A
Nome
autore EFP e sul forum: BlackLoony/BlackLoony96
Titolo
storia:
Una brutta notizia
Personaggi: Minerva McGranitt,
Dolores Umbridge, Albus Silente
Rating: verde
Genere: generale
Avvertimenti: One-shot
Eventuale
pacchetto scelto: pacchetto viola
Introduzione: la fic parla del giorno
in cui Minerva riceve i risultati dell’ispezione
dell’Inquisitore Supremo, che non sono per niente positivi.
NdA
(che è meglio se leggi alla fine): la storia è
un sogno di Minerva per due motivi:
1. Non mi pare
una persona che si vendica in questo modo.
2. Se non fosse
stato un sogno avrei dovuto cambiare gli avvenimenti del libro e non mi
piace xD
Ti avverto che la
scena del pugno è uno schifo totale, Minerva non
è per niente IC, te lo dico subito :3
Una brutta notizia
« Da quanto tempo
insegna a Hogwarts? » domandò la Umbridge.
«
Trentanove anni il prossimo dicembre » rispose brusca la
professoressa McGranitt, chiudendo con uno scatto la sua borsa.
La Umbridge
prese un appunto.
«
Molto bene » disse, « riceverà i
risultati della mia ispezione tra dieci giorni ».
«
Non vedo l'ora » rispose la McGranitt in tono indifferente,
avviandosi alla porta. « Sbrigatevi, voi tre »
aggiunse, facendo cenno a Harry, Ron e Hermione perché la
precedessero.
[Harry Potter
e l’Ordine della Fenice, capitolo 15]
Erano
passati nove giorni da quel dialogo.
Ormai
era sera e Minerva aveva paura di quello che la aspettava il giorno
dopo.
Appoggiò gli occhiali sul comodino vicino al letto e si
girò supina, gli occhi che guardavano il soffitto.
Dolores avrebbe avuto il coraggio di licenziarla?
***
Minerva si diresse alla Sala Grande per la colazione e si sedette a
destra di Albus.
« Buongiorno, » disse, rivolta a tutto il tavolo
dei professori, cercando di sorridere.
« Ti turba qualcosa, Minerva? » le chiese il
preside, mentre, pochi posti più in là, la voce
stridula del professor Vitious replicava: « Buongiorno anche
a lei! »
Albus
prese il suo bicchiere colmo d’acqua e ne bevve un sorso, in
attesa della risposta.
« Oggi Dolores mi darà i risultati
dell’ispezione » rispose lei.
« E di che ti preoccupi? La passerai brillantemente!
» ribatté sorridendo Albus, appoggiando il
bicchiere sul tavolo.
Minerva sorrise, anche se non era stata convinta dalle sue parole.
« A proposito, dov’è Dolores?
» chiese poi, osservando in lungo e in largo il tavolo:
Pomona leggeva la Gazzetta del Profeta, il piatto ancora intatto,
Severus osservava torvo gli studenti Corvonero, Vitious tentava di
raggiungere con la mano la brocca di succo di zucca, che gli
passò Septima appena se ne accorse, ma della professoressa
di Difesa contro le Arti Oscure non ce n’era traccia.
« Se non c’è, meglio per noi, nevvero?
» chiese, sempre sorridendo, Albus.
« Ho paura che mi abbia riservato una brutta sorpresa...
» considerò Minerva, servendosi del porridge e
iniziando a mangiare.
Finita
la colazione Minerva si alzò da tavola e si
allontanò dalla Sala Grande per raggiungere l’aula
di Trasfigurazione.
Girò l’angolo e fece pochi passi per ritrovarsi
davanti alla porta dell’aula e la aprì.
Stava
raggiungendo la cattedra quando sentì provenire da quella
direzione un colpo di tosse che la fece rabbrividire.
« Ehm, ehm. » Dolores sorrise, rivolta a Minerva,
seduta sulla sedia dietro la cattedra.
Minerva si ricompose dallo spavento e disse. « Questa
è la mia aula, tra poco viene una classe e sarei lieta se
lei mi ridesse il posto dietro alla cattedra ».
Appoggiò la borsa sulla cattedra e aspettò che
Dolores si alzasse, cosa che non avvenne.
« Se permette, come Inquisitore Supremo, sono io a decidere
se lei può insegnare o no ». Ribatté
Dolores, prendendo la sua borsa rosa.
La
McGranitt era allibita, non riusciva più a muovere un
muscolo e si limitò a osservare Dolores togliere una
pergamena dalla borsa, aprirla e sorridere soddisfatta.
Notò che la pergamena aveva il sigillo del ministero e poco
distante c’era la firma del ministro stesso e, con
preoccupazione, pensò che nessuno l’avrebbe
più chiamata professoressa.
« Questo, » iniziò la Umbridge.
« È un Ordine di Licenziamento firmato da me e dal
Ministro della Magia. Ai sensi del Decreto Didattico Numero
Ventitré, l’Inquisitore Supremo di Hogwarts ha il
potere di licenziare qualunque insegnante non ritenga
all’altezza ».
« E... e lei non mi ritiene all’altezza? Posso
sapere per quali ragioni? » chiese Minerva, appoggiandosi
alla cattedra per paura di svenire alla notizia.
Dolores si alzò dalla sedia e aggirò la cattedra
per trovarsi davanti all’ex professoressa di Trasfigurazione,
e disse. « Prima di tutto, ho notato che il suo sistema
d’insegnamento non corrisponde a quello predisposto dal
Ministero: l’Incantesimo Evanescente non è adatto
a ragazzi di quest’età, e non capisco a cosa possa
servire. Durante la lezione gli studenti hanno fatto solo pratica,
mentre, invece, il Ministero chiede un’istruzione soprattutto
teorica ». Spiegò sorridendo nel vedere il volto
sbiancato di Minerva.
« Ho sempre insegnato così. Queste accuse sono
infondate! » replicò, con quel poco di voce che le
era rimasto, Minerva.
« Questa pergamena è firmata dal Ministro in
persona, quindi, lei è licenziata ».
Minerva dilatò gli occhi: non era possibile, non poteva
venire licenziata, aveva passato trentanove anni della sua vita a
Hogwarts.
Fece
pochi passi per avvicinarsi a Dolores, e la sovrastò con la
sua altezza.
Minerva non riuscì a trattenersi.
Sciaff!
Pochi
secondi dopo si ritrovò con la mano aperta sollevata, dove
prima c’era la faccia della rospa.
Dolores fu spinta all’indietro dallo schiaffo e con le mani
toccava ogni parte del volto, come per vedere se non si fosse rotto
qualcosa e guardava Minerva con gli occhi dilatati dalla paura.
***
Minerva si svegliò: aveva un braccio alzato, probabilmente
l’aveva sollevato quando, nel sogno, aveva dato uno schiaffo
a Dolores.
Ci
impiegò un po’ a capire che era stato solo un
sogno, e, quando si diresse alla Sala Grande per la colazione si disse:
Se
quella rospa mi licenzia, uno schiaffo non glielo leva nessuno!
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