“Diario
di una psicopatica”
Liam
gettò un’occhiata vagamente preoccupata a Zayn:
era da un’ora che stava seduto sul divano, a leggere qualcosa da quel
quadernetto rosa shocking, con la copertina decorata da cuori azzurri e
brillantinati.
A
preoccuparlo, non era tanto il colore – anche se non era
proprio il massimo, in realtà – ma il fatto che,
di tanto in tanto, Zayn ridacchiasse come un perfetto idiota, scuotesse
la testa e voltasse pagina, per ricominciare la lettura sempre
più concentrato.
«È
ancora lì?» Harry si avvicinò a Liam,
sistemando i polsini della camicia bianca. Zayn, intanto, aveva ripreso
a ridere.
«Non
ha alzato lo sguardo nemmeno una volta.» borbottò
Liam. Sul serio, la cosa iniziava a diventare preoccupante.
Poi,
finalmente, Zayn si riscosse e rivolse agli amici uno sguardo un
po’ stralunato, come se fosse sorpreso di trovarli
lì, a fissarlo. Non
avevano mai visto nessuno leggere?
«Che
c’è?» chiese, distogliendo per un attimo
l’attenzione dal quaderno.
«Si
può sapere cosa stai leggendo, di tanto
interessante?» Liam gli si sedette accanto, Harry, invece,
aggirò il divano e si sporse in avanti per poter leggere
qualcosa. Zayn lasciò che leggesse qualche riga, alzando un
po’ il quaderno per permettergli di vedere meglio. Pochi
secondi dopo, Harry scoppiò a ridere.
«Vai
alla prima pagina.» intimò.
«Ma
siete pazzi?»
«No,
no. Lou, Niall, venite anche voi! Dovete assolutamente
sentire!» urlò Harry, facendo accorrere i due
quinti restanti dei One Direction, che si sedettero sul divano, in
attesa di venire messi a parte della situazione.
Harry
prese il quaderno, si schiarì la voce e iniziò a
leggere:
“25 Maggio 2012.
Ti
ricordi, Lottie? Ne avevamo già parlato. E visto che tu non
vuoi rispondere a voce alle mie domande, dovrai farlo per iscritto. E
si, devi farlo, oppure dirò la verità a tua
madre, su quella volta che hai triplicato la dose di acqua ossigenata
della sua tinta. Non le è piaciuto molto, avere i capelli
azzurri per due settimane.
Perciò,
iniziamo.
Domanda
numero 1: secondo te, chi è il più carino dei One
Direction?
Domanda
numero 2: secondo te, ho qualche possibilità di piacere a
Liam?
Domanda
numero 3: quando mi regali il loro Cd?
Domanda
numero 4: secondo te, chi di loro si innamorerà di
me?”
Harry
si interruppe per un attimo, incredulo del fatto che al mondo esistesse
qualcuno tanto stupido da chiedere cose del genere e, soprattutto, da
costringere qualcun altro a rispondere per iscritto. Zayn
ridacchiò.
«Vai
avanti. Leggi cos’ha risposto Lottie.»
«Lottie,
eh? Qualcosa mi dice che questa ragazza ti sta simpatica.»
ridacchiò Louis, incrociando le gambe sul divano e invitando
Harry a proseguire. Zayn fece spallucce.
“28
Maggio 2012
Primo:
a mia madre l’azzurro dona un sacco. Che poi, non ci vuole
mica Einstein per capire che il giochino dell’acqua
ossigenata è stata opera mia. C’eravamo io e lei,
in casa. Le opzioni, quindi, sono due: o lei è
così deficiente da colorarsi la testa di azzurro, oppure io
ho casualmente commesso
un errore. Perciò evita proprio di ricattarmi, Tiffany, o la
prossima volta ti faccio lo scalpo.
E sai che non scherzo.
Secondo:
ti rendi conto che questa cosa è da psicopatici ?
Quindi, se tu dici a mia madre della tinta, io dico alla tua di farti
internare in manicomio, perché tu seriamente non sei a posto
col cervello.
Ora,
non so se sto peggio io, che perdo tempo a risponderti, o se sei peggio
tu, con queste idee del cazzo.
No,
no, sei DECISAMENTE peggio tu.
Terza
cosa, ma non meno importante, se vedo un’altra scritta rosa,
fuxia, o in qualche tonalità del genere, do fuoco a questa
sottospecie di coso che tu
hai avuto il coraggio di comprare.
Dio,
come si fa a spendere soldi per una cagata del genere?”
Harry
si fermò una seconda volta, scatenando le proteste degli
amici.
«Perché
ti sei fermato? È la cosa più bella che abbia mai
sentito!» rise Louis, che nel frattempo aveva cominciato a
sgranocchiare dei pop-corn da un sacchetto. Liam e Niall annuirono,
completamente d’accordo, Zayn si limitò a
sorridere: lui aveva già letto quella parte.
«D’accordo,
vado avanti. Tiffany ha cambiato colore, comunque. Ora usa il
viola.» informò, sedendosi sul tappeto con le
gambe incrociate e voltando pagina. Suo malgrado, doveva ammettere che
quella Lottie sembrava davvero simpatica.
“Mi
offende parecchio che tu risponda dopo tre giorni, e solo per darmi
della psicopatica da internare.
E
non credere che non mi sia accorta che hai deviato le mie domande. Per
favore, Lottie, rispondi: è di vitale importanza. E comunque
non è vero che il quaderno è brutto. È
bellino e tutte le mie amiche me l’hanno invidiato.
Ora
rispondi.”
“È
bellino e tutte le mie amiche me l’hanno invidiato? Ma fai
sul serio, Tiffany? Perché, credimi, non
sei normale. L’ultima volta che ho detto una cosa
del genere avevo forse cinque anni. Non ti sembra di essere un
po’ cresciuta per queste cose? La prossima cosa
sarà? “Mamma,
mamma, Lottie mi ha rubato la merendina?”
Prima
di rispondere alle tue domande, voglio fartene qualcuna io.
Domanda numero 1:
cosa ti fa pensare che io abbia tutto questo tempo da perdere?
Domanda numero 2:
per quale assurdo e inspiegabile motivo
hai bisogno che io ti risponda? Non mi sopporti. (E io non sopporto te.)
Domanda numero 3:
nessuno ti ha mai detto (non so, alle scuole elementari, magari) che il
viola rientra nella gamma del rosa? Rosa, viola, siamo lì.
Quindi la prossima volta scrivi in rosso, o in verde, grazie.
Ora
risponderò alle tue domande, sebbene non abbia la minima
idea di chi cazzo siano i One Direction. Perciò
sarò piuttosto breve.
Risposta numero 1:
sicuramente, il più carino è lui.
Risposta numero 2:
certo che hai qualche possibilità di piacere a Liam. Come
potresti non piacergli, dopotutto? Sei così fottutamente
intelligente che
è impossibile non amarti.
Risposta numero 3:
SE VUOI IL LORO CD, VAI A LAVORARE E
COMPRATELO.
IO DI CERTO NON LAVORO IN LIBRERIA PER BUTTARE I MIEI SOLDI
COSI’. E SE PURE NE AVESSI DA BUTTARE, DI CERTO NON LI USEREI
PER COMPRARE QUALCOSA A TE. ME NE ANDREI DI CASA E ADDIO.
Risposta numero 4:
si innamoreranno tutti quanti, di te. Sei irresistibile,
non potrebbero non farlo.
Ora
finiscila di rompere con questo cavolo di diario per malati mentali.
ADDIO. ”
Harry
finì di leggere con le lacrime agli occhi per il gran
ridere. Non poteva credere che al mondo esistesse una ragazza
così. Insomma, si capiva che Lottie non apprezzava un
granché questa Tiffany, ed era perfettamente comprensibile.
A chi mai sarebbe potuto venire in mente di costringere
un’altra persona a rispondere a domande del genere? Tiffany
era una loro fan, questo si era capito, e doveva essere una di quella
fan totalmente ossessionate.
«Come
hai fatto a trovarlo?» domandò a Zayn, che
continuava a ridacchiare senza sosta.
«Era
qui, sul tavolo.»
«Questo
significa che Lottie lavora qui.» concluse Niall. Si
trovavano in una libreria in centro a Londra, per un meeting con le
loro fan. Già da lì, sentivano le urla, i cori,
alcuni pezzi delle loro canzoni cantate a squarciagola.
Rimasero
in silenzio per qualche altro minuto, poi Zayn si
riappropriò del diario e ricominciò a leggere
dall’inizio. Non si sarebbe mai stancato di leggere quelle
poche pagine.
«È
quello che ho pensato anche io.» confermò,
distrattamente.
Poi
la porta venne aperta quasi bruscamente e una ragazza piuttosto alta,
minuta e con una cascata di capelli color miele entrò nella
stanza, reggendo tra le mani un vassoio con cinque bicchieri di
Starbucks e borbottando qualcosa di molto simile a “dovranno
pagarmi gli straordinari, non sono mica una cameriera.”
Lo
appoggiò sul tavolo, poi si voltò verso i ragazzi
e si immobilizzò all’istante, quando si accorse di
ciò che Zayn reggeva tra le mani.
«Oh,
merda.» farfugliò, schiaffandosi una mano sulla
fronte con aria sconsolata.
«Lottie,
giusto?» chiese Zayn, trattenendosi a stento dallo scoppiare
a ridere.
«Vi
prego, ditemi che non l’ho dimenticato sul tavolo e che voi
non l’avete letto.» supplicò, facendo un
passo avanti e tendendo la mano in avanti, facendo segno a Zayn di
restituirle il quaderno.
Zayn
si alzò in piedi e anziché il quaderno le porse
la mano.
«Sono
Zayn.» si presentò. Lottie sorrise.
«Lottie.»
«Loro
sono Liam, Harry, Niall e Louis.» i ragazzi salutarono con un
cenno della mano, godendosi a pieno dell’espressione quasi
traumatizzata di Lottie, che rivolse a tutti quanti un sorriso un
po’ imbarazzato.
«Mi
dispiace che abbiate letto quel delirio. Ma mia cugina Tiffany
è un po’ deficiente. Quindi o rispondevo, o non
l’avrebbe finita più di stressarmi.»
«Scherzi?»
rise Louis, «è stata la cosa più
divertente che abbia mai sentito in vita mia.»
«Se
volete potete tenerlo. Dirò a Tiffany di averlo perso. Che
idea fantastica, come ho potuto non pensarci prima?»
Zayn
sorrise.
«Non
hai scritto nient’altro?» domandò,
curioso.
«Sto
lavorando al mio romanzo.» lo informò lei, con un
sorriso divertito.
«Mi
piacerebbe leggerlo.» le sorrise di nuovo e le guance di
Lottie si colorarono lievemente di rosso. Era davvero adorabile,
pensò.
Rimasero
in silenzio per qualche istante, prima che Harry si intromettesse.
«Perché
non le chiedi di uscire e basta, Zayn? Lo sappiamo tutti che non hai
mai letto un libro in vita tua.»
Hi!
Volevo
dire due cosucce su questa sottospecie di cosa che ho pubblicato.
Alloooooora, scusate se l'immagine fa un pò schifo ma ancora
devo imparare bene come usare il programma, perciò perdonate
la schifezzina, dai u.u
Ecco,
non so se mettere la storia come One-Shot, oppure se continuarla,
perchè per me potrebbe anche finire così, ma non
si sa mai che mi venga la voglia di continuare a scriverla. Boh.
Voi che dite? Vi
è piaciuta? Fatemi sapere, dai, anche per dirmi che
è una completa cavolata, ecco.
Ho finito!
Con affetto,
Fede.
Se vi và, passate dall'altra mia storia, si
intitola "Like an Hurricane" e il link è questo qui!
Mi farebbe piacere sapere che ne pensate!
P.s. Se qualcuno volesse, su Fb mi trova Qui! :D
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