The diary of Jane

di October momsen
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Sam oltrepassò la porta d'ingresso della stanza del motel più vicino che riuscirono a trovare e appoggiò il vecchio zaino grigio sul detto disfatto, tirò la zip e strinse tra le sue mani la scatola blu cobalto.
-Mentre ti fai una doccia io faccio qualche ricerca su questi amuleti- 
-Stai dicendo che puzzo?-
-Esattamente-
Dean alzò gli occhi al cielo, consapevole di essere perfetto e irresistibile come sempre, si sfilò la camicia a quadri nera e bianca e proseguì lo spogliarello fino al bagno.
Sammy accese la tv e intanto digitò parole per minuti, cercando nel web informazioni su quegli strani oggetti trovati nella stanza di Anne, la ragazza uccisa. Il primo amuleto era il classico pentacolo agganciato a una cordicella, ottimo per proteggersi da possessioni demoniache. Il secondo invece era diverso, una croce con la parte superiore arrotondata e stando alle ricerche era una croce egizia, detta anche "Ankh".
 
-Allora, nerd, cos'hai scoperto riguardo quei giocattolini?-
-Questo lo conosciamo bene- disse Sammy porgendo al fratello il pentacolo -..questo invece..è la prima volta che lo vedo, è una croce egizia che protegge dalla morte e allunga la vita-
-Quindi la nostra cara Anne aveva paura di morire-
-Ehy, alza il volume!-
Dean si avvicinò al televisore, prese il telecomando e le parole di diffusero nella stanza
-Cosa ci fai ancora là seduto? Vado a accendere la macchina, andiamo dalla famiglia-
 
Una donna sulla cinquantina aprì la porta, i capelli castani erano raccolti in un alto chignon e l'espressione infastidita fece capire ai ragazzi che non era il momento adatto per fare domande sulla scomparsa del figlio.
Sam tirò fuori a milincuore il distintivo FBI -Buonasera signora, vogliamo solo farle qualche domanda, sappiamo che è un momento molto delicato, ma è il nostro lavoro-
-Ho già parlato con un detective questa mattina, non riesco nemmeno a piangere la morte del mio povero Matt. Entrate-
La casa era vecchio stile, un grande tappeto rosso apriva la via verso un salone caldo e accogliente, le pareti erano piene di quadri che facevano sentire osservato chiunque entrasse in quella stanza per la prima volta.
-Signora- disse Dean -potrebbe farci vedere la camera di suo figlio?-
-Seguitemi-
Percorsero due rampe di scale e si trovarono di fronte a una porta -Io non entrerò, mi fa troppo male rivedere tutte le sue cose-
-La capiamo, faremo il più in fretta possibile-
Era la tipica stanza di un adolescente, DVD, videogames e riviste sparse sul letto e poster appesi alle pareti.
-Dean guarda, c'era questo sulla scrivania-
Sam porse al fratello un anello con incisa la stessa croce egizia che avevano trovato nella stanza della prima vittima -Molto strano- commentò Dean che si fermò a fissare il pavimento, incuriosito da un foglietto di carta stropicciato, quando lo raccolse lesse -Jane- e girandolo vide un numero di telefono.
 
-Pronto?-
-Jane?-
-Sam? Come hai avuto il mio numero?-
-L'ho trovato. Dobbiamo vederci ho bisogno di chiederti un paio di cose-
-Va bene, ci vediamo domani in libreria, quello è un posto tranquillo-
 
Quando la chiamata si concluse Dean disse con un'aria sospetta -sembra che la tua amica conosca troppe vittime-
-Domani ci faremo quattro chiacchiere, sono certo che ci sarà una spiegazione ragionevole.-




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