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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di
RUMIK0 TAKAHASHI; questa storia è stata scritta senza alcuno
scopo di lucro '.
Ho
scritto questa fanfiction esclusivamente come mio tributo personale
alla grande autrice Giapponese, con la speranza che alla fine lei o
qualcun altro, ci fornisca nuovo materiale di Ranma sotto forma di
Manga o di Anime.
Durante
la mia storia troverete molti riferimenti, citazioni e tributi
relativi a film(SENZA ESCLUSIONE DI COLPI), videogiochi genere”
picchia-duro” (TEKKEN-MORTAL KOMBAT)e anime/manga (DRAGON BALL
E OVVIAMENTE LO STESSO RANMA 1/2).
Preciso
comunque che già immagino che molti puristi del genere non
apprezzeranno il mio usare “i nomi italiani” delle
tecniche dei vari personaggi.
Tuttavia
ho preferito così, perché credo che le tecniche di
lotta scritte in italiano rendano più “sciolta la
lettura”.
In
generale per comprendere appieno la mia fanfiction è
necessario avere una buona conoscenza del manga e dell’anime di
Ranma. Buona lettura e commentate in tranquillità.
Da
studente di Farmacia sono anni che non scrivo niente che non sia una
formula chimica, personalmente questa storia è stata anche un
modo per verificare se mi è rimasta ancora la
fantasia….Saluti!
FIGHT
FOR YOUR DESTINY!
Erano passati tre mesi dal mancato
matrimonio; tre mesi da tutto quel disastro che aveva portato il
povero Ranma a perdere l’acqua dell’ ”uomo
affogato”, completamente ingoiata da Happosai.
Tre mesi nei quali i sui rapporti con
Akane non erano cambiati di una virgola; la vita fra i due continuava
a scorrere come sempre.
Entrambi continuavano a provocare
l’altro, litigavano e facevano pace; rilitigavano e si
scusavano a vicenda.
Poi c’erano ovviamente le solite
spasimanti che apparivano di tanto in tanto a cercare di conquistare
il loro amato Ranma, il quale continuava il suo copione fatto di
arrossamenti, fughe e successivi litigi con Akane che rischiava di
volta in volta l’ulcera per la gelosia.
Qualcosa che fosse cambiato però
c’era: a nessuno Akane aveva dato a vedere che fosse arrabbiata
del suo mancato matrimonio (in primis al suo amato codinato),tranne
che alle sue dirette rivali.
Lei era sempre stata gentile con tutte
loro nonostante le varie liti, ma dopo la mancata cerimonia aveva
optato per la totale indifferenza nei loro confronti.
Shampoo e Kodachi non erano di certe
infastidite da questo comportamento, anzi tutto ciò provocava
in loro una sorta di piacere.
Ukyo invece era dispiaciuta da ciò
che stava avvenendo; in fondo era sempre stata la più
sensibile fra le rivali di Akane e nonostante tutto considerava
quest’ultima un amica; tuttavia dopo il mancato matrimonio
aveva deciso di lottare ancora più aspramente per il suo
Ranchan.
Quella notte Ranma se ne stava
beatamente spaparanzato sul tetto di casa Tendo. Aveva
particolarmente esagerato quella sera con la cena. L’estate era
iniziata da poco; la serata era fresca, nell’aria spirava una
brezza che lo rilassò, chiuse gli occhi e inizio a vagare con
la mente.
Un fiume d'immagini si susseguì
nella sua mente:
per primo pensò a Kasumi e alla
sua cucina.
Da quando abitava in casa Tendo i pasti
cucinati dalla più grande delle tre sorelle, erano per lui
momento di vera gioia. Lui che era cresciuto in cattività, con
un padre che ha sempre e solo pensato ad allenarlo ma raramente ad
accudirlo e con Nodoka ritrovata solo recentemente, Kasumi era ciò
che più si era avvicinata al concetto di madre nei suoi primi
mesi a Nerima.
Kasumi… Nabiki….e il
pensiero andò così ad Akane….testarda, cocciuta,
senza sex appeal..<< La mia Akane… >>disse fra
sé…e la mente tornò a quel momento: il monte
Hooh, Safulan ….
Strinse gli occhi in una smorfia di
dolore e si rialzò di soprassalto.
Si rannicchiò chiudendosi in se
stesso con le ginocchia:<< Ho rischiato davvero di perderti
quella volta … >>.
Decise di andare a letto; mentre
rientrava in casa una strana depressione si impadronì di lui.
Akane era già nel letto ma non
riusciva a dormire.
Erano ormai molte notti che prendeva
sonno a fatica, per la precisione da tre mesi.
<< Tre mesi in cui tu non mi hai
detto niente…niente…un commento...un cenno su ciò
che è successo…Ranma sei uno stupido…ti odio….!
>>
Ma in cuor suo lei sapeva che erano
parole nulle, prive di verità e sincerità….lei
lo amava e sapeva che anche lui la amava. Glielo aveva fatto capire
chiaramente….<< AKANEEEEEEEEEE…!!!!! >>
risuonava il suo grido più volte nella testa.
Uno delle poche manifestazioni di amore
di Ranma da parte sua…..
Si addormentò sperando che
domani potesse cambiare qualcosa, pregando che un evento o una
qualsiasi altra motivazione potesse portare uno dei due a esporsi,
liberandoli così da quel orgoglio che opprimeva entrambi e che
da troppo tempo li stava tenendo bloccati.
Si addormentò.
<< Ranma sei ancora sveglio??
>>affermò un assonnata Nodoka nell’incrociare il
figlio nel corridoio di casa Tendo.
<< Sì…. >>sospirò…
<< Perché sospiri?
>>ribatte la madre.
<< Niente… e
che...io…cioè…vorrei….Akane…
>>inspirò e riprese:
<< vorrei tanto sapere... se
quella donna prova almeno la metà di quello che provo io per
lei…ho lottato contro chiunque per lei, lo sempre difesa e
sostenuta; sì la tratto male, la insulto, ma che colpa ne ho
se sono così??!!…se non riesco a dirle chiaramente
quello che sento…e in tutto questo perché lei non mi
dice niente???Perché continua a comportarsi come sempre??Ha
anche smesso di cucinarmi quelle schifezze dei suoi piatti...ma dico
io se un uomo si ama si cucina per lui…magari possibilmente si
cerca di farlo bene…se mi ama perché non impara a
cucinare bene??!!..perché non la smette di darmi del
maniaco??!!perché non mi fa una carezza o un gesto
affettuoso??!!…perché non mi dice che non mi voleva
sposare solo per l’acqua??!!….io.. >>Nodoka tappò
la bocca del figlio.
<< Ascoltami Ranma, tutte le
risposte che cerchi sono dentro di te! Solo quando avrai fatto
chiarezza con te stesso saprai ciò che vuoi sapere...va a
dormire ora! >>lo baciò in fronte.
Ranma rimase perplesso:<< ehm
...Mamma.. >>.
<< Cosa c’è? >>.
<< non dire a nessuno di questa
discuss... >>.
<< Stai tranquillo…
>>Nodoka si ritirò nella stanza, dove Genma già
russava alacremente.
Ranma si diresse nella sua stanza (da
quando anche Nodoka abitava con loro, Soun aveva reso abitabile la
soffitta ricavando una stanzetta per il genero) stupito di se stesso
nell’essersi riuscito a confidare con la madre in quel modo.
Si spogliò e si coricò
con la consueta tenuta in boxer e canottiera bianca.
Sperò
tanto che l’indomani potesse succedere qualcosa di nuovo…..
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