Omophobia

di Nikki24
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Parole: 629


Stava camminando lungo il corridoio, diretto alla mensa. Era particolarmente soddisfatto: Matt Heartwood faceva sempre degli strepitosi pompini e non vedeva l'ora di raccontarlo a Mickey; si stava ancora sistemando la lampo quando Jim Illman lo spinse nel bagno dei ragazzi.

Brian lo conosceve bene: era il più grande stronzo omofobo della scuola.

Il bagno era vuoto: erano usciti tutti quando Jim lo aveva spinto dentro, per farlo entrare aveva dovuto spingere forte perchè faceva resistenza così nello schianto contro la parete si era spaccato il labbro inferiore. Si pulì il sangue con il dorso della mano e fissò il ragazzone di fronte a lui.

-Kinney- ghigno divertito

-Fanculo- ringhiò Brian in risposta

-Ah ti piacerebbe... magari vorresti fottermi eh?-

-Bleah! Nemmeno se fossi l'ultimo ragazzo sulla terra, Jim- rispondere a tono a tutti lo aveva spesso messo nei guai.

Jim lo prese per i capelli e tirò forte verso l'alto finchè Brian non fu costretto a tirarsi su con le lacrime agli occhi, ma non gli avrebbe mai dato questa soddisfazione così strinse i denti e deglutì un paio di volte: non aveva intenzione di piangere o lamentarsi.

Illman lo trascinò in un cubicolo con la latrina e gli sbattè il viso sulla ceramica prima di tuffarlo in quell'acqua sporca. Tirò la catena tre volte prima di ributtarlo per terra, poi gli sferrò un calcio nelle costole e se ne andò.

Non appena sentì lo sbattersi della porta Brian tossì forte e sputò un po' di sangue, fino ad allora non aveva emesso un fiato ma non potè trattenere oltre un mugolio di dolore. Odiava profondamente James Illman. Si rialzò dolorante e si sciaquò la faccia, poi uscì anche lui dal bagno.

Ricominciò a camminare nel corridoio tenendosi una costola... quando lo vide: a dieci metri da lui, che rideva e chiacchierava c'era Illman. La mano poggiata sullo stipite dell'armadietto, lo sportello aperto.

Brian era davvero incazzato e lo odiava.

Si diresse verso di lui e SBAM! Chiuse quel dannato affare proprio sulle dita di Jim che cacciò un urlo atroce.

Vide il ragazzo accasciarsi al suolo e stringere la mano ormai rotta. Lo guardò con odio e poi... eccole: Jim non era riuscito a trattenere qualche lacrima.

Brian Kinney lo guardò con disprezzo, con odio

-Non... osare... mai... più... toccarmi... stronzo!- ansimò prima di sputare un ultimo grumo di sangue proprio sul ragazzo a terra, avrebbe voluto avere l'AIDS solo per poterlo contagiare.

James Illman vide la sua carriera sportiva svanire quel giorno, ma non si avvicinò mai più a Brian.

 

 

Un Brian Kinney ventinovenne non potè fare a meno di richiamare quel vecchio ricordo alla mente quando vide Justin scendere le scale del Babylon e dirigersi verso Chris Hobbs.

Li chiamò mostri... che stronzetto arrogante, come avrebbe detto Debb, mostri? A Liberty Avenue il mostro era lui come gli fece notare opportunamente Justin.

Chris lo chiamò “frocio” e lo spinse, Brian non riuscì a trattenersi e si portò ad un centimetro da Hobbs guardandolo dall'alto in basso, sapeva perfettamente che un ventinovenne non dovrebbe mai picchiare un diciassettenne... ma che voglia di cancellargli quell'espressione a pugni! Fu Justin a trattenerlo, a spingerlo via, ad impedire che cacciasse a calci quel ragazzino.

Non seppe più cosa pensare quando sentì Justin sputtanare pubblicamente Hobbs raccontando che gli aveva fatto una sega: era orgoglioso di lui e di come si era comportato ma era anche preoccupato perchè quella specie di bulletto sembrava avere tutte le intezioni di vendicarsi. D'altronde lui si sarebbe comportato esattamente nello stesso modo ma era preoccupato ugualmente... Però aveva un bel coraggio Justin, proprio un frocio di cui andar fieri. Non credeva di potersi affezionare tanto a quel ragazzino ma evidentemente si sbagliava, sperava solo di poterci essere quando avesse avuto bisogno, di poterlo aiutare. 





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