-No non voglio andare via, non mi mandate via vi prego- una bambina gridava, correva verso suo padre ma lui non voleva saperne di lei.
Aveva solo cinque anni e stava per essere strappata da tutto quello che aveva avuto fino ad adesso. Era confusa, forse troppo. Suo padre, Garyon, e sua madre, Yvaine, perchè non la proteggevano? Cosa aveva potuto fare per arrivare a mandarla via? Rigel non si dava una risposta mentre cercava di ribellarsi a quei quattro energumeni che volevano tenerla ferma per legarla e portarla in un posto che non conosceva, dove sarebbe stata da sola.
-Figlia non farmi vergognare di te più di quanto tu non abbia già fatto-. A quelle parole che sentenziavano il loro non affetto per lei Rigel si lasciò andare, da quel momento capì che non sarebbe più stata la stessa, che la sua infanzia era finita lì. Che non avrebbe potuto vivere come tutti i normali bambini tra l affetto e la felicità della sua famiglia.
Non si dava una risposta e a soli cinque anni si chiedeva se mai l avrebbe avuta.
Si sentiva trascinare via da quegli uomini vestiti di nero. E non ce la faceva più a ribellarsi, a combattere per poter restare dov era. Era triste, delusa confusa. Non vedeva, e sentiva tutto ovattato. I capelli sudati erano attaccati al viso, aveva il fiato grosso. L ultima cosa che sentì uscire dalla bocca dei suoi genitori in lontananza fu solo "fatene quello che volete, è un abominio".
Non c era più nulla che la legava lì, a quel posto che lei invece aveva tanto amato.
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