Il Giglio Rosso
Il Giglio Rosso
L'insegna rossa del Wild Cat di Chicago si accese all'una in punto. Una
scritta vecchia e sgangherata di cui solo alcune lettere rimanevano
accese e le rimanenti si spegnevano e accendevano ad
intermittenza,dava l'idea di trovarsi di fronte ad uno dei locali piu
squallidi della città.Il locale dal fuori sembrava una vera
e
propria bettola di un grigio squallido dal cui muro sembrava
che
l'intonaco volesse scappare da un momento all'altro.
Uomini di ogni
età che prima sembravano fare tranquillamente una
passeggiata o
essere immersi nei loro affari, ora si accingevano furtivamente ad
entrare da quella porta rossa. Uomini vestiti di tutto punto,
presumibilmente di un certo calibro, altri coperti da giacche lunghe e
consumate.Uomini che si guardano attorno coprendosi il volto da sguardi
indiscreti,uomini che tranquillamente varcavano la porta rossa pensando
che in realtà entrare in un locale di spogliarelliste non
fosse
poi chissà quale peccato.Quel posto raccoglieva ogni
età,ogni genere, ogni uomo che aveva il desiderio di
sfuggire
dalla quotidianità e ritirarsi per pochi minuti in un
piccolo
paradiso privato.Lo spettacolo stava per iniziare, i ritardatari si
affrettarono impazienti.Una macchina nera lucida si apposto' sull'altro
lato della strada senza il minimo rumore,ne uscì una figura
racchiusa in un cappotto nero. Si guardò intorno con
un
espressione un po disgustata e chiedendosi se fosse nel posto
giusto,sospirò,si infilò qualcosa nell'interno
della
giacca nera e si avviò.Entrato anche lui, le porte del WIld
Cat
vennero sigillate.
Contro ogni aspettativa l'interno del locale non
rispecchiava lo squallore dell'esterno.Una luce soffusa accarezzava
l'intero ambiente,un profumo di vaniglia dominava l'intera
sala.Divanetti e tavolini erano disposti in modo ordinato e occupavano
gran parte del locale nel cui fondo si intravedeva un piccolo palco con
un palo luccicante da cui poco piu avanti si estendeva una passerella
lunga circa tre metri, che portava al centro della stanza.
Qualcuno
ordinò da bere e si andò a sedere,qualcun'altro
prese
subito posto in prima fila,qualcuno cercò una zona d'ombra
per
non farsi riconoscere.Poi le luci si spensero e venne illuminato il
palco e una voce maschile annunciò l'ingresso della prima
ballerina.Ne susseguirono molte di bellezze diverse, una contorsionista
asiatica,una venere nera che si presentò completamente
nuda,una
ragazza con lunghi capelli rossi fece addirittura l'esibizione in una
vasca da bagno ricoperta solo dalla schiuma.Il testosterone in quella
stanza era palpabile,le giacche e i cappotti erano stati tolti,ognuno
cercava di spogliarsi come meglio poteva,la tensione e l'eccitazione
salivano di secondo in secondo.Una figura seduta davanti al tavolo da
bar,sembrava guardare il tutto senza il minimo interesse.
"Ehi amico, ti posso dare qualcosa?" chiese il barman.
Lo sconosciuto si girò e venne illuminato dalla luce nel
neon
proveniente dalle tre lampadine sul soffitto dell'angolo bar.
"Un whiskey, e magari anche un cappio se ce l'hai. Odio guardare sti
animali che si dimenano per un paio di tette" Il suo sguardo si
posò su un uomo in prima fila dall'aria abbastanza sudicia
che
urlava oscenità alla bionda sul palco.La bava alla bocca
riluceva mentre sbraitava
.Distolse lo sguardo disgustato e
guardò l'orologio."Ma
quando arriva?"
Doveva avere sui ventotto anni,capelli neri,occhi scuri. Un'espressione
guardinga e severa dominava l'intero volto.Il bar man si
ritrovò a pensare
che quello non dovesse essere il suo genere di posto.
"Non ti ho mai visto da queste parti, devi essere nuovo".Gli
chiese,prendendo un bicchiere e versandogliene un bel po.
"Si infatti." replicò e mandò giù
tutto d'un fiato il suo liquore.
"Perchè sei qui allora? Non sembra essere il tuo
posto"chiese il barman incuriosito.
Lo straniero fece spallucce.
"Affari,solo affari"replicò.
"Sei fortunato amico, a fare affari qui.Stasera mi hanno detto che
c'è il Giglio Rosso.Ne hai sentito parlare? Il capo ha
pagato una
cifra esorbitante per averla."
Jack ricordò le parole del suo capo " Si fa chiamare Giglio
Rosso,devi trovarla e portarla qui."
"Ah davvero? Secondo me invece sarà una delle solite
spogliarelliste.."disse disinteressato.
"Lo vedremo amico." rispose il barman sorridendo e voltandosi per
prendere l'ordinazione del cliente che si era appena avvicinato.
"Chissà
poi a che cazzo gli servirà una puttanella
a Foreman.Magari la vuole solo salvare da questo squallore di vita.."
Il flusso dei suoi pensieri venne interrotto dalla voce maschile che si
sentiva aleggiare nella stanza.Le luci vennero spente completamente
mentre lo speaker annunciava l'ultima ragazza che si sarebbe esibita
quella notte.
"Stasera abbiamo un ospite speciale signori. Frenate gli ormoni
perchè oggi, sul palco del Wild Cat,abbiamo il Giglio Rosso."
Gli uomini iniziarono a fischiare,ad urlare,si alzarono persino dalle
sedie sebbene il Giglio non fosse ancora arrivato.Poi d'un tratto una
luce tenue illuminò il palco,la musica iniziò e
lei fece
il suo ingresso.Scostò piano la tenda color porpora e
mostrò una gamba.Lasciò che il tessuto vellutato
le
accarezzasse tutta la gamba,poi si mostrò alla luce.La sala
si
ammutolì,tutti quelli in piedi si sedettero barcollando
sulle
ginocchia.Lei sorrise impercettibilmente.Una dea dai lunghi capelli
biondo ramati e dagli occhi verdi accessi e biricchini si stagliava di
fronte al loro,ricoperta da un vestito nero e attillato che le arrivava
a malapena a coprire le mutandine nere che si intravedevano.I tacchi a
spillo semplici con i brillanti slanciavano la sua figura e le gambe
lunghe e snelle.Sensuale si diresse verso il palo,lo toccò
mentre percorreva con gli occhi tutta la sala.Lo faceva in un modo
cosi' peccaminoso che tutti gli uomini presenti si immaginarono al
posto
del palo.Lo leccò con la punta della lingua, lo
accarezzò
su e giù con tutta la mano,vi si strusciò
lentamente
inarcando la schiena all'indietro.Poi dando la schiena al pubblico si
mise a gambe
divaricate.Si
abbassò le spalline, slacciò la cerniera
argentata che si trovata di lato e lo
fece scivolare per terra.Un reggiseno nero di pizzo e il perizoma era
l'unica cosa che la coprivano. Così iniziò il suo
spettacolo.Sul palo,sui tavoli,in mezzo ai clienti,senza fare nulla di
volgare ma solo dannatamente sensuale,che era ancora peggio.Quella
ragazza emanava sesso e peccato, nei suoi occhi verdi truccati da
gatta,
nella sua bocca rossa scarlatta, nel suo modo di camminare e nei suoi
gesti.Si diresse al bar,con uno slancio appoggiò le mani sul
bancone e si sollevò in una verticale perfetta.Con un ponte
finale si ritrovò li in piedi, iniziò a ballare
in mezzo
alle bottiglie,alcune le scaraventava per terra con il tacco,altre le
prendeva e le beveva,poi si sedette sul bancone,accavallò le
gambe e guardò negli occhi quel ragazzo con gli
occhi
scuri seduto li vicino.Prese il suo bicchiere, ci versò del
rum
e lo mandò giu.Gli strizzò l'occhio e con un
salto agile
si spostò dal bancone e si diresse verso il
palco,ancheggiando
come solo lei sapeva fare con suo fondoschiena assolutamente perfetto
e sodo.Si diresse sul palco e con una spaccata in aria sul palo
terminò lo spettacolo.Scomparve velocemente attraverso le
tende
porpora e spezzò l'incanto che aveva portato con
sè.
Jack era rimasto li ammutolito.Non sapeva cosa dire,non era di certo un
amante di spogliarelliste, ma era certamente un amante di donne, e lui
ne aveva avute tante e molto belle.Le aveva superate di gran lunga
tutte, ma rimaneva il fatto che facesse la spogliarellista e la gatta
morta per divertimento e questo ai suoi occhi la rendeva solo una donna
di basso livello.Si riscosse dai suoi pensieri, pagò il
conto al
bar e passando attraverso i tavolini andò verso i spogliatoi
che
si trovavano dietro il palco.
Un uomo della sicurezza alto e scuro di carnagione gli si
parò davanti a braccia conserte.
"Signore questa zona è vietata".
Jack sbuffò.
"Devo passare, devo vedere una ragazza".
Il nero si mise a ridere.
" Lo so che cosa vorresti vedere, ma qui le ragazze non si vedono e non
si toccano. Se ne vada"Disse alzando di un tono la voce.
Jack iniziò a spazientirsi e tirò fuori il
distintivo.
"E io ti dico che posso entrare".
Il bodyguard impallidì e si fece di lato balbettando una
miriade
di scuse. Jack non gli prestò la benchè minima
attenzione
e si insinuò in quel corridoio bianco che portava ai
camerini.
Vide decine di ragazze che facevano avanti e indietro, poi in mezzo
alla folla scorse in fondo una porta chiusa con scritto davanti "
Giglio Rosso".Passò tra le ragazze. Qualcuna lo guardava
con sorpresa, altre con paura, altre pensavano a vari modi con cui
avrebbero potuto portarsi a letto quel dio greco dagli occhi scuri.Poi
si piazzò davanti alla porta e bussò.
Lily si era già struccata e preparata per andare via, quando
sentì bussare alla porta.
" Spero che non sia il solito maniaco, voglio andare via.."
pensò scocciata.
Lily aprì la porta e si trovò davanti un ragazzo,
bello
senza ombra di dubbio ma troppo elegante e rigido per un posto come
quello. Non ci mise molto a pensare che la sua non fosse una visita di
cortesia.
"Ha bisogno di qualcosa?"domandò.
Jack dal canto suo era rimasto semplicemente scioccato.Quella ragazza
struccata era ancora più bella, ma sembrava
proprio una bambina delle
piu innocenti.
"Ma quanti anni hai?Sembri proprio una bambina.."mormorò
scandalizzato, ma con un tono abbastanza udibile per Lily.
Lily si inalberò d'un tratto.
"Una bambina?? Senti nonno. Io ho 20 anni!E se è venuto qui
per insultare allora se ne può anche andare!"
Lily si girò infastidita andando alla ricerca del borsone
nero
pronta per andare via. "
Ma guarda te, prima fanno i vecchi bavosi per
un paio di gambe in mostra, poi hanno anche il coraggio di deriderti!".
Sbuffando raccolse tutte le sue cose,e quando fu pronta
scostò lo straniero per dirigersi verso la porta.
"Signorina lei deve venire con me" disse Jack con un tono che non
ammetteva repliche.
"Ma io non ci penso proprio" Replicò Lily allo stesso modo
mentre cercava di aprire la porta.
"Invece le dico di si"
"E io le dico di NO!"
Jack non ce la faceva più, ancora due minuti e altro che
portarla dal capo, l'avrebbe portata diretta al cimitero. Si mise una
mano all'interno della giacca e la tirò fuori. La sua
compagna d'avventura. Colei che non l'aveva mai tradito.Una
beretta 92 Fs, carica.
Gliela puntò dritta in fronte.
"Forse devo ribadirti il concetto. ORA tu vieni con me."Fece scattare
il caricatore.
Lily non riusciva a crederci. Era stata l'ultima ballerina, era stanca
morta, aveva bisogno di una doccia e questo tizio venuto da
chissà dove la minacciava con una pistola.Rimase qualche
minuto in silenzio immersa in chissà quali pensieri, con gli
occhi sgranati e la mano ancora sulla maniglia della porta.
All'improvviso tolse la mano,lo guardò negli occhi e sorrise
come solo lei sapeva fare. Sfida, eccitazione, erano le cose che
preferiva.Fece un passo avanti e disse:
"Mi sa che il concetto devo ribadirtelo io, tesoro".
Jack ci mise del tempo a riassemblare i pensieri, ma l'unica cosa che
notò subito era che in mano non stringeva più la
sua amata beretta.
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