Centoventi giorni

di Blubba
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Avvicinandosi sentiva silenzioso ed incombente  il fremito della battaglia.
L’avversario era lì, a poca distanza da lui, pronto ad affrontarlo, non tentava di scappare.

Oggi mi risparmierò un inseguimento.  Pensò soddisfatto mentre continuava ad avanzare, elencando a mente tutte le mosse utili per sconfiggere il nuovo nemico.

Tu! Brutto parassita, sei venuto qui, nel mio territorio a creare scompiglio, me la pagherai cara! Gli disse mentalmente, senza fermare la sua marcia.

Nell’ultimo tratto accelerò e fu immediatamente sul nemico, lo ghermì con la sua possente figura e lo inibì; l’avversario non poté nulla contro la sua forza e la sua mole.

Lentamente e con precisione, la forza del nemico fu assorbita e di lui non restò nulla.

Gonfio di orgoglio per il successo, l’eroe tornò alla sua bella dimora,pensando già cosa avrebbe raccontato ai suoi colleghi,una volta finito il turno.

Tsk, batteri. Pensò mentre avanzava, pregustando il piacere della prossima battaglia.

L’unico momento divertente della sua piccola, breve vita da leucocita.





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