Live and breathe and die alone.

di JulKJ
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You left my heart an open wound and I love you for...


Quello fu il giorno più freddo che io abbia mai passato a Liverpool, la neve cadeva lenta, era quasi un miracolo che nevicasse, li solitamente si è solo sottoassedio della pioggia, tanta pioggia, fin troppa.

Quella giornata sarebbe rimasta impressa nel mio cuore per sempre.
Lucas era appena andato via, una delle tante famiglie era finalmente venuta anche per lui, forse chissà, sarebbe stato felice finalmente o forse sarebbe stato un inferno per lui come lo sarebbe stato per me senza la sua presenza.
Lucas era la mia salvezza li.
Ci trovavamo in quell’orfanotrofio da quasi 6 anni, io e lui avremmo dovuto aspettare altri 4 anni per poter finalmente uscire, volevamo passare la nostra vita assieme, come due amici dicevamo.
I genitori di Lucas erano morti in un incidente aereo, non ha nonni e la sua unica zia si è sempre tirata fuori da queste questioni, non si è mai aperto su questo argomento, ha sempre preferito piangere da solo, senza che nessuno lo vedesse, ma io sapevo, sapevo sempre quando stava male, quando il suo cuscino ero impregnato da quelle lacrime che erano una pugnalata al cuore anche per me.
Ora senza di lui li ero la ragazzina strana, che preferiva rimanere in giardino a leggere invece che uscire quelle poche volte che era concesso, sarei stata ancora più sola di quanto non lo fossi già. All’epoca pensavo “Chissà se mai lo rivedrò.” non avevamo nessun mezzo col quale sentirci, non ci era permesso possedere un telefono tutto nostro, le regole qui erano strane, fin troppo assurde, gli assistenti erano indifferenti a ciò che ci accadeva, ci ignoravano, non ci dava nessun aiuto.
Era un inferno.
 
 
“Alzati, rifai il letto e vai in mensa, fra un po’ si pranza, su."
"Non mi sento molto bene…"
"Che hai?"
"Non saprei ho solo bisogno di riposare.”
 
Il giorno dopo il suo “abbandono” non avevo la forza di alzarmi dal letto, mi ero beccata una dannata febbre…che cosa orrenda.
Gli assistenti ci davano un aspirina e pensavano che con quella ci passasse tutto, per me era la prima volta che mi ammalavo li dentro, non uscendo non prendevo freddo, ne acqua ne nulla, però la notte prima forse per disperazioni avevo aperto le finestre del balcone e mi ero messa li ad osservare la neve cadere, la neve quel miracolo che segnava la partenza di Lucas.
Onestamente non so quali fossero i miei sentimenti per lui, era tutto così confuso, anche avendo la stessa età era come un fratello maggiore però, altre volte lo vedevo complice quasi come un compagno, probabilmente ciò lo vedevo solo io, lui non era mai interessato alle ragazze, non li interessava l’amore, diceva che la vita faceva schifo, che vivere era uno schifo, che lui era uno schifo. Come darli torto sulla prima? La vita almeno per noi faceva SCHIFO! Uno schifo totale.
La cosa che più mi mancherà di Lucas saranno i suoi occhi, i suoi fantastici occhi cervone e le serate passate assieme ascoltando i My Chemical Romance, il nostro gruppo preferito, me li fece scoprire lui, forse quei ragazzi erano l’unica cosa buona della nostra vita.
Lucas era felice quando gli ascoltava, anzi stava bene. I suoi occhi erano sempre più accesi, erano quasi brillanti, amava quella musica e pian piano la fece amare anche a me. Se Lucas era felice io ero felice. Dipendevo completamente da lui cazzo.

Si okay, è una semplice prova, questa specie di storia si trovava nel mio piccì da quasi un anno, ora grazie all'incoraggiamente di un'amica ho deciso di pubblicarla!
Vabbè...bye <3 





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