Belle era bella,
molto bella. Probabilmente una delle fanciulle più graziose
dell’intera scuola.
Belle era
intelligente, molto intelligente. Sicuramente aveva la media
più alta di tutte le altre.
Belle non era
popolare. Sedeva sempre da sola, all’aperto, con un libro in
mano. Quando non leggeva era immersa in un mondo tutto suo.
Le altre ragazze
le stavano alla larga, sparlavano di lei alle sue spalle, senza nemmeno
darsi la pena di tenere bassa la voce. Lei sembrava non accorgersene
nemmeno.
Un giorno ci fu
una gita fuori porta. Erano tutti sul vecchio pulmino giallo e Aurora e
Biancaneve tenevano banco, attirando l’attenzione di tutti i
ragazzi.
Inaspettatamente
l’insegnante li rimproverò: non dovevano
trascurare una ragazza come Belle solo perché era timida.
Lei parve non
sentire nemmeno le parole dell’insegnante, lo sguardo fisso
fuori dal finestrino. Ma i ragazzi cominciarono effettivamente a
guardarla.
- Davvero
una cosetta graziosa, sì, ma io sono più un tipo
da bionde – commentò Luxord, provandoci
spudoratamente con Alice.
- Oh,
Lux, se tu sei così ottuso da lasciarla perdere allora ci
penserò io – rise Axel e fece per andare da Belle.
- Ma
Axel – si lamentò Biancaneve – Credevo
di essere io la tua preferita –
E la bruna
infilò senza indugio la lingua nella bocca del ragazzo.
Questi rispose appassionatamente al bacio e si eclissò con
lei.
Nessuno fece
più caso a Belle, quel giorno.
Zexion era un
ragazzo intelligente, troppo
intelligente.
La sua sete di
sapere non si limitava alle materie scolastiche. Aveva il naso sempre
immerso in qualche libro. I suoi occhi, benché nascosti
dalla frangia irregolare, erano svegli e acuti. Il suo intuito era
spaventosamente sviluppato.
Zexion sapeva
che Belle era intelligente. E sapeva che era pericolosa, se ne teneva
alla larga.
Perché
la natura gentile e ritrosa della ragazza nascondeva qualcosa di ben
più inquietante.
- Leggi troppi
romanzi noir, Zex! – aveva commentato Demyx ridendo
una volta che il ragazzo era stato tanto incauto da confidare i suoi
sospetti all’amico.
Quel giorno
Zexion si concesse una passeggiata nel bosco, da solo, senza libri. Ma
incappò in Belle.
Il corpo minuto
della ragazza era completamente infilato in un albero cavo. I suoi
occhi erano chiusi e sembrava serena, come se dormisse.
Zexion tese
istintivamente una mano per toccarla, svegliarla. Magari chiederle se
andasse tutto bene. In fondo era un ragazzo buono e sensibile. Ma poi
cambiò repentinamente idea. Ritirò di scatto il
braccio precedentemente teso in avanti e fece per scappare via.
Ma Belle
aprì gli occhi e gli sorrise dolcemente, uscendo dalla
rientranza.
- Tu
sei Belle, vero? –
- Sì
–
- Stai
bene? –
- Sì
–
Un momento di
silenzio.
- E
stai per… uccidermi… vero? –
L’espressione
della ragazza non cambiò.
- Sì
–
Zexion
tremò leggermente: sapeva di non avere scampo, qualsiasi
cosa avesse fatto.
- Per
favore, non farmi troppo male – sussurrò sereno.
- Non
lo farò –
Ansem era un
uomo saggio, molto saggio…
FINE |