Latte & Miele

di Stella Di Mezzanotte
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                      Latte & Miele

 

 

 

 

Tu dici che ami la pioggia, ma quando piove apri l’ombrello.
Tu dici che ami il sole, ma quando splende cerchi l’ombra.
Tu dici che ami il vento, ma quando tira chiudi la porta.
Per questo ho paura quando dici che mi ami.
(William Shakespeare)

 

 

 

Prologo

La guardavo, ed era bella. Stavo vivendo di nuovo? Sì, grazie a lei. Era indaffarata, come sempre. Sorrisi. La vita si comportava sempre in modo strano. Nei momenti più brutti e bui, quando non ti aspettavi nient’altro di più, ecco che arrivava qualcosa di buono. Quando sentivo dire cose del genere, sbuffavo e alzavo gli occhi al cielo, pensando: “ sono tutte frottole “ e invece no, non lo erano. I  bambini mi giravano introno, litigando tra loro per avere la mia attenzione. Questi momenti mi sembravano ciò che di più bello ci potesse essere. Un tempo non la pensavo così, bastava che qualcuno mi chiedesse anche solo un informazione, per la strada, che mi innervosivo senza motivo. Invece nella vita non c’era nulla di strano o complesso, contavano solo i rapporti veri e sinceri come l’amore e l’amicizia. La prima l’avevo sempre avuta, nonostante non la meritassi, il secondo era arrivato all’improvviso. Mi ero illuso di averlo già trovato e invece doveva ancora arrivare. Davvero, non credevo che mi sarei mai trovato a questo punto, invece ci sono riuscito. Avevo un obbiettivo, ogni mattina quando mi svegliavo, proprio come Miele.
Far felici loro, perché se lo erano anch’io lo ero.
Di nuovo la guardai e stavolta si accorse della mia presenza. Ah! Quant’era stato difficile il nostro rapporto! Era diventato, però, qualcosa di meraviglioso. Mi piaceva trattarla male, vederla arrabbiata con me per il mio atteggiamento, costringerla a trovare una soluzione per aiutarmi e farmi uscire dai miei problemi. Non me ne rendevo conto in quel momento, ma la desideravo. Volevo le sue attenzioni e come uno stupido credevo di non poterla sopportare. Scossi il capo e abbassai lo sguardo, interrompendo il nostro contatto.
Quanto ero stato stupido.
Fortuna che ci aveva pensato lei per entrambi. Guardai ciò che mi aveva regalato, correvano ancora, ma non si stancavano mai? Avevano di sicuro preso da lei.
<< So quello a cui stai pensando. >>
<< Naturalmente. >> risposi senza perderli d’occhio.
<< Dico sul serio! >>
Risi di nuovo e tornai a guardarla, schiacciandole l’occhio. Come da copione arrossì e si voltò verso la donna che sedeva davanti a lei.
<< Te ne approfitti quando non ci sono? >>
<< Guarda chi si vede. >>
<< Mi vedi quasi ogni giorno. >>
<< Questo è vero. >>
Abbracciai la meravigliosa ragazza bionda che avevo davanti, perdendomi nei ricordi. Anche lei aveva contribuito a farmi diventare quello che ero adesso.
<< Ti ringrazierò mai abbastanza? >>
<< Uhm… fammi pensare. Beh, potresti cominciare tenendo d’occhio Lucy. Tocca a te! >>
<< No! Tu dovevi tenere Josh oggi, ricordi? >>
<< Ma no, te l’avevo detto ieri che non potevo. >>
Mi guardò con quegli occhi da cucciolo che un tempo mi facevano un certo effetto.
<< E va bene, baderò a tutti io! >>
<< Bravo! >>
Mi mandò un bacio con la mano e tornò al suo lavoro. Anch’io dovevo lavorare, ma non me ne sarei andato prima di fare ciò per cui ero venuto quel giorno.
Guardai la ragione della mia vita e quando i suoi occhi si fecero confusi, il mio sorriso splendette. Stavolta sarei stato io a sorprenderla.

 

 

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Siete confusi anche voi? Spero di sì! ;)
Bene, questa storia è quasi del tutto conclusa, quindi non ci dovrebbero essere ritardi e posterò una volta a settimana. A seconda di come prenderete questo prologo posterò il primo capitolo prima del previsto, se la cosa vi fa piacere! ^^
Come dico sempre: niente è come sembra, lo capirete dopo!

A presto!
Stella Del Sud





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