-C-che piacere divedervi, Maestro…- il
tono di Allen era tutto meno che festoso, mentre il Generale Cross lo
lasciava cadere a terra, fissandolo col solito sguardo beffardo
–vedo che finalmente riesci a evocare in maniera decente, eh,
discemolo- sentenziò osservando la spada posata a terra
accanto al ragazzo.
Uno schianto improvviso e una bolla d’acqua avvolse quello
che fino a pochi minuti prima era stato Tyki Mikk e che si era
trasformato in un mostro non meglio definito.
Una ragazza piccola e snella, con corti capelli biondi e grandi occhi
azzurri emerse dal polverone, sostenuta in aria da due ali color grigio
argento.
Si girò verso l’uomo con fare scocciato
–accidenti, Marian! Non siamo qui per cazzeggiare, muoviti!-
gridò guardandolo storto.
Il Generale sorrise con aria di sfida –e va bene, e va bene.
Stavo solo salutando- disse, evocando l’innocence e
scagliando Allen svariati metri più in là.
Atterrò sul sedere accanto a Lavi, Chaoji e Linalee, che lo
fissavano allibiti.
-Quell’uomo è un mostro- piagnucolò
Lavi –ma chi è la ragazza con lui?- un barlume di
interesse per metà da Bookman e per metà da
adolescente allupato scintillava nel suo unico occhio. Linalee
sbuffò.
-E’ il Generale Tsubaki, Lavi. L’altro oggetto
della nostra missione. Non farti strane idee- disse secca. Il rosso
osservò ammirato la battaglia che si stava svolgendo di
fronte a loro, in cui i due Generali stavano avendo decisamente la
meglio sul Noah.
-Caspita, ma è fortissima- mormorò Allen
–che tipo è la sua innocence?- la cinese scosse la
testa –non ne so molto. So solo che ha la nostra
età e che è già diventata Generale da
un po’, quindi deve avere delle capacità
straordinarie- poi lo fissò incuriosita –mio
fratello mi ha detto che è stata discepola di Cross. Tu non
l’hai mai conosciuta, Allen?- chiese.
Il ragazzo fece cenno di no –il Maestro mi ha accennato
qualcosa a proposito di un allievo precedente a me, però non
mi ha mai risposto quando ho tentato di saperne di più-
mormorò.
All’improvviso la terra sotto di loro si mise a tremare in
maniera incontrollata, crepandosi sempre di più.
-Via!- gridò Lavi, afferrando Chaoji per la manica.
Con un boato assordante, alle loro spalle comparve il Conte del
Millennio.
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-Mi avete fatto chiamare, Sovrintendente?- un ragazzo biondo, con
capelli lunghi e liscissimi raccolti in una treccia e due nei in
fronte, osservava con aria solerte il proprio superiore, seduto dietro
alla scrivania.
-Si, Ispettore. Sedetevi, prego- lo invitò. Il giovane
ubbidì, chiudendosi la porta alle spalle.
-Dunque, volevo informarla che fra due giorni partiremo per il Quartier
Generale dell’Ordine Oscuro, che si trova in Inghilterra-
disse, spostando una pila di fogli e prendendone una cartellina
giallastra –qui c’è tutto ciò
che dovrete sapere quando partiremo. Ho avuto notizie molto
interessanti riguardo al ritrovamento dei Generali Cross e Tsubaki- a
quell’ultimo nome il ragazzo trattenne il respiro, cercando
di non far trapelare la sua impazienza.
-Sono stati rintracciati, Sovrintendente? Era un po’ che non
se ne avevano notizie- disse con calcolata noncuranza, sfogliando le
prime pagine del fascicolo.
-A quanto pare si. Non è tanto Tsubaki, i cui rapporti ci
sono comunque giunti con regolarità, ma Cross, ad essere
importante. E soprattutto il suo allievo, Allen Walker- il biondo
alzò gli occhi per fissare quelli stretti e sottili del
Sovrintendente Lvellie –quello sarà il vostro
compito, Ispettore Howard Link. Sorvegliare l’elemento Allen
Walker e riferirmi ogni singolo movimento da lui compiuto, anche il
più insignificante. Pensa di esserne in grado?- Link
annuì, secco e sicuro come sempre, preciso in ogni gesto.
-Non ci saranno problemi, sovrintendente- mormorò con un
cenno del capo.
L’uomo annuì e lo congedò,
accompagnandolo alla porta.
Quando si fu richiusa, il ragazzo schizzò più
veloce che potè verso il suo studio, cercando di non perdere
i fogli che facevano di tutto per svolazzare via dalla cartellina.
Si barricò dentro, chiudendo la porta a chiave, e
gettò il fascicolo sulla scrivania, abbandonandosi sulla
sedia.
Al Quartier Generale.
I Generali Cross e Tsubaki.
Tsubaki.
Ce l’aveva fatta, alla fine.
Ma non doveva, non poteva lasciarsi andare, non subito, o sarebbe stato
tutto inutile.
Sentiva il cuore andargli a mille nel petto, mentre quel nome
continuava a vorticargli in testa.
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-Rie Tsubaki, Generale. Molto piacere- la ragazzina che stava davanti a
loro sembrava totalmente diversa dalla macchina da guerra che avevano
visto in azione durante il combattimento.
Smilza, non molto alta, capelli di un biondo chiarissimo tagliati
corti, che si arricciavano appena sopra le spalle, e due occhi grandi e
di un azzurro intenso.
Sembrava più una bambola che una guerriera.
Ora che tutto il gruppo di esorcisti si era riunito, era venuto il
momento delle presentazioni.
-Io sono Allen, piacere- disse subito l’albino porgendole la
mano, un po’ incuriosito da quella che sembrava esser stata
la prima allieva di Cross.
-Ah, si, ti conosco già, di nome ovviamente- disse lei,
stringendola con un sorriso –il mio successore. Mi hanno
detto che Cross non ha cambiato metodi di educazione. Anche tu baro
professionista?- gli ammiccò, passando poi a conoscere Lavi,
Linalee, Chaoji, uno svenuto Crowley e un irritatissimo Kanda.
-Non mi sembra che abbia una bella cera- fece rivolgendo un cenno al
vampiro –sarà meglio cercare di uscire da qui-
sentenziò, voltandosi improvvisamente.
Sospirò, poi i fregi sul suo pugnale si illuminarono di un
verde brillante, e un infuriatissimo Cross penzolò di fronte
a loro, tenuto per la caviglia da una grossa radice.
-Dove pensavi di andare, Marian? Guarda che sei l’unico che
sa come farci uscire di qui- disse con un tono fintamente allegro e un
intento omicida assolutamente palese dietro al sorriso smagliante.
Lasciò piombare il Generale a terra e tutti gli esorcisti
dietro di lei, Kanda compreso, la fissarono allibiti.
Nessuno, mai, si era preso così tanta libertà con
quell’uomo.
-Accidenti, Rie, io ho una fama da mantenere- borbottò
quello, tirandosi in piedi e pulendosi la polvere dal cappotto.
-Sai che me ne frega. Io voglio uscire di qui adesso, o
rivelerò a questi candidi ragazzini le tue abitudini
mattutine- disse con un ghigno sadico che fece sbiancare il Generale da
dietro la maschera.
-Ok, ok, seguitemi- disse, filando in testa al gruppo senza fiatare.
Rie ridacchiò soddisfatta, seguendolo assieme agli altri
ragazzi.
-Wow. Nessuno gli aveva mai parlato così senza finire
atterrato- constatò ammirato Allen. La ragazza sorrise
–so solo come prenderlo. Ci conosciamo da un po’,
diciamo-
-Ehi, posso darti del tu, vero?- Lavi si intromise nel discorso,
portandosi accanto a loro. Rie lo fissò con un sopracciglio
alzato –certamente. Ho solo due anni più di te,
Bookman Junior- disse lei. il rosso la fissò con tanto
d’occhi –come fai a sapere che sono il successore
di Bookman?- chiese. La bionda si stampò in viso
un’espressione a metà fra lo spavaldo e il seccato
–non sono molto all’Ordine, però questo
non significa che non abbia orecchie, occhi e soprattutto informatori-
sorrise, candida –comunque si, puoi chiamarmi per nome. Altre
domande?- continuò.
Prima però che il rosso potesse risponderle fu arpionato per
il colletto della maglia da Kanda, che iniziò a sbraitare
mentre il peso di Cross e Allen li trascinava nel vuoto.
Rie acchiappò Lavi per un braccio, finendo trascinata a sua
volta e sentendosi afferrare per una gamba da un imbarazzatissimo
Chaoji, che cercava in tutti i modi di trattenerli senza posare lo
sguardo sulla divisa della ragazza, un semplice vestito nero, che si
era arrotolato fino alle spalle.
-Razza… di… idiota!!!- strillò Rie
rivolta a Cross –ci vuoi tirar fuori di qui invece di cercare
di ammazzarci, che diamine!-
-Sto foffocanfo…- fu il mugolio strozzato di Lavi.
-Tale discepolo, tale Maestro! Adesso ho capito da chi hai preso
dannato mammoletta!- questo era Kanda.
-Mi chiamo Allen, Bakanda! Allen!! Maestro, insomma, fate qualcosa!- la
voce di Allen era disperata come al solito.
-Uff, per un pelo- sospirò Cross.
-E’ tutto quello che avete da dire?!- questa volta
l’urlo fu collettivo.
Provvidenziale fu l’arrivo dell’innocence di
Chaoji, che riuscì miracolosamente a tirarli su tutti.
Rie si alzò subito in piedi, aggiustandosi il vestito,
stringendo gli occhi in un’espressione che non prometteva
nulla di buono.
Acchiappò Cross per il bavero –tu ci porti fuori-
mormorò mortalmente seria –adesso. Sono mesi che
ti seguo in queste dannate peregrinazioni, sono mesi che siamo
all’interno di questa maledettissima scatoletta. Io. Voglio.
Uscire- sibilò scandendo in maniera letale le ultime tre
parole. Il Generale deglutì, annuendo.
I ragazzi si fissarono con tanto d’occhi: quel nuovo arrivo
prometteva tutto, tranne che di essere noioso.
Note dell'Autrice:
Ecco che Bethan ritorna con una nuova fanfiction!
Ok, non fate finta che vi siano mancate u_u''
Spero che vi piaccia, non farò spoiler di nessun tipo anche
perchè non ho ancora finito di scriverla -ebbene si, ho
fatto di nuovo questa pazzia- quindi io stessa non so come
andrà a finire il manga, soprattutto se continueranno a far
morire e resuscitare personaggi a ripetizione!!
Ah si, solo questo: SPOILER enormi per chi non segue le scan e ci
sarà anche un po' di yaoi... però verso la fine!
Giusto per avvertirvi! Spero di non essermi scordata niente .__.
Ditemi le vostre impressioni su questo primo capitolo! :D
Bethan
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