Love is in the bus!

di Valu Valonsa
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LUI:
Forse chiamarla cretina ripetute volte non era la scelta giusta da prendere. Speravo che fosse  inteso che la definivo così affettuosamente,ma forse avrei fatto meglio a chiudere il becco…cosa impossibile per come ero euforico!
“Luisa?” chiamai.
Avrei pronunciato il suo nome all’infinito anche senza una precisa ragione,ma solo per il semplice fatto di saperla accanto a me.
“Si?” rispose.
“Il tuo nome è bellissimo,come te” dissi in un impeto di pazzia romantica.
Lei rimase un po’ spiazzata,forse non abituata a tutta quella improvvisa confidenza che le davo,ma non staccò i suoi occhi dai miei.
“Vuoi uscire con me?” le chiesi ancora in preda alla follia della sincerità!
“Perché?” chiese.
Come perché?Aveva davvero bisogno che glielo dicessi di nuovo,chiaro e tondo?Cos’era una specie di prova al “vediamo se sei sincero”?
“Perché mi piaci e perché sono sicuro che uscire con te sia l’unica cosa buona che possa fare per me stesso…e anche per te in fondo!” risposi ridendo.
Luisa non dava ancora segni di definitivo cedimento,ma nonostante continuasse a fissarmi ancora confusa,annuì con un cenno del capo.
In realtà il volerle chiedere di uscire era solo una parte del piano finale,cioè non volevo solo avere un appuntamento con lei.Volevo che fosse perfetto,che alla fine lei si sarebbe fidata al 100%,che avrei potuto definirla finalmente la mia ragazza,come succedeva nei sogni migliori.Soprattuto volevo poterla baciare tutte le santissime volte che avrei voluto,avrei voluto sfiorarle le guance e fissarla mentre leggeva,senza preoccuparmi che lei pensasse che fossi un maniaco.
In realtà,però,avevo una voglia matta di baciarla anche in quel momento!
Così lentamente,senza che ne fossi pienamente cosciente,le presi una delle mani che continuava a fissare.La intrecciai con la mia e con l’altra le accarezzai quelle labbra che mi stavano facendo impazzire. Non volevo rovinare il momento con movimenti sbagliati e bruschi,volevo darle il tempo di comprendere cosa stavo per fare,così andai molto lentamente assaporando ogni attimo.
Piano piano mi avvicinai al suo volto sperando di non essere spinto via e quando finalmente giunsi in prossimità delle labbra,la baciai.
Un bacio che stavamo aspettando da tanto tempo,troppo per i miei gusti!
La lunga attesa era un ottimo motivo per recuperare il tempo perduto,così durante il tragitto verso casa le chiesi se potevo tenerla stretta tra le mie braccia.Lei non mi negò questo privilegio,come neanche quello di poterla baciare ancora,ancora,ancora e ancora.
Lei era mia.Era finalmente la mia Luisa.
 

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