- Se è per il
fratello, forse sono di nuovo dei vetri - ipotizzò
rallentando
per affrontare una svolta.
Il suo primo incarico.
Il motivo per cui gli era
stato dato non era proprio lusinghiero. Akatsuki aveva detto al
fratello che se cercava una undine per portare dei vetri lei era la
scelta migliore. Non c'era infatti undine in tutta Neo Venezia che
fosse lenta come lei.
E questo, tutto sommato
era vero.
Ogni volta doveva portare
qualcuno che non fossero le sue due amiche, o Alicia, veniva talmente
presa dall'ansia di sbagliare che iniziava a rallentare arrivando
quasi a fermarsi.
Davvero l'ideale per
portare dei vetri tanto fragili quanto preziosi.
Ma lei, comunque, non se
l'era presa. Era troppo contenta per quel suo primo incarico e non le
importava davvero se era solo perché era lenta.
- Punya-nya - le indicò
il punto dove ormeggiare la gondola. Da li avrebbero dovuto
continuare a piedi fino a piazza San Marco. Era incredibile, a volte
si soffermava a pensare, come Neo Venezia fosse cosi simile alla vera
città, quella su Man-Home. Non l'aveva mai vista di persona,
ma aveva visto molte foto. Quasi ogni cosa era stata ricostruita con
una maniacale attenzione, persino il caffè dove aveva
appuntamento con Akatsuki, il Caffè Florian, dove durante
una
particolare caccia al tesoro aveva assaggiato per la prima volta il
caffè e latte*.
Ma Neo Venezia non era
solo una ricostruzione fedele di Venezia, era una vera e propria
città, con i suoi abitanti e le sue particolarità
e
questo la rendeva unica e, per lei, incredibile.
Era innamorata di quella
città. Dei suoi canali, dei suoi ponti, dei suoi profumi e
anche della sua acqua alta*,
quando non si poteva
andare in gondola e doveva tirarsi su la divisa da undine per evitare
che si bagnasse.
Le piaceva andare a piedi
nudi in quei giorni, le piaceva quell'alone di irrealtà che
la
permeava, quel senso quasi di tempo che si ferma.
Ripetendo gesti che ormai
le erano familiari ormeggiò la gondola accanto a delle scale
che scendevano nel canale e, preso in braccio il presidente Aria, non
con poca fatica visto il peso del gatto, iniziò ad
incamminarsi verso la grande piazza.
-
Akari-chan - venne
salutata improvvisamente da una ragazza con una divisa da undine
bianca e rossa e con una gatta in braccio.
- Aika-chan, President
Hime - ricambiò il saluto affrettando il passo per
raggiungere
l'amica mentre il presidente Aria, alla vista della gattina, si era
sistemato meglio il cappello ed il fiocco che portava come un
cravattino. L'aveva conosciuta poco tempo dopo essere giunta su Aqua
ed aver iniziato a vivere con Alicia nella sede dell'Aria Company.
L'aveva vista più
volte fuori dalla palazzina e alla fine aveva deciso di incontrarla
scoprendo tra l'altro che la sua supervisore, Akira, era un'altra
delle tre Fate dell'Acqua e che era un'amica di infanzia di Alicia,
la sua supervisore.
In breve erano diventate
amiche e avevano iniziato a fare pratica insieme, un po' come le loro
due supervisori avevano fatto quando erano anche loro delle "single"
e, come loro, lavoravano per compagnie diverse.
Akari sapeva che quando
sarebbero diventate delle undine a tutti gli effetti, delle "prima7",
sarebbero state concorrenti in affari, ma non riusciva comunque a
pensare ad Aika come ad un'avversaria e, anzi, era davvero molto
contenta di vedere quanto l'amica fosse brava nella guida della
gondola.
- Dove state andando? -
le domandò facendo scendere la gatta che, subito venne
raggiunta dal panciuto gatto di Akari. Il presidente Aria aveva una
vera e propria cotta per la gatta presidente dell'Himeya mentre
questa, al contrario, seppur signorilmente cercava di evitarlo.
- Alicia-san doveva
accompagnare Akatsuki-san da una parte, ma non può farlo e
quindi mi ha chiesto di prendere il suo posto - le spiegò.
- Ponyman? - la guardò
interdetta - Un'appuntamento con quell'idiota che ronza sempre
intorno ad Alicia-san? - poi facendo un sorrisino - Anche se poi
passa tutto il tempo con te! -
- Aika-chan! - sussurrò
arrossendo vistosamente - Akatsuki-san è solo un'amico! -
- Arrossire non è
permesso! - esclamò poi con una delle sue solite frasi.
All'inizio Akari non riusciva a capire perché spesso Aika se
ne uscita con frasi del tipo "le osservazioni imbarazzanti non
sono permesse" oppure "fare questo o fare quello non è
permesso", poi aveva scoperto che si trattava di un'intercalare
tipico della sua supervisore.
- Invece, tu dove stai
andando? - le chiese a sua volta - Hai forse un appuntamento con
Al-kun? -
- N...no! - si affrettò
a rispondere non tradendo però un certo imbarazzo che fece
sorridere Akari. Si era accorta da tempo che Al-kun aveva un debole
per la sua amica e che a lei, a sua volta, anche se cercava di non
darlo a vedere, faceva un certo piacere - Sto andando a comprare del
pane alla noce per Akira -
- Ti va di venire con me?
- le domandò improvvisamente.
- Non voglio essere di
troppo - rispose cercando di mantenere un tono serio, cosa resa
piuttosto difficile dalla faccia che fece Akari a quella risposta.
Anche se le separava solo
un'anno, Akari era ancora una bambina nei confronti di Aika e
quest'ultima spesso se ne approfittava per prenderla in giro
bonariamente.
- No, scusami davvero, ma
ho promesso ad Akira-san di portarle il suo pane alle noci il prima
possibile - continuò - ci vediamo - e, salutandola con la
mano
scomparve tra la folla che stava già affollando le strette
viuzze che portavano alla piazza.
La prima
volta che aveva
assaggiato il caffè e latte*
era stato
proprio al Caffè Florian e quel giorno aveva anche
conosciuto
il direttore del caffè. Un simpatico signore che le aveva
spiegato per quale motivo ogni tanto i camerieri spostavano i tavoli
seguendo l'ombra che gli edifici intorno alla piazza proiettavano.
Da quel giorno c'era
stata anche altre volte, da sola, con le sue due amiche o con
Alicia-san ma non si era mai sentita cosi tanto nervosa come in quel
momento.
Anche per questo aveva
chiesto ad Aika se voleva accompagnarla.
Non era la prima volta
che incontrava Akatsuki o che rimaneva da sola con lui, e non era
spaventata dall'incontrarlo. Anche se la prendeva sempre in giro per
le due trecce ed ogni tanto gliele tirava, era una persona buona.
Non la spaventava neanche
la sua reazione al vedersi arrivare lei al posto di Alicia.
Probabilmente si aspettava una cosa del genere e quindi non sarebbe
stato neanche troppo sorpreso.
Ciò che la metteva
in ansia era stata la reazione che aveva avuto il suo cuore quando
Alicia le aveva chiesto quel favore.
Aveva avuto un piccolo
balzo nel petto e poi aveva accelerato i suoi battiti. Pochino, un
poco più svelto del normale, ma abbastanza per farle
chiedere
il perché.
Forse per il suo secondo
incarico?
Non aveva avuto quella
reazione neanche per il primo. Certo, era stata emozionata ed aveva
anche balbettato un pochino, anzi no, aveva balbettato moltissimo e
si era quasi messa a correre per tutta la stanza, ma non aveva avuto
quella strana sensazione nel petto.
Avrebbe voluto parlarne
con Aika o con Alicia ma non ne aveva avuto il coraggio, e poi, cosa
avrebbe dovuto dire? Mi sono sentita strana?
Già Aika le diceva
spesso che era strana, se ci si metteva anche lei a dire che si era
sentita strana non ne sarebbe venuta più a capo.
- Pigtails! - la salutò
improvvisamente il ragazzo afferrandola per una treccia come suo
solito - Non dirmi che Alicia-san ha mandato te invece di venire lei?
-
- S...si - sussurrò
con un filo di voce.
- Vorrà dire che
mi accontenterò - fece una faccia imbronciata che
però
si cambiò subito in un leggero sorriso - devo andare a
prendere delle cose per mio fratello -
- Alicia-san me l'ha
detto - sussurrò sentendosi ancora imbarazzata e soprattutto
con il cuore che le martellava dentro al torace.
Tra un po' le sarebbe
passato, si disse, cercando di mantenersi il più calma
possibile. In fondo si trattava di Akatsuki-san. C'erano state altre
volte in cui era stata sola con lui e poi, sapeva benissimo che per
lui esisteva solo Alicia.
Anche se, ma non poteva
essere, non avrebbe avuta nessuna speranza. Competere con Alicia era
del del tutto fuori discussione.
Sarebbe stato come
cercare di competere con Aika in velocità. Non ci sarebbe
stata gara.
E comunque lei non era
innamorata di Akatsuki!
Non lo era.
Adesso il difficile era
convincere il suo cuore di questo.
Il
morbido ronfare del
presidente Aria la cullava mentre, in ginocchio sul lento guardava
fuori dalla tonda finestra della sua stanza l'oceano che si univa
alle stelle lungo la linea dell'orizzonte. Aveva indossato il suo
pigiama ed il cappellino con le orecchie di gatto e si stava
preparando per mettersi a dormire, ma prima voleva godersi ancora un
po' quell'immagine. L'oceano con le luci delle stelle e della
città
che vi si rispecchiavano dentro, il cielo solcato dalle luci delle
navette che si alzavano dallo spazio porto Marco Polo*
e dall'isola volante, Ukijima, dove i salamander come Akatsuki
lavoravano per mantenere la temperatura dell'atmosfera e dove lo
stesso ragazzo viveva.
Le era sempre piaciuta
quella vista, sin da quando era entrata in quella stanza, nell'attico
dell'Aria Company. La rilassava.
Qualsiasi cosa di Neo
Venezia la rilassava a dir la verità.
Il tramonto e l'alba
sull'oceano, il placido essere cullati dalla corrente, il suono del
wind chime, la voce di Alicia, il ronfare del presidente Aria.
Di solito si soffermava a
guardare l'orizzonte con lo sguardo sognante, ma quella sera
indugiò
un po' di più sull'isola volante prima di chiudere la
finestra
e mettersi a dormire sorridendo un po' di più del solito.
copyright
©
2006 suinogiallo
copyright
per i personaggi e l'ambientazione Kozue Amano
Note:
*
- in italiano anche nella versione originale che presenta molti
termini italiani.
0
- ho scelto di mantenere i suffissi -chan, -san, -kun, per
un'obiettiva difficoltà nel rendere questi termini in
italiano.
1
- Man-Home sarebbe la Terra.
2
- le undine sono le gondoliere, ovvero guide turistiche per la
città
di Neo Venezia che accompagnano visitatori e turisti in giro su di
una gondola. Solo le donne possono svolgere questo lavoro.
3
- il termine "salamander" potrebbe venir tradotto nel
nostro vigile del fuoco, ma su Aqua il termine si riferisce a quelle
persone che lavorano nei centri meteorologici per mantenere il clima
del pianeta.
4
- il termine "single" sta a indicare che l'undine che sta
ancora studiando per diplomarsi è passata ad un livello
successivo e quindi indossa solo un guanto a differenza di quando era
agli inizi e indossava ambedue i guanti ("pair"). Nel manga
viene spiegato che questo passaggio, che si ottiene con un esame
segreto sta anche a indicare che ormai l'allieva sa come usare il
remo e non corre più il rischio di riempirsi le mani di
calli.
Quando si è "pair" non si possono portare clienti,
quando si è "single" si possono portare clienti ma
solo con la supervisore a bordo.
5
- Il Caffè Florian, citato nel manga e mostrato anche
nell'anime, esiste davvero e si trova a piazza San Marco a Venezia.
6
- Aqua sarebbe Marte. Durante il processo di terraforming il livello
delle acque si innalza troppo e il pianeta viene quasi sommerso
dall'acqua, per questo motivo gli viene dato questo nome.
7
- il termine "prima" sta a indicare l'undine ormai
diplomata. A differenza della "single" e della "pair"
non indossa guanti.
Questa
storia è lievemente OOC dato che fino ad adesso sia nel
manga
che nell'anime non c'è traccia di un interesse di Akari per
Akatsuki, per il resto ho cercato di mantenermi il più
possibile fedele alla caratterizzazione originale.
Per
chi volesse approfondire consiglio wikipedia nella versione in lingua
inglese e, ancora di più, in quella giapponese, oltre che la
visione dell'anime attualmente alla sua seconda stagione.
Quattro
Chiacchiere Con L'autore
Inizio
subito con l'augurarvi e l'augurarmi che questa storia vi sia
piaciuta almeno un po'.
Ammetto
che non sapevo dove andare a parare quando l'ho iniziata a scrivere,
l'unica cosa che mi interessava era scrivere qualcosa su di un anime
(ed un manga) che mi piace particolarmente, ovvero Aria.
E credo
che la storia che ho scritto rispecchi molto questa situazione,
ovvero una storia scritta solo per il piacere di scriverla, di
mettere su carta anche i propri pensieri riguardanti dei personaggi e
delle ambientazioni particolarmente cari.
Non so se
avrà un continuo. Cosi come l'ho pensata è una
storia
ad un colpo solo, una one shot, ed in questo periodo sono impegnato
anche con altre storie, ma non penso che rimarrà un caso
isolato.(e difatti, ho postato una nuova storia su ARIA e, per festeggiare metto anche qui una clip dedicata a questo anime.
Si tratta di Alicia, la sempai di Akari, in una mia personale riedizione di un fotogramma del primo episodio.)
Per il
momento, come al solito è tutto, vi ringrazio della pazienza
che avrete voluto accordarmi leggendo questa mia storia e, alla
prossima.
7
-
novembre - 2006
Suinogiallo
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