We were meant to fly.

di ohijackles
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First charapter.

"Corri, cazzo, corri" mi sussurravo mentre col fiatone correvo disperatamente con la speranza di arrivare in orario a scuola e che i bidelli non mi chiudessero le porte in faccia. 
La sveglia non era suonata, la macchina si era rotta e l'autobus era in ritardo; un bel modo per iniziare la giornata insomma.
Scansavo le persone gridando degli "scusi" o "si levi dai piedi" cercando di non far male a nessuno; ero allibita da quanta gente potesse esserci di martedì mattina in giro per Londra.
Ero sicura che non sarei arrivata in orario, ma valeva la pena tentare; i bidelli mi odiavano, senza apparente motivo, e si divertivano a farmi sempre beccare. Forse a causa di quella volta che avevo riempito l'aspiravolvere di uno dei tanti di acqua..
Mi fermai un secondo, appoggiando le mani alle ginocchia per riprendere fiato, e mi preparai a ripartire, ma non mi accorsi di un ragazzo che si era fermato davanti a me; da brava idiota gli andai addosso e caddi col sedere per terra. 
"Di bene in meglio, cribbio" imprecai gracchiando; ero finita, Mr. Foster non me l'avrebbe perdonata questa. Non ero mai stata giusta nei suoi confronti, ma mi ero ripromessa di non saltare più nessuna sua lezione; modo migliore per mantenere le promesse.
Guardai in alto e vidi il ragazzo sorridere leggermente; aveva un cappello e delle cuffie al collo, e mi ricordava stranamente qualcuno che avevo già visto.
"Tutto bene?" rise; anche la sua risata mi sembrava familiare.
"No, non va tutto bene. Cazzo, faccio tardi a scuola!" sbottai maledicendo la mia sfortuna; il ragazzo mi tese la mano per aiutarmi ad alzarmi e io la afferrai titubante.
Con uno strattone mi ritrovai sui miei piedi e con un grande dolore alle chiappe; mi ripulii velocemente i jeans e tornai con lo sguardo sul mal capitato.
Aveva gli occhi verdi e un bellissimo sorriso; la sensazione di averlo già visto in precedenza persisteva.
Chi era? Perchè mi sembrava così familiare?
"Ti sei fatta male?" chiese preoccupato.
"Argh, un po' al sedere. Okey, senti. Scusami davvero tanto per l'accaduto, ma ora devo veramente scappare.. E' stato un piacere.. No, non è stato un piacere, ti devo aver fatto male.. Ciao." lo scansai e vidi alcune ragazze lì intorno guardarmi sbigottite; mi guardai la maglietta, con la paura che mi fossi sporcata di sangue e sembrassi un mostro, ma era pulita.
Ripresi a correre e sentii il ragazzo dietro di me urlare "Aspetta! Dimmi almeno come ti chiami!"
Mi voltai "Claire, mi chiamo Claire!" tornai sui miei passi salutandolo con un movimento veloce della mano.
Arrivai davanti a scuola con i muscoli delle gambe che imprecavano dal dolore, e come mi aspettavo le porte erano chiuse; guardai dentro e vidi il bidello sorridermi beffardo.
Non riuscii a trattenermi; gli feci una linguaccia e un bel dito medio.
"Fanculo" borbottai guardandomi intorno alla ricerca di qualcosa di divertente da fare; un volantino attirò la mia attenzione.
Lo afferrai e lessi: "I The Wanted faranno visita a questa scuola, per raccontarci della loro esperienza e di come vivevano prima di diventare famosi. Non perdeteveli, risponderanno alle vostre domande e rimaranno per gli autografi e foto. Alle 10.30 in auditorium".
The Wanted, li avevo già sentiti, parecchie volte; la mia coinquilina, Danielle, era una loro grande fan, passava interi pomeriggi ad ascoltare loro interviste.
Io non ci avevo mai dato tanta importanza, non era il mio genere di musica; chissà se avesse saputo che sarebbero venuti alla mia scuola, probabilmente sarebbe morta sul colpo.. 
Presi una sigaretta e l'accesi, sedendomi sul muretto in attesa dell'apertura delle 10.00 delle porte.
Dopo dieci minuti di far niente, un van nero arrivò nel parcheggio e si fermò davanti all'entrata; io nel frattempo avevo acceso un'altra sigaretta e me la stavo tranquillamente fumando.
La portiera del van si aprì e ne uscirono cinque ragazzi, uno dietro l'altro; dovevano essere loro.
Buttai fuori il fumo e quasi mi cadde la sigaretta per lo sgomento; l'ultimo ragazzo uscito dal van era quello contro cui ero andata addosso.
Ecco perchè mi ricordava qualcuno, l'avevo già visto nei poster di Danielle e nelle interviste; risi, pensando alla reazione che avrebbe avuto Danielle se fosse stata al mio posto.
Il ragazzo alzò gli occhi e mi vide, si fermò un secondo per inquadrarmi meglio e mi sorrise a sua volta; era carino però.
"Ehy, sai che fumare alla tua età non fa bene?" disse improvvisamente uno di loro; pelato, occhi azzurri e un sorriso strepitoso.
"Parla lui" ribattei indicandogli la sigaretta nella sua mano.
"Bè, io sono vecchio.." rispose ridendo.
"Già, come se cambiasse qualcosa.."
"Non dovresti essere a lezione? Che ci fai qua fuori?" si intromise un altro; capelli ricci e leggermente rossi, occhi azzurri, bella faccia.
"Sono arrivata in ritardo, potete chiedere a lui.." dissi indicando il ragazzo col cappellino.
Lui rise "Già, mi è venuta addosso. Come va il sedere?"
"Ancora dolorante, grazie. E la tua schiena?"
"Fa ancora male, prego." sorrise; era davvero carino.
"Vi siete conosciuti, quindi.." fece un moro, bel sorriso, leggera barba..
"Acuta osservazione" feci aspirando dalla mia sigaretta; la spensi contro il muretto e me la infilai in tasca.
Il moro rise "Nathan, non ce la presenti?"; Nathan, il nome mi ricordò che era il preferito di Danielle.
"Claire, giusto?" chiese titubante; annuii.
"Piacere, Claire, tu ovviamente saprai chi siamo.." fece sicuro il moro con la sua mano stretta alla mia.
"In realtà no.. So che siete i The Wanted.. Tutto qui.." ammisi arrosendo; i cinque si guardarono e scoppiarono a ridere.
"Oh, va bene comunque. Io sono Tom" il ragazzo mi sbatacchiò la mano per presentarsi e poi si allontanò, lasciando il posto al primo che mi aveva parlato.
"Io sono Max, piacere
"Io sono Siva.." era alto, un po' più scuro di pelle degli altri, ed era irlandese; si limitò a sollevare la mano a mo' di saluto.
Il riccio mi stava fissando, e rinsavì solo quando Max gli diede una pacca sulla spalla; mi si avvicinò con la mano tesa e io gliela strinsi.
"Io sono Jay.." si presentò; mi piaceva, aveva una bella voce..
"Mi sono già dimenticata tutto, ma son solo dettagli" dissi con un leggero sorriso, ricambiato poi da tutti.
"Ehy, manco io!" Nathan si fece avanti e mi prese per mano "Io sono Nathan, piacere di conoscerti, Claire.." disse con un tono di attesa.
"Abignale, Claire Abignale.." risposi; erano cinque ragazzi estremamente simpatici, a pelle.
"Voi siete in anticipo, invece.. Dovreste essere venuti per le 10.00, l'incontro è alle 10.30.." feci puntando il volantino.
"Oh, davvero?" chiese Max prendendo in mano il pezzo di carta e leggendolo velocemente "Ops"; Tom lo fissò a bocca aperta.
"Mi stai dicendo che avrei potuto dormire mezz'ora in più?" sbottò con voce indignata.
"Eeeh, capita!" si giustificò alzando le spalle.
"Sei sempre il solito, Max! Scusa, Claire, avresti una sigaretta da offrirmi, io sono rimasto senza.." mi chiese Tom dopo aver dato uno schiaffo in testa all'amico.
"Oh, certo" presi il pacchetto dalla borsa e glielo offrii; presi anche l'accendino e gliela accesi.
"Allora, in che hanno sei?" mi domandò Jay.
"Ultimo, ho 18 anni, tra poco 19.."
"Come Baby Nath!" esclamò il riccio dando una pacca sulla spalla di Nathan che iniziò a guardarsi i piedi.
"Baby Nath?" domandai senza capire.
"Mi chiamano così perchè sono il più piccolo del gruppo.." mi spiegò l'interessato; era arrossito, o sbagliavo?
"Quanti anni avete?"
"Io, Siva e Tom 23, Jay 21 e Nath 19.." spiegò Max.
"Wow, siete vecchi" risi prendendo in giro i tre, che mi risposero con una linguaccia. 
"Quindi non hai mai sentito una nostra canzone?" mi chiese Tom aspirando dalla sua sigaretta. 
"Nope.. Cioè, la mia coinquilina è una vostra grande fan. Mi è capitato di sentire qualche vostra canzone proveniente dalla sua camera, ma non le ho mai ascoltate con vivo interesse.."
"Neanche Glad You Came?" fu Siva a parlare.
"Se mi dici il titolo non mi dici niente.."

The sun goes down, the stars come out,

and all that count, is here and now,

my universe will never be the same,

I'm glad you came..

Intonò Max; la melodia mi ricordava qualcosa, ma come avevo già detto, niente di illuminante.
"Non ti dice niente?" chiese.
"Qualcosa.. L'hanno messa una sera in discoteca, credo.." risposi accendendomi un'altra sigaretta; stavo fumando troppo ultimamente, ma era l'unica
cosa che mi distraeva dalla mia situazione.

"Mhm, peccato.. Ci sarai anche tu in auditorium?"
"Probabilmente sì, è pur sempre un'occasione per balzarsi due ore di scuola.." 
"Chi avresti avuto in quest'ora?" s'intromise Nathan, che fino a quel momento era stato zitto.
"Storia, e il professore già non mi sopporta. Mi aspetto una bella sceneggiata al mio ingresso.."
Parlammo per un bel po' di tempo, il quale passò così in fretta che neanche mi accorsi del suono la campanella che indicava la fine dell'ora.
"Non dovresti entrare ora?" mi fece Nathan, interrompendomi il mio profondo discorso filosofico sul fumare alla mia età.
"Oh, hai ragione" presi la borsa in spalla e mi preparai ad entrare "Allora, ci vediamo dopo.." li salutai.
I cinque mi fecero un cenno con la mano ed io aprii la porta, sotto lo sguardo attendo dei bidelli.
"Che volete voi?" ringhiai superandoli; con passo veloce mi diressi all'armadietto e presi i libri che mi servivano.
"Oh, chi si vede!" esclamò con voce acida Mr. Foster.
"Professore, le giuro che questa volta non è stato intenzionale!" mi difesi.
"Sì, e io le credo signorina Abignale!" sbottò irritato; ero finita.
"Ora credo proprio sia il caso di mandarla in presidenza" sorrise beffardo, fiero di sè.
"No, la prego, non dalla preside!" lo pregai.
"E' stata colpa mia se è arrivata in ritardo!" si intromise una voce ormai familiare; mi voltai e vidi Nathan avanzare.
"Le sono andato addosso mentre correva qui e l'ho trattenuta a parlare, è tutta colpa mia" mentì; mi guardò e fece un impercepibile occhiolino.
"E tu chi saresti?" chiese minaccioso Foster.
"Nathan Sykes, dei The Wanted.." si presentò.
"Ahah, e lei pensa davvero che ci caschi? Ha organizzato un bel piano, Abignale!" rise il professore.
"Se vuole vado a chiamare il resto del gruppo, è proprio qui fuori.." fece tranquillamente Nathan; l'uomo smise di ridere e lo fissò serio.
"Mi sta dicendo la verità?" chiese più a me che a lui; io annuii semplicemente.
"Bè, se la mette così, allora corra subito in classe, Abginale. Ma se capiterà ancora che non la veda a una mia lezione, non ci sarà più il signorino Sykes a salvarle il culo" disse acidamente superandoci; sospirai sollevata.
"Grazie Nath, mi hai salvato la vita!" gli sorrisi; quasi lo abbracciai, ma riuscii a trattenermi.
"Figurati, nessun problema. Ora corri, ci vediamo dopo!" mi accarezzò lievemente la spalla e se ne andò; corsi in classe ed entrai.
"Meglio tardi che mai" annunciò la professoressa Pirrot "Avanti, si sieda".
-- 10.30 --
"Le classi sono convocate in auditorium" annunciò la voce del preside dall'altoparlante; le ragazze della mia classe iniziarono ad emettere versi striduli, eccitate al pensiero di vedere i loro idoli.
Risi sotto i baffi; se solo avessero saputo che cosa mi era successo e con chi avevo passato la mattina. 
Seguii il gruppo di ragazzine urlanti in silenzio, e una volta in auditorium riuscii a trovare un posto in seconda fila.
Dopo cinque minuti di attesa in cui si sentiva percittibilmente l'eccitazione delle fan dei The Wanted, i cinque apparvero dai dietro le quinte e si sedettero sulgli sgabelli appositi per loro.
I loro sguardi percorsero la platea, e quando mi videro, si fermarono; i cinque mi salutarono con un movimento della mano, per poi tornare a guardare il resto della gente.
Cercai di nascondermi affondando nella poltrona, con gli sguardi sbigottiti puntati addosso delle ragazze che mi circondavano.
"Perchè ti hanno salutata?" mi chiese una.
"Naaah, avranno salutato il gruppo di ragazze che c'è qui.." cercai di mentire.
"Nono, stavano salutando proprio te!" ripetè lei, sicura.
Non riuscii a rispondere che i ragazzi iniziarono a parlare; ringraziai il cielo e mi misi ad ascoltare.
Passò si e no un'ora e mezza; le persone facevano domande, e loro rispondevano.
Alla fine di tutto, la band scese dal palco e si mise in platea, per poter fare autografi e foto con le fan.
Io rimasi seduta al mio posto a guardare quella scena, ridendo di quanto potessero sembrare stupide le ragazze di quella scuola, quando vidi Jay venire nella mia direzione.
"E tu? Niente foto?" mi chiese con un sorriso.
"Naaaah, se lo meritano di più le vostre vere fan. Io vi conosco solo da due ore..
"Dai, vieni." fece, senza distogliere lo sguardo da me. 
"No, davvero, non voglio!" mi vergognavo, anche perchè parecchie persone si erano girate nella nostra direzione; mi guardavano come se fossi una specie di alieno venuto da non so quale paese, disgustate dal fatto che uno della band si era fermato a parlare con me e non con loro. 
"Oh eddai, insisto" sorrise di nuovo; non riuscii a rifiutare quella volta.
Avevo per la prima volta incontrato i suoi occhi, e mi ci soffermai parecchio; erano di un azzurro mare bellissimo.
"Va bene" sbuffai dopo essermi ripresa; feci il giro delle poltrone e mi avvicinai al riccio.
"Brava ragazza" mi scompigliò i capelli e rise.
"Ma io non voglio i vostri autografi!" sbottai con una leggera risata.
"Infatti non non vogliamo farti un autografo, abbiamo una proposta per te.." mi spiegò Nathan mentre firmava un diario ad una ragazza "Se resti qua un secondo, finiamo le foto e tutto e poi ti dobbiamo chiedere una cosa.."
"Se proprio devo" mi sedetti sul palco e aspettai che i ragazzi finissero quello che dovevano fare.
"Dio, quant'erano" si lamentò Tom sedendosi al mio fianco, dopo che l'orda di ragazzine urlanti se n'era andata, fissando indietro per lanciarmi uno sguardo di odio.
"Ma come fate a sopravvivere a tutte queste ragazzine urlanti?
"Ci siamo abitutati.." Nathan si sistemò al mio fianco "E' bello vedere il loro amore per noi.."
"Già.. Allora, perchè mi avete trattenuto?"
"Ti volevamo invitare a pranzo fuori, oggi.." fece Jay, seduto al fianco di Tom, sporgendosi un po' per guardarmi in faccia.
"C-cosa?!
"Bè, ci sei simpatica. Volevamo conoscerti un po' meglio.." spiegò Max.
"Che onore!" risi; non ci potevo credere "ma non sono neanche vostra fan!"
"E questo cosa c'entra? Non vuol dire che non lo diventerai.." ribattè Tom.
"Io.." li guardai uno ad uno, mi stavano implorando con gli occhi e mi sentii costretta ad accettare "oh, va bene!"
"Yesss!" esultò Jay.
"Io ho lezione fino alle 13.00.."
"Ti aspettiamo qua fuori e ti portiamo al Mac" fece deciso Nathan.
"Al Mac?" chiesi in contemporanea a Jay "Ragazzi, mi dispiace dirvelo ma sono vegetariana, e al Mac di vegetariano non c'è una bega.."
"Anche tu?" chiese sorpreso Nathan al mio fianco; lo guardai.
"Perchè, anche tu lo sei?"
"No, non io. Jay." mi voltai verso Jay e gli diedi il cinque.
"Troveremo un altro posto, stai tranquilla" fece Tom accarezzandomi la spalla. 
"Okey, allora ci vediamo qua fuori. Ora devo scappare, non vorrei ricevere qualche altro rimprovero.."
"Meglio, anche perchè non ci sarò più io a pararti il culo!" urlò Nathan mentre mi allontanavo; mi guardai indietro solo per vedere le facce sorridenti dei cinque ragazzi che mi salutavano. 

 

EYOOOO!

Allora, premettendo che come primo capitolo fa veramente schifo, ecco la mia prima FF sui The Wanted. 
Non ho molto da dire, solo che sono molto meglio di così; ma oggi è una giornata no e non sono potuta impegnarmi al massimo. 
Vi chiedo l'unico fare di non partire con un bel "questo capitolo fa cagare" lo so già.
Magari il prossimo sarà meglio, lo spero. 
Vabbene, con questo, spero di ricevere qualche recensione, non fa mai male a nessuno.
Se volete followarmi su Twittah sono @xsuperlouishere.
Muah.
#muchlove

 




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