Il golem di ferro e la bambina.
Ehy, tu, bambina, dico a te, sì, che stai
tremando come una foglia, con le spalle appiccicate
alla
parete di roccia!
Accidenti, sono ancora intorpidito... mi hai svegliato tu da quel lungo
sonno?
Non puoi negarlo, hai ancora in mano il telecomando. Cosa stai
farfugliando? Sì, ho detto 'telecomando', è
quella
scatolina che stai tenendo nelle mani tremolanti, non ne hai mai
sentito parlare?
Per la miseria, ma quanti anni sono passati? E ora, ragazzina, cosa
stai balbettando?
Go?... Go?.... Gole?.... Vuoi forse dire Golem? Dal modo in cui stai
scuotendo la testa avanti e indietro, lo prenderò per un
'sì'.
Insomma, in tutti questi anni, il linguaggio degli umani si
è involuto? Parlo con te, ragazzina!
E adesso perché ti sei rannicchiata e ti stai
coprendo il
viso con le braccia? Ho appena alzato una mano
nella tua
direzione, in fondo. E adesso perché singhiozzi? E
quelle lacrime?
E ora stai di nuovo balbettando.
Pa? Pa? Pau? Stai dicendo che hai paura? Ah, un momento, forse inizio a
capire. E' questa mano che ti fa paura? Si, forse a
ripensarci
è un pò grande, e tu sei davvero piccina. Nessun
problema, in fondo, la ritraggo subito e amici come prima.
Ma vedo che ancora hai timore, bambina mia. Quindi sono io che io ti
faccio così paura? E' perché sono così
grosso? Non
posso farci niente, cara, sono stato creato così.
Ma va bene lo stesso, non mi avvicinerò, d'altra parte, non
ho ricevuto alcun incarico relativo a nuocerti.
Mi hai chiamato Golem, poco fa, vero? La mia banca-dati lo rileva come
un termine arcaico, relativo a creature artefatte animate con la magia.
Non è proprio esatto, piccola, il termine più
adatto per
definirmi è "robot".
Che aria stupefatta che leggo nel tuo volto: forse questo termine ti
è sconosciuto? Ma quanti anni sono passati, millenni, o
decine
di millenni? Così tanto tempo che persino il ricordo di una
parola si è perso nell'oblio.
L'ultima volta che ero attivo, stava infuriando un conflitto tra due
grandi civiltà con tecnologie avanzate, ero stato creato
insieme
a tanti altri come arma di distruzione di massa. E mentre combattevamo,
successe qualcosa... un'esplosione, o qualcosa di più
grosso. I
miei dati relativi a quel momento sono incompleti. Chissà,
forse
il conflitto era degenerato a un punto che le due potenze si sono
annicchilite a vicenda, una sorta di fine del mondo. E magari,
chissà come, sono rimasto disattivato tutto questo tempo,
col
telecomando vicino a me, e millenni dopo arriva questa ragazzina che
inciampa nel controller e mi risveglia. Beh, coincidenze davvero
fortuite, ma probabilmente non hai capito nulla di ciò che
ho
detto, vero, bambina?
Bambina? Bambina? Accidenti, ero perso nelle mie elaborazioni e non mi
sono accorto che è scappata.
Ehy, i miei sensori acustici hanno captato un grido, era la voce della
bambina!
Bambina? Dove sei?
Eccola, è inseguita da un branco di creature ostili. Dunque
i mostri non hanno smesso di infestare queste terre,
Bambina! Dietro di me! Mi occupo subito degli aggressori.
Bene, li ho messi in fuga, ma torneranno presto. Dannazione,
considerando questi pericoli, mi stupisco di come tu sia potuta finire
nel
mezzo di questa foresta ed essere ancora viva.
Finalmente ti sei decisa a parlare normalmente, mi era difficile
comunicare con te, quando balbettavi.
Però sei ancora titubante, hai ancora paura di me, quindi.
Ti sei persa nella foresta, dunque. Ed è capitato che tu
abbia inciampato in quella scatola... si chiama
telecomando, ti ho detto. Allora avevo ragione. Cosa mi stai dicendo?
Ecco allora il motivo del tuo timore. Tuo nonno ti parlava sempre di
leggende che narravano di giganti che distruggevano tutto
ciò
che incontravano, i cosiddetti 'Golem', e quindi credi che io sia uno
di quelli.
Beh, confrontando le analogie tra le leggende di cui mi racconti e i
dati in mio possesso prima del mio... sonno, allora sì,
credo di
essere proprio uno di quei 'Golem' di cui parli.
Ti vedo indietreggiare, ragazzina, hai ripreso a tremare.
Aspetta, prima di scappare, ascoltami, prometto che non mi
muoverò.
Poi potrai anche scappare e fare ciò che vuoi.
Non sono molto bravo a spiegarmi, allo scopo di attenuare il tuo timore
nei miei confronti.
Ma sappi che quel telecomando è già una garanzia
di
per sé. Quella 'scatola', come la chiami tu, è un
dispositivo di sicurezza, e ognuno di quei tasti è decisivo
per
mia sorte.
No, proprio adesso, mentre stavo spiegando...
Sono tornate le creature di prima, e adesso sono numerosissime! Per
adesso non si avvicinano per via della mia presenza, ma presto
guadagneranno coraggio e attaccheranno.
Ho poco tempo, bambina, per cui apri bene le orecchie.
Siccome sento la tua paura verso di me, un "Golem" distruttore, come
dici tu, non ti forzerò in alcun modo, né
prenderò
alcuna decisione. Con quel telecomando deciderai la mia sorte, e anche
la tua.
Se premi il primo pulsante del telecomando semplicemente mi
disattiverai. Io tornerò a dormire, e non dovrai aver
più
timore che io possa muovere un dito contro di te. D'altro
canto, ti ritroverai da sola ad affrontare tutte queste creature, qui
intorno, in attesa.
Se premi il secondo pulsante andrò in modalità
"berserk",
e affronterò le creature qua attorno. Comunque, in quella
modalità, non sarò in grado di distinguere tra
amici e
nemici, e potresti venire coinvolta tuo malgrado.
Se la tua paura è così forte da vedermi come una
minaccia, allora premi il terzo pulsante, mi
autodistruggerò.
Tuttavia, dubito che tu possa allontanarti in tempo per non venire
coinvolta dall'esplosione. Senza considerare i mostri qua attorno, tra
l'altro.
Esiste una quarta alternativa, e cioé quella di non premere
nulla, e provare a fidarti di me.
Allora ragazzina, cosa deciderai?
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