Hello, my love

di ItsLaylaHere
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Andy mi aveva risposto ad una mail. Ripeto: Andy mi aveva risposto ad una mail. ANDY MI AVEVA RISPOSTO AD UNA MAIL.
Aveva scritto “Ciao! Grazie mille per tutte queste canzoni, cara,” -sì, mi aveva chiamata CARA- “capisco che per te significo molto, giusto? Mi piacerebbe conoscerti, magari sapere da dove vieni o se mai ci vedremo. Beh, alla prossima canzone, quindi, un grosso bacio! -Andy”. Stavo letteralmente morendo. Non mi sarei mai aspettata una mail da chi amavo, ma soprattutto dal mio idolo. I fan non ricevono spesso messaggi di posta elettronica o risposte tramite social network dai propri idoli. La maggior parte della massa dei messaggi non viene nemmeno guardata, i post sono lasciati a marcire coperti da altri inutili commenti come i rifiuti in una discarica. Per qualche minuto, che sembrava eternità, non riuscii a muovermi: avevo la bocca semi spalancata e gli occhi fissi sul monitor del computer. All'improvviso mi alzai dalla sedia girevole e un sorriso si stampò sulle mie labbra. Mi ero appena dimenticata di tutto l'ammasso di negatività che mi circondava perché ero appena stata considerata con il mio amato, lo avrei visto e parlato.
Chiamai Sierra per riferirle l'accaduto e ci demmo appuntamento al parco. Mi vestii in fretta, passai una leggera linea di matita sugli occhi e volai fuori.
La raggiunsi in qualche minuto, il posto era vicino a casa mia.
-Erica!- mi corse incontro.
-Sieeeeee!- urlai mentre mi stritolava.
-Quindi che ti ha detto Andy?- sprizzava anche lei gioia da tutte le parti.
-Mah, sai, le solite cose, mi ringrazia per le canzoni e...- feci la vaga.
-E..?- era impaziente, quanto ero felice di creare un po' di suspance.
-E..- sorrisi -Eglipiacerebbeconoscermi- dissi tutto d'un fiato.
-COSA COSA COSA?-.
-Hai capito bene, scema!- ero in estasi, ancora non riuscivo a credere a quelle parole. Quanto mancava, tre mesi forse? Stavo scoppiando, le mie emozioni più forti continuavano a riversarsi attorno a me come un fiume in piena che abbatte gli argini del mio cuore.
Andammo a prenderci un gelato, era quasi un obbligo nei periodi caldi e afosi, e ci dirigemmo al fiume. Là ci sarebbero stati Jake e gli altri del gruppo che avevano trovato una sala prove a basso prezzo; Sierra avrebbe assistito.
La stanza non era veramente spaziosa, ma la disposizione della batteria, dei microfoni e del mixer già presenti la facevano sembrare più grande.
Iniziammo con “The Suburbs” per poi proseguire con delle cover. Ormai eravamo abbastanza affiatati come band.
Le prove continuarono per due ore abbondanti.

 

Ero sdraiata sul letto, una delle ultime fresche brezze dell'anno mi accarezzava la pelle nuda non coperta dal top e dai pantaloncini. Un ciuffo ribelle di capelli mi copriva gli occhi rendendomi parzialmente cieca. Chiusi gli occhi, immaginai i ragazzi ed io su un palco davanti ad una folla urlante di giovani che urlavano il nostro nome, sventolavano cartelloni e cantavano con me. Le urla dei fan mi riecheggiavano nelle orecchie, tutto era così divertente: noi ci scatenavamo sul palco, gli altri si muovevano al nostro ritmo.
LACANZONEPERANDY. LASUARISPOSTA. Questi due pensieri mi balenarono in mente. Effettivamente dovevo ancora scegliere cosa mandare al famoso cantante e vedere se, come nei miei sogni, mi aveva risposto ancora.
Aprii la casella di posta elettronica. Mail dai social network, mail da compagnie sconosciute, mail dal mondo, tranne da Lui. Certo, una persona della sua portata non badava più di una volta una sconosciuta come me. Già era stato fantastico e inaspettato che mi avesse risposto una volta. Chi poteva veramente credere che mi avesse scritto ancora? Nessuno. Appunto. Nessuno.
Presi il primo strumento che mi venne sottomano e suonai una melodia a caso.
I give my heart to you, I give my heart 'cause nothing can compare in this world to you”. Warmness On The Soul degli Avenged Sevenfold.
Certo, perché non potevo mandargli quella canzone? Era stupenda ed estremamente dolce, forse un po' troppo.

 

Mi coprii con il lenzuolo, abbracciai il cuscino e chiusi gli occhi, cercando di sprofondare in un sonno profondo. 





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