A day in the life.

di aleintheskywithdiamonds
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Rumore, solo rumore si riusciva a sentire in quella sala prove dove John, Paul, George e Ringo provavano ormai da ore. 
Non una parola era ben distinta dalle altre, non una frase intera era possibile individuare. La situazione era, però, ben facile da capire: quattro musicisti da Liverpool stavano litigando per un motivo che ormai non ricordavano più.
< Cazzate > diceva Lennon.
< Ascoltami > ribatteva Harrison.
< Basta > continuava a ripetere Starr con tono spazientito.
< Ora me ne vado > diceva McCartney come se fosse una minaccia.

Per un fan è difficile immaginare questa scena, i tuoi idoli che litigano furiosamente tra di loro. Sono pur sempre esseri umani, o no? Quello di quel mercoledì 9 Novembre 1966, fu il litigio più violento prima del periodo precedente allo scioglimento della band.

< Volevi sperimentare? Non ti è bastato Revolver? > diceva Paul rivolgendosi all'amico di vecchia data, John. < Vuoi completamente rifare la nostra musica? > 
< Ormai siamo sulla vetta, possiamo fare quello che vogliamo, basta che in copertina ci sia la nostra faccia e la gente continuerà a comprare i nostri dischi. > continuava a dire John per zittire Paul.
Ormai il litigio era solamente tra John e Paul, gli interventi di George e Ringo serviva solo ad alimentare la fiamma della lite.

Dopo l'uscita di Revolver i Beatles erano ansiosi di continuare sperimentare e immergersi nella musica psichedelica che iniziava ad affascinare in quel periodo. Tutti e quattro erano decisi sul da farsi, soprattutto George e John, ma non tutto è sempre rose e fiori.

Ci fu un lungo momento di silenzio, George teneva in mano la sua chitarra osservandola per bene, ma senza sfiorarla, non voleva creare alcun suono, non voleva che il suono delle sue corde infastidisse i tre Beatles, Ringo teneva in mano le due bacchette e ogni tanto spingeva con forza alle due estremità, come per spezzarle. Ad interrompere quel momento di quiete fu Paul, che si alzò dalla sedia di legno su cui era seduto immobile < Sono le 5, sono stanco. Ci vediamo domani mattina. > e senza nemmeno aspettare la risposta di John, George e Ringo, uscì dallo stabile in direzione dell'albero sotto cui aveva parcheggiato la propria auto sportiva grigia.




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