-Sei sicuro che possiamo fidarci? - Chiese Buffy guardando sospettosamente gli alieni che passavano. - Sembrano demoni... - Giles sospirò. - No, non ne sono sicuro, ma già il fatto che siamo liberi di girare per la stazione e che ci abbiano assegnato degli alloggi senza chiederci nulla in cambio mi pare un buon segno. Inoltre sono certo che il capitano Sheridan fosse umano e mi è sembrato una brava persona. - - Cosa facciamo? - Chiese Xander. - Siamo bloccati in questo posto, nel futuro da quello che ho capito, lontani anche dalla Terra, senza avere la più pallida idea di come tornare indietro e senza nemmeno un centesimo! - - E' una bella domanda, Xander, vorrei avere una risposta altrettanto bella. - Rispose Giles, cupo e Willow gli rivolse un sorriso di incoraggiamento. In quel momento Anya arrivò di corsa e si rivolse a Xander, eccitata. - Non puoi immaginare che posto fantastico ho trovato! Ci sono dei tavoli e puoi fare dei giochi, e se vinci ti danno dei soldi! Non è fantastico? - - Una specie di casinò? - - Non avevo nulla da puntare, ma un simpatico alieno con una strana pettinatura mi ha prestato qualche credito e ho vinto! - - Ti ha prestato dei crediti senza volere nulla in cambio? - Chiese Xander, ingelosito. - Credo che fosse interessato a fare sesso, ma quando gli ho detto che poteva scordarselo si è messo a ridere e ha detto che si sarebbe accontentato della fortuna che avrei potuto portargli. Ehi! Quello è mio! - Protestò Anya quando Giles le sfilò dalle mani il chip di credito. - Consideralo un prestito al tuo datore di lavoro. Riavrai i tuoi soldi e anche un aumento di stipendio non appena torneremo a casa. - Le disse con un sorriso. - Bene, ora abbiamo un po' di soldi, dobbiamo solo trovare un modo per tornare indietro. Willow, Xander, informatevi su dove possiamo trovare testi magici. Buffy, dov'è Spike? Accertati che non si metta nei guai. Nel frattempo cercherò di parlare nuovamente col capitano. -
I ragazzi si separarono e Giles rimase solo. Scorse una donna che indossava un'uniforme e si avvicinò a lei per chiederle del capitano. - Scusi, signorina. - La chiamò. - Potrebbe riferire al capitano Sheridan che avrei bisogno di parlargli? - La donna lo squadrò, con uno sguardo quasi minaccioso e Giles la guardò, leggermente a disagio. - Lei è Rupert Giles? - Chiese infine. - Si, ma... - - Ivanova, Comandante Susan Ivanova. - Disse porgendogli la mano. - Il capitano mi ha chiesto di occuparmi di lei. In questo periodo è molto impegnato, ma posso rispondere io alle sue domande e mostrarle la stazione. - Giles annuì e la ringraziò seguendola. - E così venite dal passato... Incredibile. - - Esiste un modo per farci tornare alla nostra epoca? La vostra tecnologia lo permette? - - No, mi dispiace. - Giles sospirò. - Allora immagino che dovremo cercare di tornare a Sunnydale con la magia. C'è una biblioteca che possiamo consultare? - - Farò in modo che possa avere accesso al database del computer. Lì dovrebbe poter trovare tutti i testi di cui ha bisogno. - Giles sospirò di nuovo e Ivanova lo guardò, incuriosita. - C'è qualcosa che non va, signor Giles? - L'Osservatore si sfilò gli occhiali, iniziando a pulirli con un fazzoletto. - No, no, è solo che non mi sento molto a mio agio con i computer, preferisco poter toccare le pagine, sentire l'odore della carta. - - Temo che qui non ne troverà molti, sarebbe troppo costoso portare libri veri su una stazione spaziale quando si può usare il computer. - - Questo è vero, comandante, - disse una voce alle loro spalle e Giles sussultò leggermente nel trovarsi accanto un alieno dalla pelle maculata e con gli occhi rossi. - ma penso di avere qualcosa che potrebbe interessare il suo ospite. Mi è capitato di sentire che il signore è interessato ai libri... - - Ah, ambasciatore! - Disse Susan Ivanova. - Signor Giles, questo è G'Kar, l'ambasciatore di Narn. - - Piacere, Rupert Giles. - - Comandante, se permette, potrei mostrare io la stazione al signor Giles. Se non mi sbaglio, credo che il libro di G'Quan potrebbe essere di suo interesse. E' un antico testo religioso che si tramanda di madre in figlia da tempi antichissimi. - Giles lo guardò, interessato, l'idea di un libro antico lo attirava molto di più dello schermo di un computer, anche se probabilmente il libro di G'Quan non era ciò che li avrebbe riportati a casa. - Allora la affido all'ambasciatore G'Kar, signor Giles. Intanto farò predisporre un accesso al database del computer nel suo alloggio. Se dovesse avere bisogno di qualsiasi cosa, chieda pure agli ufficiali della sicurezza e faccia il mio nome. - Giles annuì con un sorriso gentile. - D'accordo. La ringrazio molto, signorina Ivanova. Da quello che ho visto, state vivendo una situazione difficile e vi sono grato per essere riusciti a trovare il tempo per aiutarci. Se riusciremo a tornare a casa sarà solo grazie alla vostra disponibilità. - Ivanova gli restituì un sorriso amaro. - Già, sono tempi difficili. Siete stati sfortunati a capitare in questo periodo. Ma vedrà, in qualche modo riuscirete a tornare al vostro tempo. - - Sa, non so se sia peggiore la minaccia che incombe sul vostro mondo o quella che incombe sul nostro. Forse è destino che l'umanità debba sempre lottare contro qualcosa... - Giles sospirò, ma si riscosse subito dalla malinconia e sorrise di nuovo alla ragazza. - Ma non voglio rubarle altro tempo con pensieri deprimenti, torni pure al suo lavoro, l'ambasciatore mi mostrerà il resto della stazione. Il libro di cui mi ha parlato sembra molto interessante, ambasciatore. - - Oh, lo è. - Disse G'Kar. - Lei conosce il Narn, signor Giles? Perchè vede, il libro di G'Quan può essere letto solo nella nostra lingua...- - Interessante... Purtroppo non ho mai avuto occasione di impararlo, ma pensa di potermene insegnare le basi mentre sono qui? - - Ne sarei onorato. Venga, le mostro lo Zocalo, è l'area commerciale di Babylon 5... - Susan Ivanova guardò il narn e l'inglese che si allontanavano insieme e sorrise scuotendo la testa, poi si avviò verso il C&C.
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