Salve
a tutti, eccomi qui con una nuova storia, sono
piuttosto emozionata, nonostante non sia uno di quei temi particolari
che non
si è mai visto in questo sito, ma per me è la prima volta che tratto il
tema
“migliori amici” e spero vivamente di riuscirci bene.
Prima di lasciarvi,
vorrei solo ringraziare la
mia Selena, Bec e Greta per
il sostegno e per aver dato
un'occhiata ai miei strafalcioni. Siete adorabili.
Detto ciò, non ho nient’altro da dire a parte che spero di riuscire ad
aggiornare
una volta a settimana, il giorno sarà la domenica, ma non vale per i
primi due
capitolo – cioè questo e il prossimo.
Per contattarmi, mi
trovate su facebook e sul gruppo,
dove troverete spoiler e anticipazioni. Ovviamente siete tutti i
benvenuti.
Questo prologo,
vivetelo quasi come una vostra amica che vi sta
raccontando una cosa... dal prossimo vivremo tutto al presente.
Buona lettura! Mi
rintano in un angolo con le dita incrociate, sperando
che il capitolo vi piaccia! Jess.
Cosa vuoi che
sia – Ligabue.
Premesse da tenere
sempre a mente:
Regola numero uno:
mai fidarsi della cugina pazza; potresti finire seriamente nei
guai.
Regola numero due:
non pensare mai che
potrebbe andare tutto bene, soprattutto se la cugina
sopracitata ti chiede di uscire con lei, il suo fidanzato e gli amici
di
quest’ultimo – ancora di più se sai che ci sono persone che conosci e
che ti
conoscono.
Regola numero tre:
andare sempre oltre le apparenze.
<< Tu non ti
rendi conto! Devi esserci, non puoi mancare! >>
Mi veniva da ridere
a vedere mia cugina così piena d’inventiva per
convincermi, ma cercavo di trattenermi, più che altro perché non volevo
ancora
acconsentire. Era troppo divertente vederla girarci attorno senza darmi
un
motivo, anche se sembrava impossibile che io
potessi mancare a nemmeno lei sapeva cosa di preciso.
Veronica è sempre
stata così, doveva assolutamente ottenere tutto quello
che desiderava e con me aveva sempre avuto la strada spianata: ho
sempre
adorato farla contenta, e quando si trattava di sciocchezze come
queste... beh
mi veniva facile accontentarla.
Quella sera sarebbe
cambiato tutto con il mio sì. Certo, in quel momento
non lo sospettavo minimamente, d’altronde avevo vent’anni, il mondo ai
miei
piedi poiché me ne ero andata a vivere per conto mio da qualche mese,
dividendo
l’appartamento con due ragazze fantastiche, ma quando mi trovai mia
cugina sul
pianerottolo quasi in ginocchio a implorarmi di uscire con lei – come
se in
quel periodo fossi una di quelle ragazze solo casa e lavoro; avevo
vent’anni,
di certo non rimanevo a casa di venerdì sera – acconsentii, anche se
non ero
proprio su di giri all’idea uscire con quella pazza di mia cugina, il
suo
ragazzo e gli amici di quest’ultimo.
Non ero stata
scoppiettante come al solito, più che altro perché era da un
po’ che non mi capitava di uscire con gente che non conoscevo o che non
vedevo
da parecchio tempo, ero abituata a uscire con la mia combriccola di
quattro
scoppiati e mi andava bene così, ma quando entrai nel solito bar che
frequentava mia cugina, capii che le cose sarebbero cambiate – almeno
per la
sottoscritta – e non perché il ragazzo dagli occhi azzurri
scoppiò a ridere
quando mi vide , ma bensì perché quando si alzò e venne verso di me
scuotendo
il capo, capii che non tutto era cambiato. Almeno, non lui.
<< Jess, mi
hai fatto perdere cinque euro, ma sono contento di
rivederti. >> Ridacchiai e mi lasciai abbracciare da Francesco.
Non lo vedevo dalla
bellezza di sei anni, praticamente da quando avevamo
finito le medie ma... quella sera sarebbe stata cruciale. Non accadde
niente di
eclatante ma ritrovammo la sintonia che avevamo avuto un tempo, almeno
da dopo
che la mia cotta nei suoi confronti – all’età di undici anni,
preferisco
precisarlo – scemò. Mi lasciai trascinare, e mi buttai a capofitto nel
loro
mondo fatto di partite a carte e insulti di vario genere verso chissà
chi e
senza un motivo.
Quella sera... avrei
scoperto delle nuove prospettive.
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