Ciao a tutti come ho scritto nell’introduzione
questa è la traduzione di una bellissima fic delle cronache di narnia come
protagonisti Peter e Edmund….si riallaccia alle
avventure de “il leone la strega e l’armadio” e poi se ne distacca sviluppando
comunque da subito una trama a parte. L’autore di questa fic è di Suborbital.
La mia è solo una semplice traduzione…non ho né alterato né modificato niente
della sua storia, ho cercato solo di tradurla al meglio.
Ciao a tutti e Buona lettura!
Daniel
Giusto e Magnifico - Il vero amore non
conosce ostacoli
1°parte
Le vuote cerimonie
L’incoronazione dei tre Pevensie fu colma di pompa e
solennità, un avvenimento pieno di proclami e gioia. Per tutti almeno, tranne
che per il maggiore dei quattro fratelli Pevensie. Erano appena stati incoronati
Peter il Magnifico, Grande re, insieme a Susan la
Gentile e Lucy la Valorosa e già sembrava a Peter che tutti si fossero già
dimenticati del sacrificio di quei molti valorosi che avevano combattuto ed
erano morti nella battaglia contro Jadis. Incluso il suo…Edmund.
Il funerale di Edmund fu una cosa relativamente modesta.
Aslan aveva insistito affinché coloro che erano morti in battaglia non fossero
pianti ma celebrati con una piccola cerimonia. Peter poteva capire la logica
dell’idea del Grande Leone eppure voleva che tutti ricordassero quanto
importante era Edmund. Almeno, ora aveva avuto la sua redenzione. Tutti coloro
che avevano dubitato del suo valore e del suo coraggio ora erano i primi a
mostrare i loro ossequi al funerale. Peter credeva che non fosse stato un gran
che come funerale; non era stato degno del suo Edmund.
Certamente Susan
aveva pianto come una madre che aveva appena perso suo figlio e Luci era triste
come un bambino che aveva perso il suo migliore amico. Anche Aslan sembrava
profondamente addolorato della perdita di Edmund. Peter non riuscì a versare
neanche una lacrima al suo funerale; troppa era ancora l’amarezza e la rabbia
di cui il suo cuore era colmo. E troppa era la paura che se qualcuno avesse visto
le sue lacrime, avrebbe potuto intuire più di quello che lui voleva mostrare in
pubblico. Avrebbero potuto vedere…la natura dell’amore di cui lui stesso aveva
preso coscienza ormai quando era troppo tardi.
Era solo nella fredda quiete della notte che, solo nelle sue
stanze, Peter si lasciava andare al turbinio di sentimenti e di dolore che la
morte di Edmund aveva provocato in lui. Era allora che piangeva fino ad
addormentarsi e desiderava per un momento che Narnia non fosse mai entrata
nelle loro vite. Perché era stata Narnia a portare via suo fratello.
Il funerale di Edmund e dei caduti della Battaglia di Beruna
fu strano e surreale per Peter. Il corpo di Edmund gli era stato portato via
assieme a tutti quelli che erano caduti con lui, Aslan gli aveva detto solo che
il corpo di Edmund, assieme a quelli di tutti i caduti, sarebbe stato portato a
Salei Barion per essere sepolto, l’antica terra custode della storia di Narnia.
Mentre Peter stava al fianco del Grande Leone sulla sommità
di una delle torri più alte di Cair Paravel, maturò in lui la decisione di
seppellire altrove i caduti, specialmente Edmund.
“Aslan, perché mia hai portato via Edmund? E coloro che sono
caduti in battaglia? Perché i loro cari non li possono piangere qui?” chiese
Peter.
“Il loro sangue è stato versato in battaglia. Il loro sangue
è stato versato per Narnia. La loro presenza qui sarebbe di grande pena e
tristezza per il gran numero di caduti. La loro morte inoltre ha un grande
significato. Per loro noi assicuriamo un ricordo di un destino da eroi, da
giusti…un esempio per tutte le generazioni future, a Salei Barion. Un destino
non accordato alla leggera, Peter.
Edmund ha trovato ora la pace e la redenzione che non ha
avuto in vita. Non disperarti per lui.
“Molto bene” disse Peter con la voce spezzata, “Molto bene”
“Il dolore di Susan è diverso dal tuo, Peter. Lei piange
come una madre il figlio morto. Il tuo dolore è diverso.
“Lo è, Aslan”
“Dimmi, figlio di Adamo. Perché nascondi i tuoi veri
sentimenti a coloro che ti vogliono più bene?”
Peter si trovò senza parole. Aslan sembrava sapere dal primo
momento in cui era arrivato a Narnia, quali davvero fossero i suoi sentimenti
per Edmund. Tuttavia Peter non era mai riuscito ad ammetterli. Aslan l’aveva
sempre gentilmente spinto a dichiarare ad alta voce i suoi sentimenti, tuttavia
Peter l’aveva mai fatto. Aslan aveva sempre sospirato un disappunto, come aveva
appena fatto ora, e Peter si era subito allontanato da lui. Solo questa volta
Aslan parlò prima che Peter potesse allontanarsi.
“Un amore che è puro non è sbagliato, Peter. E la cosa a cui
noi tutti aspiriamo. E’ il fuoco che brucia nelle nostre anime. In tutta Narnia
non c’è niente di così grande, niente di così potente. Anche nella morte, un
vero amore, un amore puro…e giusto non verrà mai meno. Può chiamare coloro che
sono caduti, da oltre il Velo. Faresti bene a ricordarlo sempre, figlio di
Adamo.”
“Sì Aslan, me lo ricorderò fino a che non morirò. “ disse
Peter girandosi per lasciare il Grande Leone. “Di questo sono certo”.
Il vero amore non
conosce ostacoli
I giorni diventarono settimane per Peter. Le settimane
divennero mesi e i mesi divennero insopportabili. Peter sperava che, giorno
dopo giorno, il dolore nel suo cuore si attenuasse, che riuscisse così a superare
il suo dolore per Edmund. Ma ogni giorno capiva sempre di più che non sarebbe
stato facile per lui superare la perdita del fratello, e molto di più.
Quel giorno in particolare sembrava ancora più difficile che
mai. Susan aveva trovato un fidanzato particolarmente stimabile. Uno a cui
Peter non si sentiva incline di tagliare la testa. Mentre Peter sedeva a tavola
quella sera a cena, li osservava, riconoscendo ciò che lui non avrebbe mai
avuto.
Il modo in cui si scambiavano sguardi e sorrisi. Lucy sembrava
completamente impressionata da tutto ciò, ma Peter semplicemente trovava tutto
ciò insopportabile a tal punto da congedarsi prima della fine della cena a
causa di un improvviso mal di stomaco. Tranquillizzando le preoccupazioni sia
di suo sorella che del suo fidanzato, Peter si alzò e si ritirò nella sua
stanza.
Appena la raggiunse, scoppiò in lacrime. Si chiuse
violentemente la porta alle spalle e urlò di disperazione. Con la mano destra
si coprì il petto come se tentasse di diminuire un dolore fisico che gli stava
dilaniando il cuore. Dopo qualche istante cadde sulle ginocchia e pianse
incontrollabilmente.
“Oh, Ed…” disse Peter fra le lacrime.
“E’ una bella serata, non credi Peter?” disse una voce fin
troppo familiare.
“Ed…”
Peter non riusciva a credere alle proprie orecchie. E quando
alzò lo sguardo, non poté credere neanche ai propri occhi. Davanti a lui,
chiaro come il colore della luna, c’era Edmund. Edmund guardava fuori il cielo
illuminato dalla luce della luna, girandosi solo per sorridere a Peter.
“Ciao, Peter” disse
Edmund con un sorriso caldo e delicato. “Ti sono mancato?”
“Oh, Ed” gridò Peter fra le lacrime per lo stupore, ancora
piegato sulle ginocchia, “Tu non puoi essere vero. Ti ho visto morire. Ti ho
tenuto stretto mentre il tuo corpo diventava freddo”.
Edmund continuò a sorridergli. Questa volta era un sorriso
pieno di tristezza e di rimpianto. Peter voleva saltare su e abbracciare
Edmund, ma si ritrovò solo a poterlo guardare intontito dall’incredulità.
“Peter, perché sei così triste” Per colpa mia? Quanto tempo
è passato da quando mi hai perso? Non puoi piangermi per sempre, Peter.”
“Posso farlo se voglio!” urlo Peter dal dolore.
“Io sto bene, Peter, sono felice ora” disse Edmund con tono
rassicurante.
“Beh, buon per te! Io sono un miserabile. Perché non potevi
aspettare un po’ di più?”
“Va tutto bene, Peter. Non è stata colpa tua.”
“E’ stata tutta colpa mia, Ed. Solo colpa mia!”
“Ti amo, Peter”.
Peter non riuscì a trattenere le lacrime che cominciarono a scorrergli liberamente sul viso. Si piegò in due sulle
sue mani, sul freddo pavimento. Singhiozzava mentre avanzava lentamente i
avanti non togliendo mai gli occhi di dosso a Edmund. Aveva paura che, se
l’avesse fatto, Edmund sarebbe scomparso.
“Ed…mi manchi così tanto”.
“Quanto?” chiese Edmund allontanandosi un po’ da Peter.
“Più di quanto tu possa mai immaginare” gemette Peter “Più di quanto sia mai riuscito
dirti quando eri qui con me”.
“Allora dimmelo ora”
“Perché?” disse Peter quasi con rabbia. “Che differenza farebbe?”
“Potrebbe farti sentire meglio”
“Niente mi farà mai sentire meglio!” urlò Peter, “Ed…io
sono…così miserabile senza te accanto. Sono morto senza di te!”
“Beh non possiamo permetter che Peter il Magnifico si senta
perduto ora, non è così? Il Grande Re può avere tutto ciò che vuole. Non c’è
nessuno che ti possa far sentire di nuovo felice?”
“Io non voglio essere felice. Io non voglio niente.” Urlò
peter mentre si teneva la testa fra le mani. “Io non ce la posso fare, Ed. Penso a te ogni giorno. Non posso non farlo.
Io voglio solo stare con te”.
“Peter…tu devi essere forte. Narnia ha bisogno di te”
“E di cosa ho bisogno io Ed?” Sono stufo di sentire di cosa
ha bisogno Narnia. E’ stato per Narnia se…”
“Che cosa?”
“Se tu sei morto, Edmund! Se tu mi hai lasciato!” urlò
Peter, riuscendo finalmente ad alzarsi in piedi.
“Io sono qui, Peter.” disse Edmund pacatamente, mentre si
avvicinava a Peter.
“Tu sei un fantasma, Ed. Mi stai perseguitando”.
“Vuoi che me ne vada?”
“No!”
“Che cosa vuoi allora?”
Le lacrime smisero di scendere dagli occhi di Peter. Si alzò
in silenzio mentre sembrava capire finalmente cosa Edmund gli stava chiedendo.
Capì che quella era forse l’ultima volta in cui aveva l’occasione di dirgli
quello che avrebbe dovuto quando lui era in vita.
“Vorrei dirti quello che avrei dovuto dire prima che tu
morissi” disse Peter con decisione. “Io ti amo, Edmund. Il mio cuore è vuoto
senza di te. Tutto quello che voglio è tenerti con me. A…Amarti. Io ti amo
Edmund. Capisci cosa voglio dire quando dico questo?”
“Mi ami?” chiese Edmund, con una sorprendente dose di
speranza pensò Peter, specialmente per un fantasma.
“Io ti amo”.
Peter sentì come una enorme peso sollevarsi dalle sue spalle
con quella ammissione. Nonostante fosse in enorme ritardo, la sensazione di
sollievo fu immensa. Peter sentì quasi una pace, ora che finalmente aveva detto
a Edmund la vera natura e la profondità del suo amore per lui.
“Non ti senti meglio ora?” chiese Edmund con un sorriso
quasi insolente.
“Che cosa?”
“Non sei contento di avermelo detto alla fine?”
“Ed…” disse Peter mentre avanzava verso suo fratello., “Io
darei qualsiasi cosa perché tu fossi davvero qui, Ed. Non so quanto riuscirò a
vivere senza di te. Non lacerò che tu te ne vada, Ed.”
Peter non sapeva cosa stava facendo. Non capiva cosa stava
succedendo. Avanzò verso Edmund mentre il suo stomaco sembrava sgorgata una
fontana di mille farfalle. Allungò la sua mano verso la faccia di Edmund. Il
suo cuore fece un balzo mentre egli sperava sempre più di poter toccare Edmund
ed in questo modo, di riaverlo davvero insieme con lui.
“Peter…” disse Edmund con voce soffice, mentre lacrime
stavano formandosi nei suoi occhi.
Edmund alzò la sua mano e lentamente la mosse vero Peter.
Entrambi avevano uno sguardo pieno di ansia e paura, come se sapessero cosa
sarebbe successo. Nel momento in cui le loro dita vennero in contatto Edmund
iniziò a svanire. Il suo corpo si dissolse lentamente fino a che non rimase che
una linea di petali che avevano la sagoma di Edmund.
“Mi dispiace, Peter” sussurrò Edmund, come un alito di
vento.
“Ed!”
“Ti amo, Peter” sussurrò Edmund mentre lentamente i petali
volavano delicatamente fuori dalla finestra della camera di Peter.
“Ti amo, Edmund”
disse Peter mentre cadeva all’indietro sul suo letto.
Per ore, Peter rimase seduto sul tuo letto senza muoversi.
Fu solo quando Lucy entrò per controllare come stava che alla fine si mosse.
Prima di Narnia egli avrebbe pensato che sarebbe di sicuro impazzito. Ma in
qualche modo egli credeva che Edmund fosse davvero venuto da lui. Era il loro
amore così forte da trascendere la morte, anche se solo per un fugace attimo?
Era questo che aveva voluto dire Aslan?
Ogni notte per i trenta giorni a seguire, Peter aspettò
nella sua stanza, esattamente allo stesso momento. Sperava che Edmund
ritornasse da lui, anche se solo per un momento. Tuttavia con il passare dei
giorni, Peter cominciò a perdere la speranza. E alla fine, si chiese se per
caso Edmund fosse venuto a trovarlo solo per fargli superare il dolore della
sua perdita. In un sorprendente evoluzione, Peter trovò leggermente più facile
andare avanti con la sua vita quotidiana. Alla fine era riuscito almeno a
dichiarare a Edmund i suoi veri sentimenti. Forese ora, avrebbero potuto
entrambi avere pace.
Chiedo scusa per l’enorme ritardo con cui ho aggiornato
questa storia…vi assicuro che sarò molto più puntuale con i prossimi
aggiornamenti….Indicativamente ne uscirà uno ogni fine settimana. Buona lettura
a tutti!!!