Per Suor Angela, aver ritrovato anche il suo Flavio Parenti,
era stata una vera e propria sorpresa.
Quando aveva sentito la chiamata del Signore, non avrebbe
mai immaginato che la sua vita sarebbe stata così piena di amore e
soddisfazioni. E quando qualcuno le aveva domandato se non si era pentita di
aver rinunciato a diventare mamma lei rispondeva sempre:
“Ancora figli? Ne ho già abbastanza!”
Si perché per lei, i suoi alunni erano i suoi figli, ed ora
aveva Azzurra, Margherita, Marco e Giulia …
Quanti pensieri. Ed al suo fianco sempre Lui. Il migliore
degli sposi.
Marco Ferrari, sbatteva ferocemente la sua pallina da
ping-pong contro la parete, come se quel ticchettio potesse togliergli dalla
mente tutti i suoi pensieri. Giulia e poi lei :
Cecilia.
Quanto amava quella bambina?
Non lo sapeva neppure lui. Di punto in bianco aveva scoperto di essere
padre, e questa notizia gli aveva sconvolto la vita, non poteva credere che la
bambina che più amava al mondo fosse sua figlia e della donna che aveva sempre
amato, ma adesso Cecilia lo rifiutava. Per il suo cuore aperto da ancora poco
tempo all’amore era una sofferenza atroce … ed ora si era messo anche questo
nuovo caso. Chi voleva la tipografa morta?
Il cognato comparso sul luogo del delitto all’improvviso?
Avrebbe un movente plausibile. Una
percentuale sui guadagni. Marco tirò più forte la pallina contro il muro e le
rimbalzò sulla fronte, e proprio mentre si stava massaggiando la porta della
sua stanza si aprì:
“Marco c’è qualcuno che vorrebbe parlarti” era Suor Angela
che non aveva mai smesso di impicciarsi del caso. L’uomo sbuffando la
raggiunse.
Una giovane donna stringeva un fazzoletto tra le mani e
piangeva coperta dai suoi lunghi capelli rossi e lisci:
“Chi è?” mormorò l’ispettore capo superiore alla suora
“E’ la rilegatrice che lavorava nella tipografia …”
“Ah” rimase senza parole e non appena le si avvicinò la
donna spiegò:
“Mi scusi se sono venuta qui, ma non me la sentivo proprio
di venire in commissariato … sa stamattina quando sono arrivata in ufficio ho
trovato la mia principale stesa a terra e al suo fianco un giovane dai grandi
occhi azzurri …” alzò lo sguardo e non appena vide Parenti disse: “è lui”
Marco si alzò e si diresse verso l’avvocato. L’azzurro dei
suoi occhi si era incupito e disse:
“I miei sospetti prendono forma!”
“No! Non sono stato io …” riconobbe la rilegatrice e le
disse:
“Diglielo che non sono stato io ti prego! Non appena sono
arrivato lei era li e poi è scappata!”
Marco rimase interdetto; cosa stava succedendo? La rossa
incolpava l’avvocato e viceversa, qualcosa non tornava, allentò la presa e
Flavio Parenti si divincolò e rifugiò il suo sguardo in quello dolce e mite di
Margherita che poco distante stava preparando una torta. Azzurra come un
ciclone stava correndo nel rostro del convitto e si ritrovò di fronte Musumeci. Cavolo era davvero messo male, il mancato matrimonio
con Giulia lo aveva smagrito, ed ora era tornato … la giovane intercettò lo sguardo nell’uomo
che era rivolto verso l’alto. Marco e Giulia abbracciati … e poi Cecilia come
un fulmine che rivolgendosi ad Azzurra disse:
“Non perdonerò mai Marco! Mi ha abbandonata quando ero
piccola ed ora vuole tornare ad essere il mio papà”
Ruggero Musumeci rimase senza parole,
nel giro di due giorni erano cambiate un sacco di cose.
Marco era il papà di Cecilia e Giulia lo aveva lasciato all’altare
non per un altro qualunque, ma bensì per il suo sottoposto Marco Ferrari. Questo
era davvero troppo.
Azzurra vedendo la sua faccia per poco non rise. Ma facendo
ricorso a tutte le sue forze tenne la bocca chiusa e facendo spallucce disparve
in chiesa.
ANGOLO AUTRICE
Scusate il ritardo immenso, ma proprio la mia ispirazione
era scappata chissà dove … ora spero di non ritardare più nelle pubblicazioni,
e soprattutto di ritrovarvi tutti …
Rospina