Anche nelle cose brutte c'è qualcosa di bello.
Anche nelle
cose brutte c'è qualcosa di bello.
Il suo nome era
Elizabeth Carter,ma
sin da bambina tutti la chiamavano Lizzie. In quel periodo aveva da
poco compiuto sedici anni.
La sua passione era il
canto. Aveva
una voce meravigliosa,e nonostante tutti la invitassero a partecipare
ai concorsi organizzati nella
città,lei si limitava ad esibirsi davanti ai familiari.
Amava
cantare,ma questo Elizabeth lo riteneva solo un modo di sfogarsi. Non
lo considerava come
una possibilità di futuro lavoro.
Quello che
desiderava,invece,era
poter diventare una brava traduttrice e viaggiare in giro per il mondo.
Amava le lingue e se avesse potuto avrebbe imparato tutte le lingue esistenti per
poter comunicare con persone di ogni parte del pianeta.
Era il
membro più
giovane dell'associazione di beneficenza "Smile for smile" che ogni
anno,tramite piccoli concerti,presentazioni teatrali e lavoretti estivi, raccoglieva dei soldi che
venivano
spediti alle famiglie povere della Sud Africa e dei paesi
economicamente poco sviluppati. Era fiera di poter aiutare
chi ne aveva
bisogno.
Come tutti gli
adolescenti,in particolare le ragazze,anche lei era
innamorata dei suoi cantanti preferiti. Adorava tutto ciò
che li
riguardava,sapeva
tante cose su di loro e uno dei suoi sogni più grandi era
quello di incontrarli.
Ad impadronirsi del
suo cuore era
un gruppo musicale attivo da poco più di due anni, ma
già
famoso in quasi tutto il mondo: One Direction.
La loro musica
l'aiutava tantissimo
sia nei momenti brutti che in quelli belli. Si rispecchiava in ogni
singola parola dei loro testi,che sapeva a memoria.
Diceva spesso che loro
erano una
delle sue tante ispirazioni e che poterli conoscere uno ad uno
dal
vivo sarebbe stata un'esperienza unica ed indimenticabile.
Trascorreva una vita
tranquilla,con
due genitori innamorati alla follia come due ragazzini,che non potevano
fare a meno di trasmettere tutto il loro amore alla figlia.
Jason Carter ed Emily McCan-Carter sostenevano la loro 'bambina',come
usavano chiamarla,in ogni sua scelta,le davano dei consigli e non le
vietavano niente,anche
perchè Elizabeth non era il tipo di ragazza che chiede cose
impossibili od eccessive.
Quella mattina per
Lizzie era l'inizio del giorno più importante,emozionante e
gioioso della sua vita.
Erano mesi
che aspettava ed
ecco che era finalmente arrivato il tanto atteso 24 luglio,giorno in
cui i suoi amati One Direction sarebbero venuti ad esibirsi nella sua
città.
Non era riuscita
neanche ad aspettare il suono della sveglia. Si era
svegliata molto prima e aveva iniziato a prepararsi.
Quando i suoi genitori
si alzarono Lizzie era già pronta. Indossava una maglietta
bianca con
sopra scritti i nomi dei membri della band,un paio di jeans corti e
delle converse semplici di color viola. Aveva legato i
capelli,lunghi,lisci e biondi, in una coda di cavallo e non aveva messo
del trucco sulla faccia.
Era nel bel mezzo
dell'estate e
aveva già vissuto l'imbarazzantissima esperienza di uscire
truccata per poi tornare a casa irriconoscibile.
In quel
periodo esporsi a quel sole forte la faceva sentire come un
gelato che pian piano si scioglie dal caldo.
La ragazza teneva
stretta a
sè una borsetta in cui aveva messo la sua fotocamera e delle
cartoline con le foto dei cantanti per gli autografi,in caso avesse
potuto raggiungere
il backstage.
Giunta
l'ora di avviarsi
verso la piazza in cui si sarebbe tenuto il concerto,il cuore di Lizzie
scoppiava di gioia. Era molto emozionata e il solo pensiero che tra
poco avrebbe realizzato
il suo sogno la rendeva la ragazza più felice del mondo.
Una volta saliti in
macchina,il padre mise in moto il veicolo e si diressero verso la loro
destinazione.
ʽʽAdesso stiamo
andando nella stessa direzioneʼʼ pensò Lizzie continuando a
sorridere.
In quel momento stava
osservando dal finestrino tutto quello a cui passavano davanti.
«Non
svenirai dall'emozione,vero?» le
domandò il padre abozzando una leggera risata.
«Certo
che no! Non devo perdermi questo evento per niente al mondo!»
esclamò la ragazza.
«Spero
che ti rimanga come un bellissimo ricordo per tutta la vita.»
disse la madre sorridendo.
Ma prima che Lizzie
riuscisse a
replicare davanti ai suoi occhi vide apparire all'improvviso un grande
bus
che gli veniva incontro,poi si fece tutto buio.
Non riuscì
a vedere
più niente. Sembrava avesse perso i sensi,ma il suo cervello
era
ancora in parte cosciente. L'ultima cosa che aveva sentito era il grido
della madre e un
forte
rumore di metallo che si scontrava con un altro metallo,o qualcosa del
genere. Avvertì una puzza di fumo e ruggine. Aveva paura.
Non
riusciva a muoversi. Cercava di aprire gli occhi ma la polvere che
c'era glieli faceva richiudere di nuovo. Provò a chiamare i
genitori sforzandosi di alzare la voce,ma le sue corde vocali rimasero
quasi immobili. Nessuno dei due le rispose. Cercava di trovare un modo
per uscire dalla macchina,ma il veicolo era girato sottosopra e le
porte erano bloccate. Cominciò a mancarle l'ossigeno e tra
non molto sevenne.
Dopo una
settimana,quando
finalmente il suo organismo stava cominciando pian piano a
riprendersi,Elizabeth aprì gli occhi e si ritrovò
sul
letto di un ospedale,piena di fili attaccati alle braccia e al petto.
Accanto a lei c'era Jason.
Il padre la guardava
sorridendo e
le stringeva la mano. La ragazza sorrise nel vederlo,ma la prima cosa
che riuscì a dire con un filo di voce bassissima fu ʽʽDov'è la mamma?ʼʼ.
Il signor Carter la tranquillizzò dicendole che la madre
stava
bene e che stava dormendo nella stanza accanto. Dandole un bacio
sulla fronte le
consigliò di riposare,avrebbero parlato più tardi.
La mente della ragazza
era piena di
domande. Cosa era successo? Perchè quel bus era apparso
così? Chi c'era dentro? C'erano altri feriti?
Le
infermiere entravano ed uscivano in una continuazione.
Le condizioni di Lizzie non erano del tutto
buone,perciò sarebbe rimasta nell'ospedale per ancora un bel po' di tempo.
Il padre e la madre ne
erano usciti
con meno ferite grazie ai cuscini di salvataggio che c'erano nella
macchina proprio per evitare la morte in casi come quello,ma Lizzie
aveva sbattuto forte la testa contro il sedile anteriore e aveva
inspirato dei gas che le avevano danneggiato i polmoni.
Senza accorgersene si
addormentò. Quando si svegliò,questa volta
trovò
accanto a sè un ragazzo giovane,poco più grande
di lei,che la
guardava. Sembrava che osservasse ogni minimo dettaglio del suo viso.
La ragazza lo
riconobbe all'istante
e non riuscì a credere che la persona davanti ai
suoi occhi
fosse davvero Liam Payne.
Gli sorrise,sperando
con tutta se stessa che non fosse stata solo un'allucinazione,e gli
chiese cosa ci faceva lì.
Lui
ricambiò il sorriso e le
spiegò che il bus con cui si erano scontrati era il loro. In
quel
momento avevano girato perchè avevano sbagliato
la strada e
l'autista non aveva visto la macchina,così si erano
scontrati.
Il ragazzo si scusò,pur sapendo che quelle parole
non avrebbero cambiato quello che era successo.
Elizabeth gli chiese degli altri ragazzi,per fortuna stavano tutti
bene.
Gli One Direction
avevano sospeso
il loro concerto,si sarebbero esibiti non appena la ragazza si fosse
ripresa. Erano molto scioccati da quello che gli era capitato,e
sentivano il
dovere di starle accanto e sostenerla finchè non
fosse guarita.
Per Lizzie,ogni giorno
passato
in quel ospedale,grazie alla compagnia dei ragazzi,era sempre
più bello.
In fondo,se stavano tutti bene,lei non aveva perso niente. Anzi,aveva
ricevuto l'opportunità di conoscere i membri del suo gruppo
preferito,uno ad uno di persona,come voleva lei,e stare con loro per
quasi due settimane.
Era arrivato
il suo ultimo
giorno di ricovero ed Elizabeth poteva finalmente ritornare a casa.
Dopo un paio di giorni sarebbe andata al concerto dei suoi
idoli e
avrebbe avuto la possibilità di salire sul
palco a cantare con loro. In ospedale i ragazzi avevano
scoperto la sua splendida voce e avevano
promesso di
dedicarle una canzone. Lizzie non poteva fare altro che gioire e
ritenersi la
ragazza più fortunata del mondo.
La
conclusione che la giovane Carter trasse da quella bellissima,e in
parte brutta,esperienza fu che anche
nelle cose brutte c'è qualcosa di bello.
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Author's
space.
Buongiorno/buonasera
c:
Questa è la primissima one shot che scrivo,e già
da adesso vi dico che non sono molto
convinta se la coniugazione dei verbi sia del tutto giusta o:
mi è venuto il mal di testa tra imperfetto,
passato remoto e tutto il resto D: perciò,vi
prego di avvisarmi se trovate qualche errore çç
Non chiedetemi cosa mi ha ispirato a scrivere questa storia
perchè io davvero non-lo-so.
Immagino le vostre facce,tipo "O.O" ahahah. Beh,io sono particolare..
vale come giustificazione? e.e
Cioè,le idee mi vengono così,da un momento
all'altro. A volte non ho un'ispirazione precisa..
Forse non vi interessava neanche,ma vabbè. LOL
Come sempre,vi chiedo di recensire
uù fatemi sapere cosa ne pensate,non lasciatemi col
dubbio.(?)
#lotsofhugs,
@iamstillhoping.
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