Love me or leave me at London.

di Ali1D
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Capitolo 2
Elisabetta POV

Passarono i giorni, le settimane, i mesi e tutto restò uguale fino a quando,
un giorno...
"Shut the door, turn the light off..."
il mio cellulare squillò, risposi e feci giusto in tempo a sentire Ele dire:"Vieni subito da me!" che riattaccò.
Mi catapultai fuori di casa e in cinque minuti ero da lei.
Mi aprì una ragazza sulla ventina con dei lunghi capelli biondi...
credo fosse la cugina, ma non mi soffermai sui particolari.
"C'è Eleanor?" chiesi guardandomi intorno.
"Sì, è di sopra. In camera sua." mi disse lei cortesemente.
"Grazie." dissi accennando un sorriso e avviandomi per quella casa che ormai conoscevo come le mie tasche 
(anche se io non so mai cosa trovo nelle tasche quindi il paragone è fatto un po' a cavolo xD).
Appena entrai trovai la stanza sottosopra con i vestiti buttati a terra e Ele stesa su letto a fissare il soffitto… 
quella camera non era mai stata così disordinata O.o.
Appena mi vide balzò in piedi e mi saltò addosso.
Le chiesi il perché di quella reazione facendola calmare e sedere sul letto.
Quando si calmò un po' cominciò a parlare...

Eleanor POV.

Non potevo credere a quello che mi era successo... 
se non ci credevo io come facevo a farlo credere a Elly!?!                                                                                                                                                 
Cominciai a raccontare, ma prima: “Elly.. forse potrai non credermi, ma ascoltami per favore.. è importante..”                                                                                                        
“Tranquilla, io ti crederò.. basta che non mi dici che hai visto gli alieni.” Ripose scoppiando in una di quelle sue risate contagiose.

Elisabetta POV

Quando mi disse così mi misi un po’ paura, ma la buttai sull’ironico… infondo cosa poteva mai essere?
Quando conosci bene Eleanor ti rendi conto del fatto che nei suoi discorsi non ci può mai essere qualcosa di veramente serio.                                                                                                                                                                   
Poi cominciò a raccontare: “Ieri stavo camminando per strada e vidi un ragazzo circondato da migliaia di altre ragazze urlanti. 
Non ci feci molto caso e continuai. Ero stanca di camminare e i piedi stavano cominciando a farmi male allora presi un Taxi, 
ma non feci in tempo a chiudere la portiera che il ragazzo si infilò dentro con me. 
Era molto simpatico e, bhè, una cosa tira l’altra, passai con lui tutto il pomeriggio..”
fece una pausa come se non fosse sicura su quel che doveva dire.. 
dopo qualche minuto di silenzio imbarazzante continuò:
“Bhè, sai chi era? Era LUI, quella sottospecie di carota umana, il nostro Peter Pan, insomma, Louis Tomlinson.. quel Louis Tomlinson.”
Quando pronunciò il suo nome gli occhi le luccicarono, non come ogni altra volta, come una semplice fan, quello che si poteva vedere nei suoi occhi era amore, nient’altro…





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