una giornata speciale
Oramai l'estate al campo stava per finire e io non capivo ancora nulla
di ciòche mi stava frullando per la testa. Ed è strano
considerando che io sono Annabeth Chase, figlia della dea Atena, dea
della saggezza, della razionalità e della strategia militare.
Stavo ancora rimuginando a quel casino che mi ritrovavo nella testa
quando sentì qualcuno bussare alla porta della casa, andai ad
aprire e vidì che era Percy, non so perchè, ma
arrossì automaticamente anche se lui non sembrò notarlo
essendo che stava guardando il pavimento.
Gli chiesi: "Che c'è Testa d'Alghe?" e lui - continuando a
guardare il pavimento - mi disse: "E' che non sei venuta
all'allenamento e Chirone mi ha chiesto di venirti a chiamare"...
"Ah... Si.... Vero... Chiedi scusa a Chirone, ero sovrappensiero e mi
sono scordata di controllare che ora era..." li avevo trapelato la
prima scusa che mi era passata per la mente, non era propio una scusa
essendo che stavo davvero pensando ad un sacco di cose, ma non potevo
certamente dirgli che stavo pensando a LUI e a quello che provavo per
lui. Percy - guardandomi dritta negli occhi, finalmente - disse "Beh,
potrai direttamente dirglielo tu visto che ci ha convocati".
CHIRONE CI AVEVA CONVOCATI?!?!? Perchè?? Ci voleva dare una
missione?? Ora proprio non ci voleva, essendo che aveva già
molte, TROPPE cose a cui pensare.
Andammo da Chirone che ci disse che eravamo stati chiamati dai nostri
genitori sull'Olimpo... E qui i dubbi divennero sempre più
fitti, la mia divina madre Atena e il suo divino padre Poseidone ci
avevano chiamati sull'Olimpo, un avvenimento molto raro.
Chiedemmo a Chirone il permesso di andare sull'Empire State Building da
soli senza la sua assistenza o quella di Argo e lui ci diede il
permesso.
Arrivammo sull'Olimpo e ci dirigemmo verso gli "uffici" dei nostri
rispettivi genitori. Quando entrai mia madre mi disse che le era stato
riferito da Afrodite che nel mio cuore c'era una "traccia", che in
realtà era una certezza, di innamoramento nei confronti di
Perseus Jackson, figlio di Poseidone (disse quel nome con un tono
moooolto acido e schifato). -Ottimo- pensai -persino gli altri sanno
che cosa ho mentre nemmeno io riesco a capirlo-, a quel punto mi feci
avanti e le chiesi qual era il problema di tutto ciò e lei senza
nascondere il suo odio nei confronti di Poseidone e la sua progenie
disse: "Il problema è che tu non puoi innamorarti di lui...
Perciò dovrai dimenticarlo... Posso accettare la vostra amicizia
perchè anche io un tempo, molto molto tempo fa, fui amica con
suo padre, ma non ti posso permettere che nasca qualcosa tra di voi,
ora mia cara Annabeth devo andare quindi puoi tornare al campo per
allenarti", mi congedò così freddamente che per poco non
sbattei la porta del suo "ufficio" e le imprecai addosso, ma vidi Percy
ancora più arrabbiato di me e quando provai a chiedergli cosa
era successo mi disse che ne avremmo parlato arrivati al campo.
Appena mettemmo i piedi nell'arena che Chirone ci chiese perchè
eravamo stati chiamati e noi rispondemmo che era stata una chiaccherata
tra genitore e figlio, Percy mi sussurrò nelle orecchie "Ti devo
parlare, Sapientona raggiungimi alla spiaggia", come ammalliata dalla
sua voce e incantata dalle sue parole lo seguii fino alla spiaggia. Si
sedette sulla sabbia quando stavo per sedermi accanto a lui, mi prese
dalla vita e mi fece sedere sulle sue gambe, ero imbarazzatissima, ma
Percy iniziò a parlarmi: "Oggi quando papà mi ha
convocato mi ha detto che io non devo neanche oensarci ad innamorarmi
di te perchè io sono figlio di Poseidone e tu figlia di Atena e
bla... bla... bla... ma io non ci sto! Annabeth mi piaci, sei l'unico
motivo per cui ogni giorno mi sveglio e sei l'unica che ogni notte
sogno, vorrei passare ogni momento con te... insomma TI AMO..."
A sentire quelle parole stavano per venirmi le lacrime dalla gioia anzi
le sentivo sulle mie guancie e sentii anche le dita di Percy che me le
asciugavano e a quel tocco non ce la feci mi buttai sul suo collo e lo
abbracciai quasi disperata e a quel punto lui si staccò da
me..... e..... mi baciò.... fu un bacio breve, ma carico di
sentimenti ed emozioni, avevo capito che lo amavo, che lui era tutto e
che oramai eravamo insieme per la vita
"TI AMO TESTA D'ALGHE!" gli dissi.
"ANCHI'IO SAPIENTONA!" mi rispose e ci abbracciando guardando il tramonto che sembrava immergersi nel mare.
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