Prologo:
Ai
tempi di
Hogwarts Penelope Light era
ritenuta dai suoi professori una ragazza che avrebbe fatto strada: era
bella, intelligente, molto preparata ed aveva ottenuto dei M.A.G.O.
molto alti ma, una volta uscita dalla scuola, si era scontrata con la
dura realtà. Aveva cercato per mesi un lavoro nel Mondo
Magico,
ma sembrava che non ci fosse posto per lei; l'unica cosa che andava
bene nella sua vita era la relazione con Percy Weasley, quindi, la
Corvonero si era decisa a fare dei colloqui anche nel Mondo babbano ed
aveva trovato un posto come segretaria in un ufficio di avvocati a
Londra. Aveva lasciato la casa dei suoi genitori ed affittato un
piccolo appartamento vicino allo studio dove lavorava.
Con il passare del tempo si era abituata alla sua nuova situazione, ma
il suo fidanzamento con Percy aveva iniziato a risentirne. Il ragazzo
aveva ottenuto un lavoro al Ministero della Magia e, da quel momento,
era cambiato: sembrava essersi montato la testa e pensava che nessuno
fosse alla sua altezza. Penelope gli era rimasta vicina nella speranza
che, una volta tornato in sé, potesse essere tutto come
prima.
La relazione tra i due era continuata tra alti e bassi fino al maggio
1997, quando Percy l'aveva lasciata con parole molto dure.
«Penny, mi
dispiace ma dobbiamo lasciarci! Tu non sei abbastanza per me!»
Penelope era rimasta basita e, mentre il ragazzo usciva da
casa
sua, continuava a chiedersi dove avesse sbagliato con lui, ma non
capiva che era stato Percy ad esagerare.
La ragazza aveva continuato la propria vita senza di lui e, due mesi
dopo, si era accorta di avere un ritardo. Presa dalla paura e dalla
tristezza, in quei mesi non aveva fatto caso a tutti i sintomi,
perciò il giorno stesso era entrata in una farmacia ed aveva
acquistato un test di gravidanza. Arrivata a casa, si era rinchiusa in
bagno e, nemmeno due minuti dopo, aveva avuto la conferma che i suoi
sospetti erano realtà: aspettava un bambino.
In un primo momento aveva pensato di dirlo a Percy, ma le parole del
ragazzo le erano tornate in mente ed aveva finito per prendere una
decisione completamente da sola. Aveva vagliato ogni singola soluzione
possibile ed era arrivata alla conclusione che quello era il suo
bambino e nessuno avrebbe potuto amarlo e crescerlo meglio di lei. In
pochi mesi la sua vita era stata di nuovo rivoluzionata, ma a Penelope
non pesava questa nuova situazione; anzi si sentiva felice e completa
come mai prima di allora.
Nel frattempo la comunità magica era un subbuglio, gli echi
di
strane sparizioni continuavano a rincorrersi e la paura dilagava
ovunque.Naturalmente le notizie erano arrivate anche alle orecchie di
Penelope, la quale aveva deciso di trasferirsi per poter proteggere
meglio sé stessa e la creatura che portava in grembo. La
ragazza
si aspettava da tempo che la situazione degenerasse, infatti, uno dei
motivi di litigio più frequenti tra lei e Percy era proprio
il
credere o meno al ritorno di Lord Voldemort che era stato annunciato da
Albus Silente poco dopo il Torneo TreMaghi. Penelope era sicura che
l'uomo avesse ogni ragione per poter affermare una cosa del genere,
mentre Percy si era lasciato convincere da Caramell che fosse solo un
modo per potergli rubare la poltrona da Ministro della Magia. La donna
ricordava ancora la loro prima litigata, proprio su quell'argomento.
Era pomeriggio e lei
stava rientrando
dal lavoro, Percy doveva arrivare per cenare assieme e festeggiare il
loro anniversario, ma stava ritardando. Penelope si era messa a
cucinare i piatti preferiti del ragazzo, quando ad un tratto, la porta
si era aperta e Percy era entrato nell'appartamento con l'aria molto
alterata.
«Non se ne può proprio più di Silente
ed Harry
Potter. Le loro dichiarazioni hanno mandato il Ministero e l'intera
comunità magica nel caos. Non passa giorno senza che
qualcuno
telefoni per avvertirci dell'avvistamento di Tu-Sai-Chi da qualche
parte, sono stanco di questa situazione.»
La ragazza aveva imparato a lasciarlo sfogare, ma in quel momento era
particolarmente irritata perché Percy le aveva promesso che
avrebbero tralasciato l'argomento, almeno per quella giornata, quindi
la sua rabbia esplose in una difesa accorata dell'ex Preside e di Harry.
«Non dovresti parlare in questo modo né di Harry
né
tantomeno di Silente; avranno i loro giusti motivi per aver detto
quelle cose ed inizio a pensare che abbiano ragione. Se Tu-Sai-Chi
è tornato vuol dire che l'intera comunità magica
e non
è in pericolo e loro ci hanno solamente avvertito in
tempo.»
Percy l'aveva guardata come se la vedesse per la prima volta; aveva
scosso la testa e poi riniziato a parlare.
«Penny, cosa ne vuoi sapere tu? Non è per darti
contro, ma
non vivi all'interno della comunità magica da molto tempo e
non
puoi capire in che momento ci troviamo.»
Penelope era rimasta a bocca aperta ma, riacquistato un po' di amor
proprio, aveva difeso sé stessa e il suo lavoro.
«Mi stai per caso dicendo che non posso esprimere la mia
opinione
su questa situazione solo perché ho un lavoro normale? Che
cosa
sei diventato, Percy? Un leccapiedi dei nobili Purosangue del
Ministero, come Malfoy? Se pensi questo, allora dovresti uscire da casa
mia e non metterci piede mai più.»
Detto questo gli aveva mostrato la porta, come chiaro invito ad
esaudire la sua ultima richiesta; il giovane si era però
ripreso
e cercando di addolcirla le aveva parlato.
«Penny, su non litighiamo ancora per questo. Sono solamente
molto
stanco oggi e non intendevo veramente quello che ho detto. Adesso che
ne dici di cenare e festeggiare la nostra unione?»
Aveva detto le parole magiche che sapeva avrebbero fatto breccia nel
cuore di Penelope ed infatti, dopo qualche secondo, la ragazza aveva
sorriso e deciso di perdonarlo. Ancora non si poteva immaginare che,
nel giro di qualche mese, tutto sarebbe cambiato tra loro.
Da
quando aveva
scoperto la gravidanza, Penelope ripensava spesso ad ogni attimo
passato con Percy ed era arrivata alla conclusione che forse,
nonostante si amassero, non erano fatti per stare assieme. Nel
settembre di quello stesso anno, mentre Severus Piton veniva designato
Preside di Hogwarts, Penelope si trasferiva in un paesino irlandese
dove gli abitanti erano pochi e i suoi vicini, i signori Williams,
erano in attesa di una
bambina.
La giovane non aveva avvertito nessuno della sua partenza, sembrava
essere solo un'altra voce nella lista dei tanti scomparsi dalla fine
del Torneo. Mentre Lord Voldemort si impadroniva della Scuola di Magia
e Stregoneria ed Harry combatteva per contrastarlo, Penelope aveva dato
alla luce, nel mese di gennaio, un bel maschietto di nome Andrew
Percival Light.
Il bambino assomigliava come una goccia d'acqua al padre: aveva i
capelli corti e rossi e qualche lentiggine sulle guance. La madre lo
adorava e coccolava, cercando di crescerlo nel miglior modo possibile,
senza fargli mancare l'amore del padre.
Quando era nata la figlia dei vicini, Phoebe, Penelope si era convinta
che i
due bambini sarebbero andati d'amore e d'accordo e non si era
sbagliata, in poco tempo, erano diventati inseparabili: due ottimi
migliori amici!
Phoebe era nata a maggio, esattamente quattro mesi dopo Andrew, quindi
i due avevano giocato insieme praticamente da subito. I due erano
cresciuti molto in fretta ed erano diventati ragazzi di quasi undici
anni, ormai.
Penelope non aveva dimenticato il posto da cui proveniva e, con
l'avvicinarsi dell'undicesimo compleanno di Andrew, aveva parlato con
il figlio per dirgli che si trasferivano.
Era una mattinata di
gennaio e
Penelope aveva deciso che era arrivato il momento della
verità
assoluta per Andrew. Aveva richiamato il ragazzo in casa, visto che lui
stava allegramente giocando con Phoebe, ed aveva preso coraggio per
iniziare il discorso.
«Andrew, tu sai che noi ci siamo trasferiti qui prima che tu
nascessi e che siamo persone speciali. Vedi tra una settimana compirai
undici anni ed è tempo che noi torniamo a Londra,
perché
tu dall'anno prossimo frequenterai la Scuola di Magia e Stregoneria per
poter imparare ad utilizzare come si deve la magia. Fino ad ora siamo
stati parecchio fortunati, non hai mai commesso nessuna imprudenza
davanti ai vicini e agli abitanti del villaggio ma, mano a mano che
cresci la tua magia diventerà sempre più forte ed
hai
bisogno di qualcuno che ti aiuti ad usarla nel migliore dei modi.
Dovrai salutare Phoebe e i tuoi compagni di classe quest'estate,
perché ci trasferiremo subito dopo la chiusura della scuola
e a
settembre andrai ad Hogwarts, come me e tuo padre.»
Andrew aveva ascoltato ogni singola parola, sapeva da tempo che questo
momento sarebbe arrivato, ma non era ancora pronto a salutare i suoi
amici e soprattutto Phoebe. Sapeva che la madre aveva pianificato il
loro ritorno a Londra già molto tempo addietro e si chiedeva
come mai avesse aspettato così tanto, lui avrebbe preferito
non
legarsi così tanto alle persone visto che dovevano ritornare
a
casa, ma Penelope era convinta che gli avrebbe fatto bene conoscere il
mondo dei Babbani e legare con loro. Alla fine, però, aveva
annuito senza dire nemmeno una parola ed era riuscito per passare
più tempo possibile assieme a quella che era diventata la
sua
migliore amica.
Era passata la settimana e Andrew aveva festeggiato il suo compleanno
con un peso sul cuore, ma Phoebe lo aveva tirato su di morale, lei
riusciva sempre a farlo sorridere, qualsiasi cosa gli fosse successa.
Quello stesso giorno era arrivata la tanto sospirata lettera di
ammissione ad Hogwarts.
CARO SIGNOR ANDREW LIGHT,
SIAMO LIETI DI INFORMARLA CHE LEI É STATO ACCETTATTO ALLA
SCUOLA
DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS. L'ANNO SCOLASTICO INIZIA IL 2
SETTEMBRE PROSSIMO VENTURO. ALLEGATA A QUESTA NOSTRA LETTERA TROVA LA
LISTA DELL'OCCORRENTE ACQUISTABILE A DIAGON ALLEY. LA ASPETTIAMO PER IL
NUOVO ANNO SCOLASTICO.
LA PRESIDE MINERVA MCGRANITT
Andrew aveva dormito con la lettera sotto il cuscino quella notte e al
suo risveglio aveva deciso di dire la verità, almeno a
Phoebe.
L'aveva chiamata in disparte, durante la ricreazione ed aveva sganciato
la bomba.
«Phoebe, mia madre ha deciso di trasferirsi a Londra alla
fine
dell'anno scolastico e quindi non potremmo più vederci dopo
giugno.»
La ragazza aveva guardato negli occhi Andrew ed aveva iniziato a
scrollare la testa, non voleva sentire certe idiozie, non era disposta
a perdere il suo migliore amico.
«Ma non puoi lasciarmi qui da sola, andiamo Andrew, ci
sarà pure qualcosa che si potrà fare. Non puoi
chiedergli
di restare?»
Andrew aveva abbracciato la piccola Phoebe e cercato di rassicurarla,
come meglio poteva, che sarebbero rimasti amici per sempre, ma anche
lui ci credeva poco, poi le aveva parlato.
«Phoebe, non importa dove andrò, saremo sempre
amici, te
lo prometto. Non posso chiedere a mamma di rimanere, ha già
fatto l'iscrizione nella mia nuova scuola e non vede l'ora di rivedere
la sua famiglia e io sono d'accordo con lei, abbiamo fatto un patto
molto tempo fa e adesso è venuto il momento di mantenerlo.
Ti
voglio bene e te ne vorrò sempre.»
La ragazzina si era messa a piangere, lasciandosi abbracciare da
Andrew, che non sapeva come comportarsi. Avrebbe tanto voluto dirle
l'intera verità, ma non era possibile e quindi aveva optato
per
una mezza verità.
Da quel giorno i due ragazzi si era attaccati ancora di più,
fino al giorno del compleanno di Phoebe, quando avevano visto arrivare
uno strano personaggio a casa Williams.
Andrew era rientrato in casa e chiesto spiegazioni alla madre la quale,
guardando dalla finestra, aveva riconosciuto il professor Vitious ed
aveva quindi chiarito ogni cosa al povero ragazzo.
«Credo che infondo non dovremmo salutare Phoebe tanto presto.
Quello là fuori, mio caro Andrew, è uno dei
professori di
Hogwarts, credo che la tua amica stia per diventare una tua nuova
compagna di scuola.»
A quelle parole Andrew aveva saltato dalla gioia, dopotutto niente era
perduto e lui avrebbe continuato ad avere vicina almeno la sua migliore
amica.
Nei giorni seguenti Andrew aveva raccontato ogni cosa alla piccola
Phoebe, raccontandogli anche di non aver mai conosciuto suo padre, ma
di sapere solamente il suo nome e il suo stato di sangue. Phoebe
ascoltava ogni argomento e non smetteva mai di fare domande per saperne
di più di questo nuovo mondo appena scoperto e fu
così
che i due, mesi dopo, si ritrovarano alla stazione di King's Cross, sul
binario 9 e 3/4.
Penelope ripensando alla sua vita, sapeva di aver fatto
ogni
cosa per il meglio e adesso, ritrovarsi al punto di partenza, aveva una
prova della sua condotta. Guardando i due ragazzi che, mano nella mano,
attraversavano il muro che portava sul binario dell'Espresso per
Hogwarts, sentì di aver fatto la scelta giusta undici anni
prima.
I due ragazzi, invece, erano talmente sicuri che ogni cosa sarebbe
andata nel migliore dei modi e Andrew sperava di trovare tanti nuovi
amici ad Hogwarts. Phoebe era estasiata, per lei tutto era nuovo ed
eccitante ed assieme al ragazzo salì sul treno con un solo
unico
pensiero in testa: Hogwarts preparati, stiamo arrivando!