Come sarebbe dovuto essere.

di Life is free
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Yuki era distratta.
Stava per partire.
Guardava la Cross Academy per l'ultima volta.
Kaname le parlava, ma lei non gli prestava attenzione.
E perchè avrebbe dovuto?
Con lui avrebbe passato il resto dell'eternità.
Avrebbero avuto tutto il tempo di stare insieme.
La Cross Academy invece fra poche ore sarebbe stata lontana.
Così maledettamente distante...
Avrebbe rinunciato a tutto per inseguire il suo sogno d'amore con Kaname.
Avrebbe rinunciato al suo papà adottivo Kaien.
Avrebbe rinunciato alla sua migliore amica Yuri.
Avrebbe rinunciato a... Zero.
Non sapeva come definirlo.
Il suo migliore amico??
La persona di cui si fidava di più al mondo??
Il suo fratellastro??
Ci pensò per un attimo mentre fissava la finestra di quella che negli ultimi anni della sua vita da umana, era stata la sua stanza.
Che cos'era per lei Zero??
Qualcosa di importante, questo era ovvio.
Ma cosa esattamente??
Quando aveva bevuto il suo sangue si era sentita un mostro.
L'aveva tradito.
Lui la odiava.
Come avrebbe potuto vivere con questo terribbile rimorso??
Solo di una cosa non si pentiva.
Di essere ancora esistente.
Non viva, solo esistente.
Perchè finchè lei sarebbe esistita lui avrebbe avuto un motivo per vivere.
Era questo ciò che contava.
Prima viveva per lei perchè non voleva deludere la sua forma umana.
Ora viveva per lei perchè doveva uccidere la sua forma vampira.
Si sarebbe nascosta bene.
L'avrebbe fatto per lui.
Kaname: Yuki a che cosa pensi??
Yuki si riscosse dai suoi pensieri e lo guardò spaesata.
Lei stava partendo per Zero??
Non per Kaname, ma per Zero??
Sentì il sangue scorrergli più veloce nelle vene.
Il cuore accellerò i battiti.
Zero.
In tutti quegli anni non se ne era mai resa conto.
Kaname era il suo ideale di perfezione.
Kaname era come uno di quei principi azzurri delle favole che amava leggere da bambina.
Kaname era la realizzazzione di un sogno.
Kaname era tutto questo, ma Zero era la realtà.
La sua realtà.
Kaname l'aveva salvata.
Ne aveva il dovere.
Lei era sua sorella.
Ma non era lui che l'aveva assistita per tutta la vita.
Zero.
Quelle quattro lettere erano il centro del suo mondo.
Come avrebbe fatto a vivere senza di lui??
Sorrise.
Ora aveva capito.
Sapeva quello che doveva fare.




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