Broken.
I’m breaking down,
and
you can’t save me.
I’m
stuck in hell.
-God
must hate me, Simple Plan
Mi chiudo in camera ed accendo la
radio, alzando il volume
al massimo. Non voglio sentire le urla che provengono dal salotto,
né sapere
per cosa stiano litigando, questa volta. Voglio
semplicemente continuare ad ignorare tutto, altrimenti finirei di nuovo
a star
male, a dover sopportare tutto il peso di una famiglia sfasciata.
Ormai, in
casa mia, non si fa altro che litigare, ed ogni giorno è il
peggiore di tutti i
precedenti.
Tutto fa semplicemente schifo. Vorrei
essere forte e
riuscire a sbarazzarmi di tutto il dolore che provo.
Tutti
litigano con
tutti.
Il mio cuore sembra impossibile da
riparare.
L’amore è
l’ultima cosa che ho e la prima di cui avrei
bisogno.
Un abbraccio renderebbe tutto
maledettamente più semplice.
Ma ovviamente chi abbraccia una
povera quindicenne con
troppe cicatrici? Chi si prende la briga di conoscere una ragazza che
ha
scoperto la sofferenza troppo presto?
Quale persona, sana di mente, si
avvicinerebbe a me? Con la
mia matita sbafata e i miei capelli arruffati?
Chi diventerebbe amico di una pazza?
Nessuno.
Sono sola, come al solito, come
sarò sempre.
Non è colpa di nessuno,
solo mia. Io mi sono cacciata in
questa merda. Io ho deciso di essere quello che sono.
Ed ora io ho deciso che non deve
importarmi più di nulla.
Non voglio pensare agli altri. Voglio solo pensare a me stessa. Essere
egoista.
“Non
ne sei in grado.”
Lo so.
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