Germania.
Dave
adorava la Germania.
E
adorava l’idea di suonare al
Rock am Ring insieme a band che stimava profondamente, come i Black
Label
Society e i System Of A Down.
Era
il 2002 e io, come sempre,
accompagnavo i ragazzi a suonare. Mi piaceva l’idea di stare
con mio fratello e
sostenerlo prima che salisse sul palco, per poi festeggiare con lui e i
ragazzi
alla conclusione di ogni show.
Poi,
dopo l’Ozzfest di quello
stesso anno, non ci andai più.
I
ragazzi furono comprensivi con
me. Insieme ai miei genitori, li avevo incitati a portare avanti il
progetto
Drowning Pool, ma non riuscii più a trascorrere del tempo
con loro, finendo per
interrompere ogni contatto perfino con Mike, con il quale avevo
intrapreso una
relazione da circa un anno, suscitando il disappunto di Dave.
Così,
nei giorni che precedettero
il concerto al Rock am Ring, tutti i componenti della band erano
eccitatissimi,
coinvolgendo anche me, nonostante non facessi effettivamente parte
della
formazione.
Potrei
raccontare di qualunque
altro concerto, ma ho scelto quella data per due ragioni: la prima
riguarda il
fatto che il concerto dell’Ozzfest mi sfugge, offuscato
completamente dal
ricordo del cadavere di mio fratello che io e i ragazzi ritrovammo
quella
stessa notte sul bus, e che ancora mi perseguita ogni volta che chiudo
gli
occhi; poi credo che in quell’occasione mio fratello fosse
realmente felice,
come mai lo era stato in vita sua e perciò, a parer mio,
diede il meglio di sé
sul palco.
Infatti,
fu tutto fantastico.
Prima di salire sul palco, Dave mi strinse a sé, traboccante
di emozione e io
gli augurai buona fortuna, pur sapendo che non avrebbe realmente avuto
bisogno.
Era un grande cantante e l’avrebbe dimostrato, come al solito.
Con
un veloce bacio a fior di
labbra, anche il mio batterista mi salutò e gli altri mi
sorrisero, poi tutti
insieme corsero sul palco.
Faceva
caldo e le tenebre non
erano ancora calate. Tuttavia, dietro le quinte il buio era quasi
totale.
Eppure fui felice di poter assistere all’esibizione dei
Drowning Pool da là,
sentendomi speciale.
La
band di Dave mi piaceva sul
serio, non soltanto perché mio fratello e il mio ragazzo ne
facevano parte.
Erano grandiosi. Sul palco si scatenavano come pazzi e davano il
massimo.
In
ogni caso, dopo l’Ozzfest,
seppur avessi suggerito loro di non abbandonare il progetto in onore di
Dave,
smisi di comprare i CD successivi a Sinner. La voce
perfetta per i
Drowning Pool era quella di Dave, nessun altro sarebbe stato in grado
di
sostituirlo.
La
band suonò Tear Away,
la mia canzone preferita. E, anche se non lo specificarono, sapevo
perfettamente che era dedicata a me.
Ricordo
ancora quanto la udii per
la prima volta, in saletta. Me ne innamorai all’istante e i
ragazzi decisero
che quella sarebbe stata la canzone di Liz.
Fu
Bodies l’ultimo pezzo
in scaletta, poi il quartetto scese dal palco e corse a raggiungermi.
Come da
rituale, i ragazzi mi si strinsero attorno e io cominciai a ridere,
facendo
loro mille complimenti, e prendendo in giro C.J. per i suoi convulsi
movimenti
sul palco, chiedendogli per la millesima volta come facesse a suonare,
muovendosi a quel modo.
Poi,
ci furono i festeggiamenti.
Mi
divertii tantissimo con i
ragazzi, tra una birra e l’altra, a ridere e scherzare.
Stevie, come sl solito,
cominciò a delirare a causa degli effetti
dell’alcol e ci fece morire dal
ridere.
Sicuramente
il Rock am Ring del
2002 è il ricordo più bello legato a mio
fratello. Mi aveva riempito il cuore
di gioia vederlo in pace con se stesso, sul palco mentre cantava,
fissando il
suo pubblico con riconoscenza e gratitudine.
Dave
diceva sempre: «È grazie a
loro se continuo a fare musica, grazie al loro calore e al loro amore.
Per me
la musica è amore, amore incondizionato».
E,
da quando lui non c’è più, ho
capito che aveva perfettamente ragione, poiché è
soprattutto grazie alla sua
musica che riesco a scacciare i brutti ricordi legati a lui e ad
accogliere
quelli positivi.
Ricordo
come se fosse ieri cosa
mi disse poco prima di ripartire dalla Germania per tornare a casa, in
Texas.
Mi
guardò negli occhi e sorrise,
seduto sul bordo del suo letto dentro il bus. Poi disse:
«Liz, sai, mi somigli
tanto. Se un giorno io non dovessi esserci più, so che
saresti all’altezza di
sostituirmi degnamente».
E
queste parole mi rimasero
incastrate nell’anima, e ancora oggi vi risiedono, indelebili
come il suo
sorriso.
I'm
tearing away
Pieces are falling I can't
seem to make them
stay
You run away
Faster and faster you can't
seem to get away
Break
Hope
there's a reason
For questions unanswered I
just don't see
everything
Yes I'm inside you
Tell me how does it feel to
feel like this
Just like I do
I
don't care about anyone else
but me
I don't care about anyone
I don't care about anyone
else but me
I don't care about anyone
Do
I really want this
Sometimes I scare myself I
just can't let it
go
Can you believe it
Everything happens for
reasons I just don't
know
I
don't care about anyone else
but me
I don't care about anyone
I don't care about anyone
else but me
I don't care about anyone or
anything but me
God
damn I love me
I
don't care about anyone else
but me
I don't care about anyone
I don't care about anyone
else but me
I don't care about anyone or
anything
I don't care about anyone
else but me
I
don't care about anyone
Ecco,
questo è il tributo che David Williams merita.
Per
me è stato, è e sarà sempre un
grandissimo cantante.
R.I.P.
Ringrazio
Soul Dolmayan per il bellissimo banner e per avermi aiutato con la
revisione di
questa storia ♥
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