La forza.

di martinaburton
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Uno dopo l'altro, gli inverni sono stati sempre freddi a Cold Mountain. Freddi e duri. Ogni inverno ha portato con sè un'immagine, congelata nella mia mente, come questa neve congela sulle porte, sulle staccionate, sul bordo del pozzo. L'immagine di un ultimo respiro, di uno sguardo che si perde nel cielo. E il mio cuore è rimasto straziato. A volte, la mattina, mi è stato difficile alzarmi. A volte ho temuto che Ruby potesse non essermi più d'aiuto. A volte la morte ha aperto un varco così enorme nel petto da impedirmi di reggermi sulle ginocchia. Non mi è rimasto che un nome, e una fotografia. Un nome pronunciato con baldanza, così tanti anni fa, sull'impalcatura della cappella di legno, prima che la guerra ci portasse via tutto, anche la dolce voce di Sally. Georgia, Stobrod, Ruby, sono tutti qui, vivono, nelle loro vene scorre ancora il sangue, il loro cuore batte. W doppia, pi, Inman. W doppia, pi, Inman. Se state combattendo, smettete di combattere. Se state marciando, smettete di marciare. Tornate da me.. tornate da me, questo vi chiedo. Ora so che non tornerà. Il suo corpo è seppellito qui, fra queste montagne. Il diciannovesimo secolo svanirà fra pochi decenni, e soltanto finchè noi vivremo ci si ricorderà del soldato tornato solo per potermi baciare un'ultima volta. Accanto a me i capelli rosso fiamma della mia bambina tracciano delle linee sinuose sul cuscino bianco. Oggi bisogna vedere di far sopravvivere l'agnellino appena nato. Non è vero che tutto di lui è perduto, piccola Grace. Nei tuoi occhi ci sono gli occhi di tuo padre. Grace Inman. L'acquazzone sulla prateria è passato, bisogna andare avanti, lottare per questa fattoria, per questi luoghi. Con te, Grace, ne ho la forza. Ti lascio dormire ancora un po', ti sveglierò più tardi, quando il sole sarà alto. Spero di poterti dire che l'agnellino ha superato la notte. In fondo, anche noi ne abbiamo superate tante, e continueremo a farlo.




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