Introspettivandomi l'Ano

di PinFloi
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Le Montagne.

Quale spettacolo inaudito, quale meravigliosa concentrazione di piccole bellezze e soffice pace.

Paiono come tante piccole malformazioni, se viste dal cielo, di terra dura ed agra, un insieme profumato di colori scuri ed ombre violacee incastrati tra loro in un continuo conflitto armonioso cromatico. Un’esplosione di dura realtà, e solo pochi angoli paiono realmente visibili, solo quelli che il sole decide, in base alla sua posizione, d’illuminare e riscaldare con i suoi raggi aggressivi, ed il resto rimane ombra. Un’oscurità fatta di sussurri e strani scricchiolii, di scatti furtivi e movimenti lenti più della vita d’un uomo. E proprio questa mancanza di piena luce rende le montagne, se possibile, ancora più misteriose ed incredibilmente belle. Quando cammini immerso nella natura, con un vento acidamente freddo che s’insinua in ogni tua parte del corpo, sorpreso da un’infinità di rumori che sembrano provenire da ogni dove, che confabulano dietro la tua schiena come la voce d’un assassino che voglia sorprenderti quando tu sia meno preparato e che ti sembrano solo frutto della tua fantasia, poiché quando ti volti e scruti nervosamente oltre le tue spalle non scorgi altro che placido silenzio, quando ti trovi tra gli alberi e percepisci il loro odore, senti il mondo ed intuisci vagamente com’è fatto. Intuisci che sotto la pellaccia dura la terra ha un cuore, e che esso è nero. Ed allora ecco che ogni rumore ed odore dovessi percepire diventa inesorabilmente un breve brivido sulla tua schiena ed ad ogni passo senti la morte correrti dietro. Il cuore batte com’un tamburo e trema la sue pelle di cuoio, percossa dai veloci battiti.

            E se un giorno, voltandoti per guardarti le spalle, vedessi qualcosa?

            Se avessi la certezza di aver visto qualcosa fuori dall’ordinario e ne fossi colpito?

            Cosa penseresti delle montagne e delle sue sorprese nascoste dietro il fragile nascondiglio dell’Ombra? Saresti ancora in grado di apprezzare i suoi colori e le sue maestà?

            Farai forse la fine del pazzo? Non riconoscerai più quale la destra, quale la sinistra? E’ così? Ti abbandonerai alla semplice scusa della paura o sceglierai di affrontare il pericolo con coraggio?

            E’ irta la vita di pericoli mortali, ed è difficile non aver paura. Sempre noi sentiamo l’oscura presenza di qualcosa nel presente, e ricordiamo vagamente che qualcosa in più doveva esserci stato anche nel passato. Ma sono ricordi che teniamo solo per gli incubi più bui. Sono grandi realtà che dentro di noi paiono smorte favole paurose e che presto dimenticheremo riponendole lontane dalla nostra memoria ( ma che tosto riaffioreranno in superficie ).

Non è tutto, quel che si vede ( o che si vuol far vedere).

C’è molto che ancor subdolamente si nasconde e mal ci scruta ( e che non si vuol far vedere ).

            Mai temere le cose nuove.





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