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Duncan
osservava la città sotto di se, leggermente infastidito da tutte
quelle macchine che strombazzavano per via di un incidente avvenuto
proprio pochi minuti prima.
-
Stupidi umani...- sbottò scrollando la testa nervoso.
Sentì un leggero, quasi impercettibile, spostamento d'aria e
così si voltò per identificare la persona che si stava
avvicinando.
- Scott- lo salutò con un cenno della testa.
-
Duncan- rispose quello avvicinandosi all'amico e unendosi a lui nello
scrutare quei puntini che si muovevano freneticamente a qualche
centinaio di metri di distanza. Certo che il palazzo, su cui erano
appostati, era veramente alto ma per loro l'altezza non era certo un
problema.
-
Come va la caccia? Qualche segno di quei santerellini?- ghignò
Scott scoprendo i denti con canini più affilati del normale.
-
Non si sono fatti vedere ma, secondo me, qualcheduno passerà da
un momento all'altro. Sentiranno che c'è bisogno di aiuto e
voleranno come dei razzi!- sghignazzò il suo compare mentre una
leggera brezza notturna gli scompigliava la cresta verde brillante
tenuta su con dose massicce di gel. Era vestito con jeans strappati,
scarpe da ginnastica, una maglietta nera con un grosso teschio stampato
sopra e sia al naso che sul sopracciglio risplendevano due piercing
metallici.
Risero malignamente e il nuovo arrivato aggiunse:
-
Già! Non vedo l'ora! E' da un pò che non partecipo ad una
bella battaglia e mi prudono terribilmente le mani!- il suo sorriso, se
così si può definire, si allargò ancora di
più.
- Giusto. Il grande capo che dice?- chiese il punk.
Scott
scrollò le spalle con aria indifferente mentre si sistemava i
capelli rosso fuoco e si lisciava la canottiera blu notte che metteva
in risalto il suo fisico perfetto.
-
Che vuoi che dica Al? Fate buona caccia, massacrate quegli uccellacci
in massa, vado a scoparmi Heather... bah come se lei accettasse di
dargliela! - esclamò il rosso annusando l'aria in cerca di un
odore in particolare.
-
Hai ragione. Dopo che ne dici di andare a rifornirci un pò? Ho
voglia di un pò di sangue fresco e non quella robaccia surgelata
che ci rifila quel Burromuerto!- sbottò Duncan sbuffando sonoramente.
-
Ci sto, magari chiedo se vuole aggiungersi a noi Jo, con lei non
dovremmo neanche sporcarci le mani!-
-
Buona idea, dopo se la vediamo possiamo domandarglielo. Aspetta...
guarda la!- esclamò Duncan indicando un punto davanti a se ben
preciso. A distanza
di almeno tre chilometri, due punti luminosi si stavano avvicinando a
gran velocità e i ragazzi non avevano nessun dubbio su chi
potessero essere.
-
Oh oh! Un pò in ritardo ma ci sono! Chi ci capita sta volta?-
chiese Duncan scoprendo i canini che cominciavano ad allungarsi come
zanne di un leone.
-
Mmm... mi sembrano Brick e Bridgette. Siamo fortunati, abbiamo anche un
pezzo grosso: La donna del capo!- esultò il rosso accennando
alla ragazza che si dirigeva velocemente verso il luogo dell'incidente.
Si accucciarono entrambi sul cornicione, pronti a saltare qualora fosse
giunto il momento opportuno per dare il via all'assalto.
Si
poteva vedere finalmente i due chiaramente, volteggiavano
aggraziatamente sopra la città mentre grosse ali candide come la
neve che sembrava emanassero luce propria, li tenevano sospesi dal
suolo. Si fermarono avvertendo distintamente una presenza per niente
sicura che si aggirava intorno a loro, furtiva come un'ombra.
-
Sono qui...- mormorò la donna dai lunghi capelli biondi che
fluttuavano compostamente dietro di se mentre si preparava a caricare
l'arco d'oro massiccio che teneva sempre appeso dietro la schiena.
- Si, li sento anche io...- borbottò il compagno innervosito estraendo una pistola con proiettili a luce ultravioletta.
-
E' la guerra purtroppo- sussurrò tristemente lei, alzandosi di
qualche metro per non farsi vedere dagli umani, seguita a ruota dal suo
compagno.
Attesero
qualche minuti prima di sentire dei proiettili passar loro accanto,
senza però centrarli e lasciandoli quindi incolumi.
-
Ciao Santerellini! Vi siamo mancati?- esordì una voce
terribilmente sensuale, facendoli voltare di scatto. I due angeli di
fronte alla coppia che sbatteva eccitata le ali da pipistrello notarono
con orrore che sui loro visi era dipinta un'espressione di chi non
vedeva l'ora di fare a botte.
- Ora ve la prendete anche per incidenti minori?- domandò Brick prendendo senza esitazione la mira.
-
Ehi a noi non interessa di che entità sia il danno! L'importante
che ci siate voi che correte ad aiutare quei patetici esseri
inferiori!- esclamò Duncan con aria di superiorità,
impugnando meglio il suo mitra, carico come non mai.
- Solo perché non sono immortali come noi, hanno il diritto di vivere!- ribattè la bionda.
-
Bah carne da macello, ecco che cosa sono! E poi, senti pupa, ma questa
discussione è già stata affrontata migliaia di volte
quindi... addio!- sghignazzò Scott scattando velocissimo e
avventandosi contro l'angelo maschio con l'intento di buttarlo contro
il palazzo di fronte. In quel momento Bridgette scoccò la prima
freccia mirando al punk ma questo la evitò all'ultimo e
cominciò a sparare una raffica di proiettili cercando di bucarle
la pelle pallida come la luna. Da buona leader qual'era, la bionda li scansò
facilmente, volando a zig zag, per poi lanciare la seconda freccia con
la punta aguzza intrisa di luce ultravioletta contenuta in uno speciale
apparecchio costruito da B, l'angelo addetto alle armi, qualche tempo
fa. Purtroppo anche questa finì male, beh, dopotutto Duncan era
un vampiro esperto nel combattimento e non si lasciava sorprendere da
trucchetti del genere.
-
E brava la puttanella! Vediamo come te la cavi nel secondo round!-
ghignò Duncan ricaricando il mitra e riprendendo velocemente a far
fuoco mentre la inseguiva nella speranza di colpirla. Quella,
avvertendo la situazione che si faceva pericolosa, optò per
un'inversione di rotta e cominciò a volare più velocemente
possibile e, nel frattempo, cercò di ideare un piano per poterlo
mettere al tappeto. Ne elaborò uno a tempo di record,
temprata dalle sue numerose battaglie, sperando che quel punk sfacciato
ci cascasse in pieno. Cominciò a volteggiare sotto di lui di
pochi metri e, come previsto, Duncan le si posizionò sopra,
sicuro di non poter sbagliare mira questa volta, fece per premere il
grilletto ma...
-
Prendi questo!- urlò Bridgette voltandosi di scatto e scagliando
una freccia caricata proprio pochi secondi prima. Illuso, non si era
abbassata di quota solo per essere un facile bersaglio ma per
nascondere ciò che stava facendo. Difatti Duncan, colto alla
sprovvista, si scansò a malapena e la freccia si andò a
conficcare dritta nella sua spalla. Un urlo di dolore squarciò
il silenzio della notte mentre il vampiro cominciava a precipitare,
rischiando di schiantarsi al suolo. Sebbene non avesse colpito i punti
vitali, gli ultravioletti provocarono una ferita di cui poi
sarebbe rimasta la cicatrice per l'eternità: era il punto debole
di
quei esseri e i loro nemici lo sapevano fin troppo bene!
Nel
frattempo Scott aveva afferrato per la gola il suo avversario facendolo
schiantare contro le vetrine del palazzo di fronte, sfondandole e
precipitando al suo interno, come erano le sue precedenti intenzioni. Brick si
contorceva cercando disperatamente di afferrare la sua pistola caduta
poco più in la ma quello stupido vampiro lo teneva inchiodato
per terra, senza possibilità di movimento.
-
Sai potrei farti fuori con il mio fedele Bazooka ma io preferisco i
buon vecchi metodi! Il vostro sangue è davvero delizioso e io
sono un pò in astinenza! Dì le tue ultime preghiere angioletto!-
ghignò il rosso mostrando i canini alquanto aguzzi e pronti ad
avventarsi sulla preda. Il ragazzo dai capelli neri come la pece
cominciò ad agitare le ali piumate, posizionandogliele sopra la
faccia, in cerca di qualcosa che lo aiutasse a sopravvivere.
Sembrò distrarlo leggermente con tutte quelle piume sulla faccia
e per un solo secondo allentò la presa quanto bastò al
ragazzo per reagire e scagliarlo contro il soffitto. Quello un
pò sorpreso si allontanò all'ultimo e si posò di
fronte a lui del tutto incolume.
-
Bleah, stupide penne!- sbottò sputacchiandone qualcuna qua e la.
Brick non perse tempo, impugnò la sua arma e fece fuoco, quello
però fu più veloce, scartando da una parte e riparandosi
dietro le innumerevoli scrivanie presenti. Il rosso allora
caricò il suo bazooka
e, furtivamente, si sporse quel tanto per vedere il suo
avversario che lo cercava con gli occhi a pochi metri da lui. Prese la
mira e... un urlo fin troppo familiare lo fece distrarre, così
la palla di fuoco che si
generò colpì Brick solo sull'ala destra e di striscio per
giunta! Certo, bastò questo a farlo urlare di dolore
però...
-
Se Duncan non muore adesso, lo uccido io dopo! Ci vediamo soldatino di
piombo!- esclamò Scott scocciato e precipitandosi fuori in tempo per salvare il suo compare per poi
sparire tra le nuvole.
-
Brick! Tesoro, stai bene?- chiese preoccupata la bionda allarmata dai
lamenti che aveva udito e che l'avevano aiutata a rintracciare il
povero angelo ferito.
-
Mi fa malissimo...- si lagnò quello. Lei gli si avvicinò ed
esaminò scrupolosamente la ferita mentre estraeva dalla tasca del marsupio, che
aveva intorno alla sua cinta magrissima, delle bende.
-
Scusami, non sapevo che una missione così semplice si sarebbe
rivelata pericolosa. Se mi avessero informato, avrei portato qualcuno
con più esperienza, tipo Owen....- subito lo sguardo del
ragazzo si illuminò e affermò convinto:
-
No! Sono felice che tu abbia scelto me! Passerà, d'altronde
è solo il fuoco che ci può ferire, guarirà presto-
la bionda sorrise e finì di medicarlo, poi lo aiutò a
librarsi in volo e a ritornare al quartier generale per far rapporto a
Geoff, suo marito.
***
- Porca troia Jo! Fa piano!- sbraitò Duncan furibondo: quella ragazza non aveva il minimo tatto!
-
Zitto sfigato! Se non mi muovo a toglierla, attaccherà il cuore
e ci vediamo! Quindi fermo che...- un urlo ancora più forte fece
quasi tremare i muri dell'enorme villa - Voilà! Ci voleva tanto?-
sbottò lei sistemandosi i capelli biondi dietro l'orecchio.
Quello cominciò a bestemmiare in varie lingue e ad insultarla ma
fu interrotto da qualcuno che aprì la porta della stanza che
fungeva da infermeria.
-
Duncan! Fratello mio, come stai?- chiese un uomo dalla pelle ambrata,
gli occhi verdi e i capelli castani lunghi fino alle spalle.
-
Come vuoi che stia Al?- grugnì quello alzandosi dal lettino e
rimettendosi la maglia mentre la ferita già cominciava a
cicatrizzarsi. L'uomo alzò il cipiglio sentendo l'odiato
soprannome che tutti gli affibbiavano da anni ma lasciò correre.
Aveva questioni più urgenti da sbrigare ora.
- Scott mi ha raccontato come è andata questa notte...- cominciò lui incrociando le braccia al petto.
-
Si, beh se sei venuto qua a farmi la ramanzina, risparmiatela!-
ringhiò il punk scoprendo i denti sebbene non osasse sfidare il
suo interlocutore, in quanto infinitamente più potente.
-
Non era mia intenzione. So benissimo che uccidere Bridgette era
un'impresa quasi impossibile, è la moglie del boss d'altronde ma
quel ragazzino... si, quello potevate farlo tranquillamente fuori-
Jo scoppiò a ridere nel sentire il suo superiore fare la paternale al rammollito per eccellenza.
- Stai perdendo colpi Duncan!- lo incalzò aggressiva.
-
Che cazzo hai detto, trans che non sei altro? Ero a secco di sangue Al!
Quella porcheria che ci dai tu fa veramente schifo! Io ho bisogno del
liquido fresco di una persona appena morta o di una qualche sgualdrina
che si faccia succhiare senza troppi problemi!- cercò di
giustificarsi.
-
Duncan, forse non ti è chiara la situazione precaria in cui
siamo. Un solo passo falso e quei pennuti non vedono l'ora di saltarci
addosso! Nell'ultimo scontro abbiamo perso due dei nostri più
validi vampiri, Eva e Lightning, non possiamo permetterci che anche tu
venga fatto fuori! Gli altri vampiri sono ancora troppo giovani ed
inesperti per combattere e io ho bisogno di guerrieri come te-
-
Non puoi pretendere che siamo al massimo delle energie con dello
stupido sangue sintetico!- continuò il verde irremovibile dalla
sua posizione.
-
Mi spiace Al, lo sfigato qua ha ragione- intervenne Calamity. Il
vampiro più anziano sospirò, sapeva purtroppo che i
giovani non avevano per niente torto così decise di venirgli
incontro.
-
E sia. Andate domani notte a rifornirvi ma vi avverto se provate ad
uccidere qualche persona vi faccio fuori personalmente! Non voglio che
si lascino tracce che possano condurre al nostro rifugio!- e detto
questo girò sui tacchi e se ne andò pensieroso.
-
Bravo uomo metallico, per una volta ne hai combinata una giusta!-
ridacchiò Jo pregustandosi la caccia che si sarebbe svolta a
distanza di qualche ora e sentendo già il sangue, così
dolce e gustoso, colorarle giù dalla bocca.
***
- Presto,Zoey vieni qua! Brick è ferito!- urlò Bridgette
entrando nell'enorme grattacielo, loro sede principale e trascinandosi
dietro un Brick semi svenuto. Subito una ragazza dai capelli rosso
fuoco si precipitò verso i due, spuntando dal nulla.
- Che è successo?- chiese mentre esaminava la ferita.
-
Dopo, ora portalo subito a curarsi. Mi fido delle tue abili mani-
sbottò quella ritirando le ali nella schiena e assumendo
l'aspetto di una ragazza normale.
-
Va bene. Mike!- chiamò la rossa a gran voce. Un ragazzo alto e
magrissimo si avvicinò e appena vide l'amico ferito, senza
domande l'aiutò a portarlo via.
-
Ehi Bridgette, c'era tua figlia che ti cercava- mormorò Tyler
affiancandosi alla bionda che con passo spedito puntava verso lo studio
del suo amato.
- Ha problemi con l'addestramento?- chiese perplessa. Il ragazzo con un fisico da atleta le rispose:
- No, dice però che si sente pronta e io da suo allenatore lo confermo...-
-
Ne riparliamo dopo va bene? Se la vedi, dì a Dawn che l'aspetto nella
sua camera da letto, non ho intenzione di coinvolgerla in questa maledetta
guerra- e detto questo sparì in uno delle stanze lasciando solo
l'uomo.
-
Ehi piccola!- la salutò felice come sempre Geoff che
all'apparenza poteva sembrare solo un festaiolo perditempo ma quando si
impegnava riusciva a tenere tranquillamente testa a più vampiri
contemporaneamente.
-
C'è poco da sorridere: la missione è un fallimento,
Brick è stato ferito e tua figlia dice di sentirsi pronta-
sbottò lei sedendosi distrutta su una sedia da ufficio accanto a
lui. L'uomo la guardò stranito: Dawn che voleva combattere? No,
c'era qualcosa di più sotto, lei odiava le guerre e odiava le
armi!
-
C'è qualcosa che non mi convince, dopo ci andrò a
parlare- borbottò guardando fuori dalla finestra mentre un velo
di tristezza che pochi riuscivano a scorgere si posava sui suoi occhi.
Bridgette osservò il marito che conosceva fin troppo bene dopo
tre secoli di matrimonio.
- Ti manca Dj, vero?- domandò abbracciandolo.
-
Era un mio buon amico ma quei maledetti vampiri la pagheranno prima o
poi!- esclamò lui stringendo i pugni e facendo sbiancare le
nocche.
Spiegazioni capitoli:
Allora
so benissimo che Dawn non è assolutamente figlia di Bridgette e
Goeff ma mi serviva che fosse imparentata con qualcuno di potente e
quindi... eccoci qua!
Punto
secondo Geoff, secondo me, è solo in apparenza un perditempo ma
quando vuole sa tirare fuori "le palle" (citazione necessaria!) basti
pensare a quanto si danna quando la sua "piccola" è bloccata in
siberia... mi prendo la licenza poetica ^^
Spazio autrice:
Si,
devo finire le altre due storie, giuro che prima o poi le finirò
ma ieri, mentre facevo disegno mi sono illuminata e...
Duncan: Non ce ne frega un cazzo!
Scott: Giusto e poi dai noi vampiri?!
Vabbè
ma siete di quel gruppo di "vampiri super fighi tenebrosi---> sesso,
droga e Rock 'n' Roll" perdono! ^^ comunque che ne pensate? Fatemi
sapere alla prossima!
Marty Angel
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