Metà

di Eryca
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Metà

 

 

 

Metà.

 

Respiro.

Perso in quella notte gelida e tagliente, che aveva scavato nella sua pelle, gli aveva attorcigliato le viscere; si era insinuato nelle sue vene congelando quel sangue sporco.

 

Sorriso.

Strappato via da quel vento impetuoso che, senza cerimonie, si era scagliato su di lui, privandolo di una sua parte essenziale.

 

Battito.

Gli ultimi battiti del cuore che martellavano ad un ritmo incessante, con la miserabile speranza di poter continuare a pulsare, a vivere.

 

 Sangue.

Tutto quel sangue che scorreva, come un fiume in piena, formando una pozza scarlatta che riempiva  suoi sogni, ogni notte.

 

Soffio.

Il soffio artico che aveva scompigliato i capelli di George, mentre accompagnava suo fratello nell’ultimo alito di vita, nell’ultimo gemito uscito da quel corpo, che ancora conservava l’essenza vitale.

 

 Fred.

Rapito da una sorte avversa che aveva deciso di uccidere non una singola persona, ma ben due: due anime unite da sempre, separate per sempre.

 

George.

George lasciò che una timida lacrima scorresse disperata sulla sua guancia, ora, mentre stringeva tra le mani la foto di un ragazzo che molti avrebbero detto essere lui stesso.

 

 

Metà.

Quella metà che gli era stata portata via, lasciando un vuoto incolmabile dentro di lui.







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