Quel viaggio che ti cambia la vita.

di Hummingbird
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All'interno del treno: ciò che viene chiamato ''scomodo''.

Il treno appariva stanco, quasi come se tutti i chilometri che aveva affrontato lo avessero fatto faticare seriamente: i colori lievemente sbiaditi, i finestrini opachi... Non si poteva esattamente definire “prima classe”.

Nonostante ciò, i militari incominciarono a salirono sul vagone e si diressero, dopo essersi informati, verso le loro stanza: sarebbe stato un viaggio piuttosto lungo, ecco perchè aveva prenotato le cabine anche per dormire.

Non sarebbe stato facile abituarsi a condividere gli spazi, però ormai erano quasi abituati a vivere proprio come una famiglia.

Appena entrati, un soldato a loro sconosciuto bloccò il passaggio: un militare davvero molto alto, leggermente stempiato e molto robusto; sembrava più nerboruto di Armstrong, e questo dovrebbe bastare per farsi un'idea approssimativa del suo fisico.

Roy storse il naso, notando le diverse medaglie che gli adornavano la divisa, incorniciata da tre stelle luccicanti.

Guardandolo intimiditi, i ragazzi si allontanarono di qualche passo da quella figura ingombrante, portandosi la mano destra alla tempia.

-Bu... Buon giorno- Disse Roy quasi a un po' stupito

-Salve, io sono il generale Grainer-

Lo sguardo di Riza e Rebecca cambiò tanto rapidamente che quasi nessuno se ne accorse, entrambe diventarono così pallide da sembrar di ceramica: due bambole con gli occhioni sgranati e quasi impaurita da una figura sconosciuta.

-Il comandante supremo Grumman mi ha incaricato di visionare i vostri progressi in questo viaggio, quindi vi accompagnerò anche io, sappiate che sono molto ligio alle regole e che non accetto compromessi: dovete mettervici di impegno e lavorare sodo!-

Quasi tutti tra i militari sorrisero imbarazzati, forse a disagio in quella scomoda situazione -Certo signore!-

Abbassando lo sguardo, Riza e Rebecca conclusero quel saluto tanto sgradito -Sissignore-

A Grainer non sfuggi questo piccolo particolare: poteva essere un omaccione robusto e nerboruto, ma, a quanto sembrava, avevo un orecchio fino – E voi due sare...Oh ma certo! Hawkeye e Catalina,mi ricordo perfettamente di quanto veniva all'accademia...Ne è passato di tempo, certo che ne avete fatta di strada eh?!-

-Certo signore- Risposero le altre cercando di mimetizzarsi con la tappezzeria bordeux dello scompartimento.

-Bene- Ricominciò il generale -Allora vi auguro un buon viaggio, se vi serve qualcosa io sono nel vagone qui a fianco-

Detto questo si congedò con un piccolo saluto.

Tutti si voltarono verso Riza, che ormai era tanto pallida da poter svenire.

Appoggiò la schiena alla porta, finendo poi per terra; lentamente, portò entrambe le mani alle tempie, come per poter rinfrescare la sua mente confusa e preoccupata.

-Lui non...Non dovrebbe essere qui...-

Girò piano la testa verso Rebecca, cercando di evitare lo sguardo di tutti coloro che s'erano avvicinati; ci mancò poco al che Roy svenne: vederla così pallide e, per giunta, con gli occhi lucidi gli faceva male.

-Riza...- Mormorò il colonnello a bassa voce -...Chi è quel tipo?-

La ragazza non rispose, forse troppo scossa.

. - Se volete, ve lo spiego io-

Si girarono tutti quanti, osservando la persona che aveva appena parlato: Rebecca stava avanzando verso Riza, le prese il polso e l'aiutò ad alzarsi – Ne parleremo quando ci siamo saremo sistemati comunque, va bene?-

La bionda annuì, anche se evidentemente preferiva che non se ne parlasse proprio; il fatto che gli altri venissero a conoscenza del suo passato le dava oltremodo fastidio.

Roy si affiancò a lei, cercando di capire cosa le stesse prendendo; non riuscì ad intuirlo però, anche perchè arrivarono in fretta alla loro carrozza.

Entrati nello scompartimento, esaminarono con calma ogni singolo elemento: le pareti biancastre, le poltroncine rosse, l'ordine totale che regnava ovunque, le stanze... Oh, le stanze...

-Oh no..- Esclamò Rebecca sottovoce.

-Ma cos..- Tutti si accorsero che qualcosa non andava: infatti c'erano solamente cinque stanze ciascuna con un letto.

-E ti pareva che sbagliavano il numero dei letti?!- Disse Riza alquanto innervosita.

Insieme, si voltarono allarmati, ma la ragazza alzò la mano in segno di scuse; meglio così, se il pericolosissimo cecchino si arrabbiava, ci potevano essere delle conseguenza... Emh...Letali.

Roy iniziò a pensare ad una plausibile soluzione, in modo tale da salvare la situazione.

-Bene- disse il colonnello- Faremo così: Havoc tu dormi con la tua ragazza, ma per favore, dormi e basta,- Si fermò un attimo, in tempo per vedere il leggerissimo sorriso che Riza gli rivolgeva mentre Rebecca, leggermente arrossita, sbuffava scocciata.

-Poi – continuò il moro – Maggiore, lei si scelga una della stanze a piacere; Fury, Falman voi due dormite nella stessa stanza, niente obiezioni: dividete il letto, uno dorme per terra e l'altro no; non me ne frega nulla, decidete voi. Breda tu dormi da solo e Riza...-

Spostò lo sguardo verso la ragazza che, evidentemente, aveva capito cosa volesse fare il suo superiore, infatti aveva già cominciato a spostare le valigie -...Già, tu dormi con me.-

Intanto il treno era partito con un ritmo lento lento... Cosa ci sarà dietro questa nuova identità che abbiamo appena scoperto?

Lo saprete nella prossima puntata!


 


 

Piccolo angolo dedicato a me:

I'm alive **

Allora, sono viva e sto cercando di pubblicare i cap con una cera frequenza … Anche se adesso devo aggiornare l'altra fic ç_ç

Ce la farò!





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